IL PIANO PER IL LAVORO DI OBAMA: T.Ferigo -12/9

C’era grande attesa in USA e non solo, per il discorso di Obama sull’occupazione il 9 Settembre davanti a senatori e membri del congresso americano. Sarebbe stato un contrattacco al lavoro di logoramento nel congresso dei repubblicani ? Oppure la conferma del declino politico del Presidente ? Il discorso pare avvalorare la prima ipotesi 

Obama è andato dritto all’obiettivo politico: “Inoltro al Congresso un piano per il lavoro che voi dovete approvare immediatamente. Il piano risponde al bisogno urgente di creare occupazione “. Gli eletti sono stati così avvisati che se la proposta non fosse stata accettata si assumevano di fronte al paese la responsabilità di non volere una politica per il lavoro. Quindici volte nel suo discorso Obama ha ripetuto “ Votate questa Legge !”

Definendo la bagarre di fine Luglio sul plafond del debito “ Un circo politico” il Presidente USA, come annunciato nel discorso a Detroit il giorno del Labour Day, tenta di riprendere l’iniziativa. Con un tasso di disoccupazione superiore al 9% , critiche salate nel suo stesso campo, non ha del resto scelta. “ Alcuni di voi possono pensare che essendo le differenze così grandi l’unica soluzione è il giudizio degli elettori. Ma le prossime elezioni sono tra 14 mesi ! E nel frattempo ?”

Nel suo programma Obama ha inserito diverse proposte sostenute in passato da settori del partito Repubblicano:riduzione dei carichi fiscali per le piccole imprese; estensione completa per le imprese che assumono o che aumentano i salari; credito d’imposta di 4000 $ per chi assume un disoccupato di lunga durata; riduzione del 50% del carico fiscale per le famiglie di lavoratori dipendenti ( circa 1500 $ ).

 Le misure fiscali si accompagnano ad altre di rilancio, non certamente gradite ai repubblicani. Obama non ha usato il termine “stimolo II”, vista la campagna di dispregio promossa dalla destra nel 2009 dopo il varo dello stimolo I di 787 Miliardi, non ha dato cifre, ha unicamente indicato obiettiviper : modernizzazione di 35000 edifici scolastici, mantenimento dell’impiego per 280.000 insegnanti, grandi lavori infrastrutturali , “C’è un ponte che attende di essere riparato tra l’Ohio e il Kentucky “ ha portato come esempio riferendosi allo Stato ove viene eletto i,l capo dei repubblicani in Senato.

 Quanto è il costo del piano ? Si valuta attorno ai 450 Miliardi compatibili secondo Obama con la riduzione del debito di cui si deve occupare il “super comitato” paritario che dovrebbe definire i provvedimenti per dell’ordine di 1500 Miliardi entro la festa del ringraziamento di fine Novembre.

Il presidente USA ha giocato d’anticipo dichiarando che presenterà le sue proposte per la riduzione del debito  il 19 Settembre e ha tracciato le linee che non intende oltrepassare, “ Non permetterò che questa crisi economica sia utilizzata come pretesto per spazzar via le protezioni sociali elementari su cui gli americani fanno affidamento da decenni “. Dichiarazione che echeggia quella di Detroit due giorni prima ,” finchè sarò alla casa bianca non permetterò che siano toccati i diritti di contrattazione collettiva “.

I repubblicani sono rimasti di marmo quando si sono resi conto che il Presidente non aveva rinunciato all’idea di sopprimere i privilegi fiscali dei ricchi, i regali di Bush, “ Dobbiamo conservare sgravi fiscali per miliardari ? O dobbiamo rimettere i professori e gli edili al lavoro ? Oggi non possiamo fare le due cose insieme”.

Il gruppo dirigente del partito Repubblicano non ha chiuso la porta immediatamente."Anche il nostro elettorato attende risultati" ha dichiarato Mac Cain. Il comportamento oltranzista tenuto in Luglio sul debito ha mostrato un Partito non solo dominato dalla sua destra ma trascinato dal tea party,  non gli ha portato vantaggi stando ai sondaggi..

La base e il tea party sono stati però meno diplomatici vedendo nella proposta di Obam la ripresa dell’odiata economia keynesiana e dell’intrusione dells Stato. Per loro va bene solo tagliare le tasse a tutti e ridurre il welfare. Si prevede chei una parte dei repubblicani  votaranno una parte del piano ,con la speranza ( evviva la responsabilità) però , dicono i commentatori politici, che non funzioni prima delle elezioni. Come  frate Giuseppe nel 600 , eminenza grigia di Richelieux, che  tirava in lungo  la guerra dei trent’anni con relativi morti e carestie, per l’interesse della Francia, così i repubblicani USA si augurano che la disoccupazione continui. Washigton val bene qualche milione di persone senza lavoro !

 T.F

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