EU: LA DICHIARAZIONE DEI 27 – i punti principali – le ragioni del sì e del no alla moneta unica –
Il 60° anniversario del Patto di Roma è alle spalle. Rimane la dichiarazione dei 27 (vedi allegati) mentre i partiti politici continuano a ripetere le loro litanie (stare o uscire dall’euro) finalizzate a dare visibilità alle rispettive identità, più che a proporre convincenti argomentazioni politiche, economiche, finanziarie. In L’insensata uscita dalla moneta unica Alesina-Giavazzi (allegato) ricordano ai sostenitori di una doppia moneta (euro e nazionale) il caso argentino. Alla fine degli anni Novanta lo fece l’Argentina: circolava il peso, legato uno a uno al dollaro, e i patacones, emessi dai governi provinciali per finanziarsi. Finì in un’esplosione del debito pubblico, una grande svalutazione del peso, l’assalto alle banche per ritirare i depositi e un default. Nonostante lo straordinario aumento di competitività delle merci argentine, il Paese entrò in depressione e la disoccupazione salì al 25 per cento.(…)
Salvatore Biasco, Huffington Post, in La fantastica uscita dall’euro di Mediobanca esprime i suoi dubbi sul rapporto della grande banca (Mediobanca Securities, Re-denomination risk down as time goes by, 17-1-2017), sulla probabilità di ristrutturazione del debito italiano. (vedi allegato)
Utile rileggere le domande-risposte di Salvatore Baglieri pubblicate, sul sito informare per resistere, nel giugno 2012, in Fuori dall’Euro – Torniamo alla lira. Perché? (allegato)
La Newsletter n.192 del sito www.nuovi-lavori.it è interamente al'Europa con una dedica specifica:
UN ANIMA PER L'EUROPA (dedicato a Giacomo Vaciago)
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con un'editoriale di Raffaele Morese
La Dichiarazione firmata il 26 marzo scorso dai 27 Capi di Stato o di Governo non è quel velo pietoso che molti avrebbero auspicato per confermarsi nella convinzione che l’Europa, come entità politica, non esiste e non esisterà. Non è neanche quella bandiera blu a tante stelle, brandita in segno di irreversibilità del faticoso processo di integrazione. Ma nel gioco equilibrista che ha contrassegnato, fino all’ultimo giorno utile, la sua confezione, la Dichiarazione è un documento impegnativo e inequivocabile. Leggi tutto
Nota – I 27 stati della Unione Europea che hanno sottoscritto la dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
– La Zona euro è composta da 19 stati: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna.
Allegati
- La dichiarazione dei 27 Eu_Roma 25-3-2017
- I punti principali del documento dei 25_Bresolin_Stampa
- Le ragioni delle riserve della Polonia e della Grecia_Il Sole
- L’insensata uscita dalla moneta unica__Alesina-Giavazzi_Corriere della Sera
- La fantastica uscita dall’euro di Mediobanca_Salvatore Biasco, Huffington Post
- Fuori dall’Euro-Torniamo alla lira. Perché? _Salvatore Baglieri_2012
- Home page con abstcrac de newsletter 192 Nuovi – Lavori
- Riflessione sull'unanimità di Roma_Prodi_26-3-17
Allegato:
cosa_ce_nel_documento_dei_27_bresolin_26-3-17.doc
eu_27_roma_25-3-2017.pdf
le_ragioni_del_dissenso_grecia_polonia.doc
linsensata_uscita_dalla_moneta_unica_alesina-giavazzi.doc
la_fantastica_uscita_dalleuro_di_mediobanca_biasco.doc
fuori_dalleuro_torniamo_alla_lira_baglieri_2012.doc
no_ai_dazi_eu_articoli_correlati_il_sole_26-3-17.doc
newsletter_192.doc
lunanimita_a_roma_quale_futuro_prodi_26-3-17.doc
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