CARRIERE OPERAIE – G.Marchetto e V.Rieser – sindacato e formazione 30/5/11

Quelle che alleghiamo sono prime note, un carteggio avviato da Gianni Marchetto, dopo suoi colloqui con Ivar Oddone, a cui ha risposto Vittorio Rieser. L’argomento è la carriera di un lavoratore dipendente, di un operaio. E’ un percorso che può restare nell’ambito del negoziato sindacale per l’applicazione dell’inquadramento contrattuale o è cosa più articolata e complessa? Probabilmente sì. Chi pensa alla propria carriera ha già una scarpa dall’altra parte ovvero nel fideismo aziendale? Probabilmente no. Di certo interagisce con la formazione e la responsabilità. Ha senso parlarne ora, in periodi di valanga di Cig? Comunque la pensiate scrivete un vostro primo commento dopo aver letto le note allegate. Nella nostra provincia ci sono state due garndi aziende che hanno incentivato la carriera operaia strategie aziedali profondamente diverse: l’Olivetti e la Fiat. La prima, sotto la guida di Adriano Olivetti, puntando sulla mobilità sociale, ovvero consentire agli operai di mutare la propria collocazione acquisendo competenze e ruolo attraverso la formazione qualificata aziendale ed il sostegno allo studio (università) . La seconda facendo leva prevalentemente alla fedeltà aziendale che però metteva in conto ( negativo) la partecipazione dei singoli al sindacato ed agli scioperi. Infine c’è sempre stato il problema dell’operaio che non pensava a sè ma alla carriera del figlio. 68 si cantava "Contessa" di Paolo Pietrangeli, una strofa terminava con "..Del resto mia cara di che si stupisce anche l’operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente può venir fuori, non c’è più morale, Contessa..".

In allegato due note di G.Marchetto e d una risposta di V.Rieser

Allegato:
La carriera dell’operaio_Marchetto.doc
Precisiamoche_Marchetto.doc
note sulla carriera dell’operaio_Rieser.doc