DEFLAZIONE E SURPLUS COMMERCIALE – Germania e Eu –
Unione Europea, Germania e surplus commerciale, deflazione. E’ della Germania la colpa principale se molti paesi dell’Europa sono in deflazione? Molti economisti la pensano così. Alcuni propongono di uscire dall’euro senza ben spiegare le conseguenze di tale decisione: ad esempio la grande svalutazione per le monete che riprendessero la loro “autonomia”. Altri preferiscono puntare la loro attenzione sul poco o nulla che viene fatto per competere con i prodotti esportati dalla Germania; ad esempio in Italia, assumere decisioni per consentire alle imprese d’investire, condizione primaria per innescare la ripresa con occupazione.
Altri ancora, come Romano Prodi, incrociano l’analisi e le proposte per rimuovere da un lato la stretta creditizia della banche e per l'altro verso ridurre le diseguaglianze trasferendo reddito a chi a bisogno di spendere per una vita dignitosa ma non ne dispone.
Un recente articolo su Zew – rivista di un centro tedesco per la ricerca economica in Europa – lamenta l’infondatezza dell’accusa rivolta alla Germania di non voler attuare politiche espansive volte a ridurre il suo surplus di bilancia commerciale. Una delle argomentazione sostiene che il surplus tedesco nei confronti del resto dell’Europa si è ridotto negli ultimi 5 anni dal 65 per cento al 57 per cento e che il contenimento salariale è stato necessario per ridurre la disoccupazione tedesca.
Nicola Acocella riassume nell’articolo “L’ipocrisia tedesca”, pubblicato su Sbilanciamoci.info le principali argomentazioni pro surplus tedesco pubblicate su Zew e replica sottolineando come prima cosa che in Germania i salari nominali sarebbero stati incrementati ben al disotto degli aumenti di produttività.
Alleghiamo l’articolo di Nicola Acocella e segnaliamo l’interessante dossier sull’Europa, sempre sul sito di Sbilanciamoci, che potete leggere attivando il link sottostate.
Il trattato intrattabile
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Il-trattato-intrattabile-21923
che contiene i seguenti articoli
Il trattato Usa-Ue sul libero scambio, la questione del lavoro, i dilemmi dell'euro, le sfide poste dalle migrazioni e molto altro. Da domani e ogni venerdì fino alle elezioni europee, un supplemento di quattro pagine in uscita con il manifesto, per costruire un alfabeto dell'Europa di oggi. Di com'è e come potrebbe essere
• Il patto atlantico dei capitali di Mario Pianta
• Keynes e il commercio di Valentino Parlato
• Il trattato intrattabile di Anna Maria Merlo
Dopo lunghe e segrete trattative, l'accordo transatlantico tra Usa e Ue per la liberalizzazione di commercio e investimenti è in dirittura di arrivo. È stato chiamato la Nato del commercio, spalanca le porte alla deregulation e lascia mani libere alle multinazionali
• In arrivo il Ttip, la Nato del commercio di Monica Di Sisto
Secondo il commissario al Commercio Ue con il Ttip saranno creati 2 milioni di posti di lavoro. Entro il 2027 però e al prezzo di una totale deregulation
• Ttip: chi vince e chi perde in Italia di Monica Di Sisto
• Paro Campesino, la Colombia sfida gli Usa di Francesco Bogliacino
A un anno dalla firma dell'accordo tra Colombia e Usa il saldo commerciale tra i due paesi peggiora. I contadini in piazza per dire no allo scambio ineguale
• Così il trattato di libero scambio resuscita anche il Wto di Alberto Zoratti
Il neodirettore dell'Organizzazione mondiale del commercio, Roberto Azevedo, porta a casa il Bali package. E a dettare l'agenda ora sono i Brics
• Ami, quando la politica ha sconfitto le multinazionali di Luciana Castellina
Alla fine degli anni 90 la mobilitazione di Ong e movimenti fermò l'Accordo multilaterale sugli investimenti. Una lezione da tenere a mente per costruire le proteste di oggi
• Una giornata globale d’azione. E in Italia si prepara una campagna di Alberto Zoratti
Allegato:
ipocrisia_tedesca_acocella.doc
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