ECCIDIO DI MINATORI A MARIKANA – T.Ferigo – sud africa
La tragedia dell’eccidio di 34 minatori alla miniera di platino Marikana in Sud Africa non arriva purtroppo inaspettata. Diversi segnali indicavano che prima o poi il lupo sarebbe arrivato. Ed è stato così. La storia della miniera di platino è anche quella di un sindacato, un tempo tra i più combattivi, protagonista della lotta contro l’apartheid, ora accusato con non poche ragioni, di connivenze con grandi imprese. E' anche la storia della comparsa nel settore delle miniere di platino di un nuovo sindacato populista, aggressivo che sfrutta la frustrazione e il malcontento nei confronti del ANC, il partito storico al governo, per imporre se stesso; del fallimento della polizia ritornata, non da oggi, ad antichi metodi; e infine della debolezza della società sud africana , una delle più ineguali nel mondo.
Brian Fedrick ex sottosegretario dell’internazionale sindacale, amico caro con anni di prigione alle spalle, ricordava spesso“Siamo il paese con un codice del lavoro tra i migliori e una disoccupazione altissima“.
Come scrive un giornale inglese, povertà, ineguaglianze e disoccupazione sono al cuore della sparatoria di metà agosto.
Cerchiamo, per quanto ci è possibile, di guardare più a fondo in queste storie evitando il giudizio schematico sui “ bonzi sindacali venduti”, “il fallimento del liberismo dell’ANC” ed altro ancora.
Il sindacato: il NUM sindacato nazionale dei minatori nato nel 1980 , diventò insieme ai metalmeccanici , uno dei maggiori affiliati al COSATU la confederazione sindacale sud africana.
Per più di un decennio il COSATU ha dedicato i suoi sforzi a questioni generali, certamente importanti , leggi sul lavoro , lotta all’IDS, nazionalizzazioni, diventando, di fatto, una corrente nel ANC. Molti provvedimenti legislativi avanzati sono stati adottati per la pressione della confederazione sindacale e il NUM è stato in prima linea in queste lotte. Ma l’amico Bryan era preoccupato, “ Ci stiamo coinvolgendo troppo nelle lotte politiche e perdiamo il contatto con la base, le condizioni di lavoro non sono migliorate molto e la preparazione ancora molto bassa. Ci vorrebbe più discussione nel sindacato,”.Una base eterogenea , concentrata attorno a miniere sparse in un paese enorme , anche divisa per ragioni tribali, segnata dalla violenza dell’apartheid e sovente senza tradizione sindacale.
E la burocratizzazione del sindacato ha avanzato . Non è giusto generalizzare come sempre, ma diversi dirigenti godono di elevati stipendi e conducono pubblicamente un trend di vita inimmaginabile per gran parte della popolazione.
La preoccupazione di Brayan è diventata un incubo e immagino la disperazione e lo stato d’animo di molti attivisti sindacali in questi giorni. Persone che hanno alle spalle storie drammatiche, vite spese nella lotta contro la discriminazione.Anche la dichiarazione ufficiale del COSATU non aiuta ,oltre a ripetere frasi fatte : attacchi a provocatori, restare calmi e uniti , indica genericamente la convocazione urgente di tutte le strutture. Può darsi che inizi una riflessione ma la dialettica è quasi sparita.
Negli ultimi anni ,sempre di più, divisioni interne al partito ANC hanno visto leaders sindacali protagonisti. Jacob Zuma l’attuale presidente del governo viene dal sindacato ed è stato fortemente sostenuto da diverse federazioni, in primo luogo dal NUM ,che oggi paga un prezzo altissimo per questo. Alla Lonmin, multinazionale inglese Numero tre nel settore platino, la % di sindacalizzazione era quasi il 70% due anni fa, oggi è al 49% e ha perso anche diritti di rappresentanza. Sull’onda del malcontento e non solo ha visto la luce un altro sindacato ACMU. Perché nel settore platino ? La risposta sta nell’arretratezza del sistema contrattuale rispetto agli altri settori minerari; ferro, rame,oro dove c’è un contratto di settore. Nel platino vi sono solo accordi di azienda con forti differenze e sperequazioni anche tra i lavoratori. Inoltre nel platino i minatori arrivano da comunità della zona, non vi sono migranti. L’azione di lotta si prepara nel villaggio e con la cultura del villaggio.
Tra NUM e ACMU è iniziato quindi, un conflitto aspro a volte anche violento. La politica salariale moderata, “realistica” secondo il NUM ha aumentato le tensioni. I “ perforatori di roccia “ che svolgono il lavoro più duro hanno richiesto un aumento salariale del 30% maggiore rispetto a quello indicato dal NUM e iniziato uno sciopero non legale nel mese di Luglio.
Ad Agosto lo sciopero è diventato violento. Non è una sorpresa nella società sud africana. Qualche lavoratore ha ostentato un’arma, molti i machete e qualche lancia, e si sono visti sciamani distribuire porzioni che avrebbero reso invincibili. Anche questo non è raro in Africa come nei caraibi e altrove. Lo ha cantato anche jim Cliff un grande del reggie giamaicano.Tutti segni che i leaders dell’ACMU erano preparati al conflitto violento.
La NUM aveva ormai perso ogni credibilità e capacità di intervento. I sindacalisti NUM si sono rifiutati di uscire dalle camionette corazzate della polizia per rivolgersi ai lavoratori.
Anche la polizia aveva perso ogni capacità di controllo. Nonostante le affermazioni di aver sparato per legittima difesa , 34 morti in tre minuti suggerisce panico, pessima preparazione e paura.
Tutto cio’ scrivono diversi giornali, avrebbe potuto essere prevenuto. ACMU è da tempo che tentava di organizzarsi nella regione. Vi erano già stati scontri all’inizio di quest’anno in altre miniere di platino con diversi morti in conflitti tra rappresentanti sindacali. Vi sono stati anche due morti tra le file della polizia incapace di evitare gli scontri.
L’ACMU cerca anche di trovare aderenti tra i lavoratori poveri che vivono negli slums (favelas): zone in cui la polizia non può entrare. Per questi abitanti di favelas lo sciopero è contro lo stato ,coloro che possiedono qualche cosa, non solo un affare sindacale.
La zona intorno alla miniera è territorio dove comandano i leaders dello sciopero. Uno di essi ha urlato ai lavoratori “ Non andiamo in nessun luogo. Se è necessario siamo preparati a morire “.
Le foto ed il video visibili sui due link documentano la determinazione di sparare per uccidere; è una strage di lavoratori tra le più grandi dagli anni ’50 .
Nota – Marikana è una delle più grandi miniere di platino, la società inglese Lonmin il terzo grande produttore di platino del mondo. Il prezzo del platino è immediatamente aumentato.
La NUM ha circa 300.000 iscritti ma negli ultimi mesi azione quasi il 5 %, passati ad altri sindacati che hanno lanciato campagne di sindacalizzazione in diverse imprese che indichiamo nell’elenco che segue:
LONMIN: terza grande multinazionale nel settore platino. Ha riconosciuto la ACMU nella sua miniera di Karee. L’ACMU dichiara d’avere circa 3000 aderenti. La campagna per togliere iscritti al NOUM è iniziata all’inizio anno. Vi sono stati scontri duri e anche la perdita di vite umane.
IMPALA PLATINUM: Secondo produttore di platino del mondo. L’ACMU afferma d’avere convinto a passare nelle sue fila circa 10.000 lavoratori a Rustenburg la più grande miniera di platino del mondo. La cifra non è però verificata e difficile a farsi. Vi sono state violenze e uno sciopero non legale di sei settimane all’inizio anno.
ANGLO AMERICAN PLATINUM – ACMU sostiene d’aver iniziato a reclutare iscritti a Amplats il primo produttore mondiale.
GOLD ONE – L’azienda con operazioni ad est di Johannesburg è stata teatro di violenze che hanno coinvolto lavoratori passati ad un nuovo sindacato PTAW. Diverse centinaia che hanno partecipato ad uno sciopero selvaggio sono stati licenziati e l’azienda , sulla scorta di una decisione del tribunale, non ha riconosciuto la PTAW.
GOLD FIELDS – AMCU ha tentato di reclutare iscritti nella miniera KDC la quarta produttrice mondiale di oro. L’impresa ha diffidato l’ACTU nell’intraprendere azioni considerate illegali
( da Agenzia Reuters)
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!