Così inizia il lungo editoriale di Barbara Spinelli: La lettera più difficile, più scabrosa, Bernard-Henri Lévy avrebbe dovuta scriverla non al Presidente Lula ma, informandosi sulla storia italiana, al Presidente Napolitano. Non mi consta l’abbia fatto. Il gesto più difficile e scabroso sarebbe stato quello di visitare, oltre a Cesare Battisti, le sue vittime. Non mi consta abbia fatto neanche questo. Né che abbiano fatto cose simili Philippe Sollers, Daniel Pennac, Fred Vargas, e i tanti francesi che guardano all’Italia come a un paese di scimmie, privo di magistrati dignitosi: bellissimo e incivilissimo, diceva Stendhal. Non scrive più per La Stampa ma per La Repubblica.
Ieri in diverse città italiane sono state indette manifestazioni di protesta. La mobilitazione è stata limitata è bisogna chiedersi il perché: parole d’ordine date, informazione fornita.
ATorino, i giovani del Pdl hanno esposto sulla Passerella Olimpica del Lingotto uno striscione con la scritta "Brasile complice dei terroristi – Estradizione ora".
Le cose non stanno così, alleghiamo alcuni articoli per capire di più il conflitto giuridico istituzionale in corso sul caso Battisti tra l’Italia ed il Brasile.
Allegati
Battisti e la Francia: ignoranza militante,Spinelli La Repubblica 5 gen
Perché il caso può fare male al Brasile di Rousseff Il Foglio 4 gen
Perché il Brasile non ha torto a diffidare di Pace Il Foglio 4 gen
Il Tribunale del Brasile riapre il fascicolo La Repubblica 4 gen
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