Prima tappa per il giro di consultazioni tra aziende e sindacati per il rilancio del polo industriale di Termini Imerese. Ad inaugurare il percorso di consultazione tra le aziende della short list individuata dall’advisor Invitalia è la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo. Quando tutto sembrava aleatorio per Termini Imerese arriva un nuovo produttore di auto, De Tommaso, con un piano triennale (2012-15) ed investimenti per 420 milioni che consentono il riassorbimento di tutti gli attuali dipendenti Fiat del polo siciliano (1450) con la produzione di due tipologie di vetture alto di gamma. E’ quanto la De Tommaso Automobili ha presentato, lunedì 28 marzo, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dell’Advisor Invitalia, ai Sindacati, ai rappresentanti della Regione Sicilia e del Ministero. Il piano prevede la produzione di 38/40.000 vetture di fascia alta ( una city car e un minisuv) che “ andranno a completare la gamma delle 3 vetture previste dal Piano Industriale che l’azienda sta attuando negli stabilimenti di Grugliasco (Torino) e Livorno". Per sviluppare il progetto la De Tomaso ha manifestato la necessità di disporre dell’intero sito di Termini Imerese. Lo ha precisato Gian Mario Rossignolo, patron dell’azienda, conversando con i cronisti: “Abbiamo bisogno di tutta la fabbrica – ha detto – non si può spaccarla e gestirla in dieci. Abbiamo presentato la nostra proposta, saranno altri a decidere se è compatibile o meno con altre".
L’incontro al ministero dello Sviluppo è stato definito da Bruno Vitali, segretario nazionale Fim, "importante" e durante la riunione Rossignolo "si è lamentato tantissimo delle lungaggini, visto che avrebbe bisogno di certezze sui tempi, altrimenti potrebbe andare in un altro posto". Per Vitali, comunque, il piano "sulla carta sembra girare, poi bisogna vedere nella pratica. Per ora siamo cauti, tuttavia il piano è molto ambizioso".
La short list comprende sette aziende che sono state selezionate a presentare i loro progetti: due per l’auto, (De Tomaso di Gian Mario Rossignolo – auto di lusso – e Cape Reva di Simone Cimino – auto elettrica), e cinque che vanno dall’energia (Bio Gen Termini, pannelli solari) alla Gdo (Newcoop), dalle protesi mediche (Lima) alle fiction (Med Studios), fino alle serre fotovoltaiche (Ciccolella).
E’ stato annullato l’incontro di Martedì 29 marzo con l’azienda florovivaistica Ciccolella che avrebbe mandato una lettera con cui sospende momentaneamente la sua partecipazione al progetto per il rilancio del polo.
L’accordo di programma per la riconversione del sito di Termini prevede un investimento di oltre un miliardo di euro (350 milioni dalla Regione Sicilia e altri 100 circa da fondi statali) e un aumento dell’occupazione dalle attuali 1.617 persone (a cui vanno aggiunte circa 600 unità tra indotto diretto e indiretto, che porta il numero a circa 2.200) a 3.340 unità, di cui 2.360 nei soli due progetti relativi all’automotive. Il resto degli occupati, invece, sarebbe impiegato nei progetti relativi alle aziende che operano negli altri settori.
La Fiat di Marchionne aveva giudicato lo stesso sito non idoneo per la produzione di auto. C’è di che riflettere sulla storica miopia della politica e del sindacato di aver pensato di tutelare meglio l’occupazione ed i lavoratori con un solo produttore italiano di auto, garantendo per decenni una posizione di monopolio alla Fiat. Storia docet.
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