I MILIARDI NON SONO BRICIOLE – lo spread in altalena e deriva(ti) di Stato – via dall’euro meglio? –

Cento punti di spread in più equivalgono a 5 miliardi di interessi in più per finanziare il debito italiano1. Gli zerovirgola che la politica spesso ironizza, tradotti in cifre assolute sono miliardi di euro e questi non sono briciole. Non si possono certo prendere sottogamba a maggior ragione se riguardano la spesa corrente anziché gli investimenti in questo o quel settore o servizi essenziali. Sottogamba è molte volte anche il dibattito sull’euro: usciamo e stampiamo in sovranità la nostra lira. Non una parola per spiegare come questa lira faciliterebbe o meno il rifinanziamento del debito pubblico. Già, qualcuno tempo fa disse che si poteva anche farne carta straccia, semplicemente mandare a quel paese i tanti speculatori della finanza internazionale.

A salvaguardare i saldi di finanza pubblica del 2016 ha concorso il buon risultato sul fronte della spesa per interessi sul debito. Secondo le prime stime queste uscite, contabilizzate per competenza, si sono fermate a 66,5 miliardi, facendo così realizzare al Tesoro un risparmio di 17 miliardi rispetto al livello raggiunto nel 2012 e di 47,5 miliardi in termini cumulati nel quadriennio in questione.

Su questo tema alleghiamo due articoli pubblicati su Il Sole del 12 febbraio: Interessi sul debito, calo record di 17 miliardi sul 2012 di Davide Colombo e Marco Rogari  e Trump-Le Pen-Atene, «triplice» sfida ai bond  di Vittorio Carlini. 

In tema di finanza pubblica l'Espresso  n.7, pubblica a cura di Luca Piana un servizio esclusivo sui derivati, sui contratti segreti che hanno svenduto l'Italia alle banche. Il governo li ha sempre nascoti e l'Espresso ora li rileva, spiegando cosa sono in "Dizionario di una catasrofe" (v.allegato), pubblicando dati nei quali si stima in 3,8 miliardi le perdite per il Tesoro nel 2015.

Nota 1 –   LO SPREAD SULL'ALTALENA

Se il differenziale di rendimento Btp/Bund dovesse subire una nuova impennata e portarsi stabilmente ben al di sopra dei 200 punti, i piani dell'esecutivo per l'economia rischiano infatti di traballare parecchio. Il perché non è difficile da capire: con lo spread in forte ripresa, lo stato italiano rischia di spendere molto di più per rimborsare gli interessi sul proprio debito, cioè sui Buoni del Tesoro che emetterà nei prossimi mesi. Di conseguenza, il bilancio pubblico potrebbe appesantirsi parecchio. Secondo le previsioni elaborate dall'Aiaf (l'associazione italiana degli analisti finanziari), una discesa di 100 punti del differenziale Btp/Bund significa un risparmio di 5 miliardi di euro per le casse dello stato, in termini di minori interessi da pagare. Facendo il ragionamento al contrario, però, una risalita dello spread di 100 punti significa invece un maggior onere di 5 miliardi per il Tesoro.

http://www.panorama.it/economia/soldi/spread-btp-bund-governo-renzi/

Allegati

  • Interessi sul debito, calo record di 17 miliardi sul 2012_D.Colombo e M.Rogari  Il Sole
  • Trump-Le Pen-Atene, «triplice» sfida ai bond  di Vittorio Carlini.Il Sole
  • Deriva di Stato_ Luca Piana_Espresso n.7_12-2-17
  • Dizionario di una catastrofe_Espresso n.7_12-2-17

 

 

Allegato:
il_calo_record_dello_spread_17_mld_colombo_e_rogari_il_sole.doc
trump-le_pen_-atene_la_triplice_sfida_ai_bond_carlini.doc

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