DUE STORIE OPERAIE – V.Rieser – libro –
Tempo fa, Gianni Marchetto mi disse che il suo percorso era I'opposto del percorso che Toni Negri attribuiva alla classe operaia. Lui, infatti, aveva cominciato come operaio sociale, passando tra vari lavori di cui non glie ne fregava niente (gli interessava di più tirare i sassi nelle manifestazioni di lotta), poi era diventato operaio massa, entrando nella grande fabbrica, e infine operaio di mestiere, alle officine ausiliarie delle fonderie Fiat. Di questo percorso, e della sua progressiva politicizzazione e sindacalizzazione, che l'ha portato ad essere prima delegato e poi – a metà degli anni '70 – funzionario e dirigente sindacale, parla anche nel saggio qui pubblicato. Non ne costituisce il tema principale, ma è anche grazie a questo percorso e alle esperienze ad esso collegate che Marchetto sa leggere "dall'interno" la classe operaia. Il percorso di Beppe Bivanti è invece quello "classico" dell'operaio di mestiere: scuola professionale, lavori e apprendistato in piccole "boite", per approdare nel 1973 alla Microtecnica di Torino, dove ha svolto via via lavori più qualificati, fino a quei lavori classificati come "operai" ma sono lavori tecnici di alto livello. Parallelo al percorso di crescita professionale è stato quello di crescita politico sindacale, che I'ha portato ad essere il leader riconosciuto del sindacato alla Microtecnica: dove è rimasto fino a un paio di anni fa, quando è entrato a far parte della schiera degli "esodati".
Dalla quarta di copertina di Vittorio Rieser del libro “Due storie operaie” Edizioni Punto Rosso 12 €
Allegato:
copertina_due_storie_operaie.pdf
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