GRANDE MANIFESTAZIONE DELLA FIOM – redazione – sindacato 31/1/11

Se le organizzazzioni dovessero legare la loro credibilità ai dati forniti in occasione di scioperi e manifestazioni sarebbero un bel problema. A maggior ragione quando sono divise. Proprio per questo Susanna Camusso per la manifestazione nazionale della Cgil ed per il suo primo comizio da Segretario Generale aveva inaugurata la prassi di non comunicare la dimensione dei tanti che erano confluiti. Per lo sciopero generale della Fiom di venerdi 28 gennaio si è ritornati alla battaglia delle cifre, in particolare per l’adesione allo sciopero. Sono divaricate e tanto basta. Si ripropone l’eterno dilemma " piazze piene" e  le fabbriche come sono? Vuote, semivuote, piene anch’esse. Di sicuro i dati sono a pelle di leopardo. Le manifestazioni, i cortei, in comizi in piazza sono lì, di fronte a chi li vuole vedere. Al di là delle cifre si capisce a colpo d’occhio se una manifestazione è riuscita, dai volti di chi sfila, come si sfila, come si riempie e si mantiene la piazza ed altri particolari, cronometrando il flusso in una data unità di tempo risalendo il corteo, ed altro ancora. La manifestazione della Fiom di venerdì è stata grande e partecipata, certo non c’erano solo operai e questo è un merito della Fiom che ha catalizzato altri movimenti, in primo luogo, quello degli studenti uniti dalla comune condizione di non essere ascoltati, di essere tagliati dai negoziati, sempre con la stessa accusa " troppo rigidi", capaci di dire solo NO. Troppo rigidi o solo capaci di NO? Delle due l’una che sono atteggiamenti ben diversi: anche perchè alla presunta troppa rigidità della Fiom si contrappone una troppa disponibile di altri sindacati. 

In allegato

  •  il commento di Paolo Griseri su "La Repubblica"  
  • le dichiarazioni del seg.Gene. della Fim-Cisl Farina

Allegato:
Trentamila in piazza con la Fiom.doc
Dichiarazione di FARINA_29-1-11.doc

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