CINA: IL RITORNO DI MAO ? – T.Ferigo – globalmondo 23/4/11

 Chongqing , nel Nord Est, è la più popolosa provincia cinese:33 milioni d’abitanti. La politica seguita dal segretario del Partito, Bo Xilai, 62 anni, ex ministro dell’ambiente, è un esempio per i neomaosti cinesi. Un gruppo, non si sa quanto numeroso, che si esprime sul sito internet Utopia. Utopia gestisce anche una libreria a Pekino ove si organizzano eventi culturali, presentazione di libri e viaggi di formazione politica.

 Quest’anno la destinazione del viaggio sarà Chongqing. Data il 1° Maggio. Obiettivo “ fare esperienza dei canti rossi” e vedere più da vicino il modello che attira l’attenzione dei neomaoisti.

 In realtà non si tratta solo di interesse culturale e politico ma anche di attivismo elettorale.

 Il prossimo anno si terrà il Congresso del Partito Comunista Cinese che dovrà scegliere i dirigenti della “grande transizione”. E’ un punto di svolta. Dopo dieci anni al potere, il tandem Hu Jantao e Wen Jiabao passerà la mano ad un nuovo gruppo dirigente. I successori sono già noti, Xi Jnping e Li Keqiang. Restano da scegliere gli altri sette membri dell’Ufficio politico. Il massimo organo di potere.

Bo Xilai è uno degli aspiranti , in rappresentanza dell’ala dura. Non lo nasconde e fa di tutto per farlo notare.

 Nella provincia del Nord Est da lui governata è stata lanciata da tempo una “campagna rossa” che richiama gli anni di Mao: concorsi di “ canzoni rosse”, programmi di “cultura comunista avanzata”. La campagna è sempre più accesa man mano ci si avvicina al Congresso. Nei primi mesi dell’anno i media locali hanno avuto l’ordine di promuovere un concorso di massa per selezionare 35 nuovi inni “rossi” per la celebrazione dei 90 anni di fondazione del partito, il 1° Luglio.Ma non ci sono solo gli inni. Gli studenti di Chongqing sono invitati a passare quattro mesi in immersione con gli operai o i contadini. Pensieri di Mao circolano sulla rete attraverso “ Twitter rosso” , servizio gestito dalla municipalità. Tutto è fatto per presentare una versione attualizzata del pensiero politico del Grande Timoniere.

Bo Xilai , che all’interno del partito è collocato nell’ ala dura, fece parlare di sé per il suo stile neomaoista qualche anno fa quando lanciò una campagna di depurazione organizzando movimenti di denuncia pubblica con slogans tipo“: colpite forte “, “ denunciate i corrotti “ ; lettere, manifesti, processi sommari.

 Fan Jinggan animatore di Utopia non nasconde il suo entusiasmo per il modello Chogqing. Organizza seminari per lo studio e la diffusione e sostiene apertamente Bo Xilai. “ Bo ha molto sostegno da parte della popolazione . Fa quello che un comunista deve fare”.

 “ Il modello neomaoista non è riconosciuto ufficialmente, ma l’idea è di ricorrere ai metodi politici di Mao per risolvere i problemi economici, culturali e sociali di oggi. Non vogliamo copiare Mao ma adattarlo alla realtà sociale moderna “. Afferma Qiu Shike, un intellettuale di una sessantina d’anni che scrive periodicamente su Utopia. Si definisce neo maoista e sottolinea che “ una parte del popolo ha l’impressione di essere schiavizzato. Lo sviluppo economico è superficiale, le persone non sono contente, c’è troppo materialismo. Il modello Chogqing va in contro corrente con le sue iniziative in materia di educazione, impiego e sicurezza sociale “.

 Considerati come minoritari, eccentrici, anche folklorici i maoisti sono di ritorno sulla scena politica e avere simpatizzanti nei posti di potere ?  Difficile rispondere. La geografia politica del Partito non è trasparente. Certamente non vi è omogeneità e le lotte in vista del Congresso si stanno animando. I neo maoisti vengono classificati nell’ala dura che ha giocato un ruolo non secondario nel giro di vite repressivo degli ultimi mesi: arresti di bloggers, avvocati , artisti.

 Gli animi si sono surriscaldati e nella critica alla politica di sicurezza del Governo non sono mancati i riferimenti al modello Chongqin. Il professore di diritto He Weifang, in una lettera aperta pubblicata sul suo blog il 12 Aprile scrive “quanto avviene a Chogqing mi spinge a chiedermi se il tempo non si metta a girare al contrario. Se non stiamo ritornando alla rivoluzione culturale e se l’ideale di uno stato di diritto non si stia perdendo “.

 Alcuni commentatori politici le manifestazioni della “ corrente dura”sono parte della classica strategia politica d’occupazione degli estremi. Per altri è il sintomo che le fazioni conservatrici si sentono minacciate dalle aspirazioni democratiche: “ Hanno l’impressione che vi sia una base di consenso per questo genere d’idee. Certo ,molti si sentono spossessati per le trasformazioni economiche e hanno l’illusione che sotto Mao , gli operai e i contadini stessero meglio.Inoltre quadri del partito hanno perso influenza nelle lotte interne e tentano di riprendere piede. Sono loro che sono dietro a siti come Utopia. Il dibattito sulla riforma politica è talmente chiuso che alcuni, come Bo Xilai, tentano di occupare lo spazio pubblico ricorrendo al maoismo. In realtà la tendenza principale nell’opinione pubblica è favorevole alle riforme “” spiega il politologo Zhang Ming dell’Università di Pekino. Prima si riciclava i Confucianesimo ( La statua di Confucio è stata rimossa da piazza Tien An Men ) , ora il maoismo. Tutto per “fare diversione”.

 

 

 

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