DISOBBEDIENTE, A LEZIONE DAGLI ULTIMI – 50 anni di botti sotto il sedere – profezia di Don MIlani –
L’articolo di Alessandro Santagata “Un disobbediente in direzione ostinata e contraria” e quello di Luca Kocci “A lezione dagli ultimi a Barbiana” su un’intera pagina intera del Manifesto del 26 maggio, riassumono una storia di cinquant’anni fa tutt’ora attuale. La parola per capire e spiegare il mondo e il Vangelo. La lingua per contrastare l’arroganza dei potenti, demistificare la storia scritta dai vincitori, costruire un’alleanza fra uomini, donne e popoli oppressi alla ricerca di verità e in lotta per la giustizia, non nell’aldilà ma su questa terra. E’ stata la missione di prete e di maestro del Priore di Barbiana, lassù confinato dalla gerarchia clericale.
Negli ultimi tempi il nome di don Milani è risuonato sui principali canali d’informazione nazionale grazie alla alla riabilitazione piena fatta da papa Francesco e dalla presentazione dei due volumi che raccolgono tutte le sue opere, con la direzione di Alberto Melloni (edizione Meridiani-Mondadori).
Con le tante parole e scritti che accompagnano la ricorrenza del 50mo anniversario della sua morte, si porrà nel dovuto risalto l’attualità del suo grande insegnamento su quando “l’obbedienza non è sempre una virtù”? Si ricorderà alle nostre coscienze – oggi incerte o troppo sicure – il valore del dubbio e del senso critico? La necessità di studiare e riflettere in ogni momento della vita? La grande carica di umanità e di socialità racchiusa in quel motto, I Care, affisso sulla modesta scuola di Barbiana? Non è certo, ma possibile.
Nei due tomi dei Meridiani-Mondatori si trovano una miniera di testi, lavori messi al bando e ormai introvabili, che consentono di pensare – e far sorridere il nostro animo – che la “profezia” di Don Lorenzo, che scrisse in una lettera alla madre, all’inizio dell’esilio a Barbiana, potrebbe essere in cammino. In quella lettera scriveva “…Ho la superba convinzione che le cariche di esplosivo che ci ho ammonticchiato in questi cinque anni non smetteranno di scoppiettare per almeno 50 anni sotto il sedere dei miei vincitori». Lunga vita alle opere e al pensiero di Don Milani.
Nel 1965 Don Milani fu denunciato e subì due processi per la sua " Risposta ai cappellani militari". Andrea Fagioli ha ricostruito, a distanza di 50 anni, quell'evento con l'articolo "Quel processo a Don MIlani" pubblicato su L'Avvenire del 9 Aprile 2015 ( v. allegato). Tutto era nato da un comunicato su “La Nazione” del 12 febbraio 1965 nel quale un gruppo toscano di «cappellani militari in congedo», riunitosi a Firenze «nell’anniversario della conciliazione tra la Chiesa e lo Stato italiano», considerava «un insulto alla Patria e ai suoi caduti la cosiddetta obiezione di coscienza che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà».
La Libreria Editrice Fiorentina pubblicò un volumetto di 88 pagine – con tutti gli atti di quel processo e l'auto difesa di Don Milani che inviò la sua lunga e dettagliata "Lettera ai giudici". Don Lorenzo, non voleva ma dovette accettare il difensore d'ufficio, non si presentò in quanto già gravemente ammalato di cancro. Quel libro "L'obbedienza non è più una virtù" è stato letto in molti paesi. Lo trovate in allegato.
- Un disobbediente in direzione ostinata e contraria_ A.Santagata Il Manifsto 26-5-17
- A lezione dagli ultimi a Barbiana_ L.Kocci Il Manifesto 26-5-17
- Quel processo a Don Milani_Fagioli_Avvenire 2015
- L'obbedienza non è più una virtù_ atti del processo_Libreria Editrice Fiorentina
Allegato:
un_disobbediente_in_direzione_ostinata_e_contraria_santagata.doc
a_lezione_dagli_ultimi_a_barbiana_kocci.doc
quel_processo_a_don_milani_fagioli_avvenire_aprile_2015.doc
lobbedienza_non_e_piu_una_virtu_atti_libreria_fiorentina_1.pdf
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