IL CASTIGO E L’OBLIO – B.Spinelli – Siria e M.O –
Fanno bene le democrazie, fanno bene Parigi e Londra, a indignarsi per l’uso eventuale di gas. Ma l’indignazione morale suona falsa, quando non calcola le conseguenze delle proprie azioni e neanche sa bene chi sia il colpevole. Quando il passato non insegna nulla, e cadono nell’oblio le false prove date da Colin Powell contro Saddam, e sono senza peso le sconfitte cui sono andate incontro le guerre umanitarie lungo gli anni. Non si esportano la democrazia e la stabilità, quando a uno Stato fallimentare si sostituisce uno Stato ancora più sfasciato di prima. Non si esporta neppure la morale, con attacchi simbolici che soddisfano solo l’orgoglio di chi li sferra e non aiutano i veramente minacciati. Se il pericolo in Medio Oriente è la degenerazione siriana, e al tempo stesso il potere esercitato nell’area dall’Iran o da Hezbollah in Libano, se è la fatiscenza del regno giordano, la rigidità di Israele, il ritorno in Egitto di un regime corrotto che si gloria di abbattere nel sangue l’integralismo dei Fratelli musulmani: se tale e così vasto è il nodo cui si pensa in America ed Europa, non è con un mortifero bel gesto contro Assad che lo si scioglierà.
Così conclude il suo articolo Barbara Spinelli, su La Repubblica del 28 Agosto ( vedi allegato).
Alleghiamo anche l’intervista ( su La Stampa del 26 agosto) all’esperto di storia militare Edward Luttwak, a suo tempo difensore delle guerre antiterroristiche. Oggi scrive un inedito editoriale ( realistico o cinico?) sul New York Times per mettere in guardia a star fuori dalla Siria.
Allegato:
il_castigo_e_loblio_spinelli.doc
luttwak_sullattacco_alla_siria.doc
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