GLI ERRORI DELLA ELITE MONDIALE – M.Magatti – globalizzazione, economia e politica –

Mauro Magatti, su il Corriere della Sera, riassume il suo pensiero sugli errori e le disattenzioni politiche della elite mondiale sulla globalizzazione. Inizia così. «La globalizzazione è la condizione economica in cui un esercito di schiavi produce per un esercito di disoccupati». La formula di Marine Le Pen in poche parole coglie una delle contraddizioni del tempo che viviamo. Il giudizio è ovviamente impietoso. La globalizzazione non ha fatto solo disastri: ha ridotto la distanza tra le diverse parti del mondo, migliorando le condizioni di vita di milioni di persone. E tuttavia, questo slogan, al di là delle intenzioni, tocca questioni vere. In realtà, per molti anni le magagne della crescita sono state nascoste da una finanziarizzazione in grado di sostenere consumi a debito. Ma dopo il 2008 il gioco non ha più funzionato. Quello che le élite non hanno capito è che, nelle nuove condizioni in cui ci troviamo a vivere, la «globalizzazione» viene letta come un modello che avvantaggia solo pochi a danno di molti (a cui si chiede di portare pazienza). É questo il disagio che i sistemi politici registrano. I temi su cui i populisti prosperano sono, infatti, tutti reali. (…)

In chiusura del suo articolo pone alcune domandi cruciali, in questo modo. (…) La transizione economica può diventare l’occasione per una svolta neo mercantilistica che produrrebbe più problemi di quelli che é in grado di risolvere. Ma rimane la domanda: come si crea nuovo lavoro e come si produce la ricchezza, se si assume che la finanza da sola non può più risolvere il problema? La domanda di identità può essere trasformata in odio etnico, razziale o religioso. Ma quale significato e quale forma (cioè, quali limiti, quale misura) deve allora assumere l’identità culturale oggi? Il bisogno di una nuova politica può essere la miccia per far lievitare sentimenti anti-democratici. Ma come tornare a parlare di legame sociale senza produrre odio e contrapposizioni? I problemi posti dai populisti sono reali e urgenti e aspettano risposte adeguate. Dovunque – Italia compresa – occorre al più presto superare lo schema establishment/anti-establishment. Ma ancor prima bisogna ammettere che il disegno di una globalizzazione capace di sostenersi solo attraverso il mercato, la finanza e la tecnologia – al di la dei suoi nobili intenti – si è dimenticato della carne e del sangue delle persone.

In allegato il testo completo

 

Allegato:
gli_errori_della_elite_sulla_globalizzazione_magatti.doc

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