ALLINEATI E COPERTI! – Consiglio Generale Cisl – unanimismo pericoloso e il caso Scandola –
Da grande Confederazione di sindacati a corporazione di sindacalisti a pieno tempo? Il Consiglio Generale della Cisl riunitosi il 21 settembre a Roma ha approvato la relazione di Annamaria Furlan (16 pagine), un documento finale (due pagine) e un odg sul caso Scandola di piena solidarietà alla Segretaria Generale Furlan, alla Segreteria Confederale e di aperto consenso al lodo dei probiviri per l'espulsione di Fausto Scandola.
La relazione Furlan (allegata) è suddivisa nei seguenti capitoli. Il primo riguarda l’Europa. Il secondo lo scenario internazionale, la Grecia e la Cina. Il terzo analizza i problemi della Crescita o non crescita della nostra economia, all’interno di questo capitolo c’è anche il via libera a Renzi per la proposta di abolizione della tassa sulla casa per tutti (!!??). Il quarto è:il dramma del Sud.
L’ultimo capitolo, il quinto, è titolato un momento durissimo per il sindacato italiano; tre cartelle di cui metà dedicate alla pericolosità dell’opera avviata da Fausto Scandola. Vi consigliamo l’attenta lettura delle pagine finali (pag.15 e 16) e di esprimere il vostro commento. Il nostro seguirà in un prossimo articolo. All’interno di pagine c’è l’annuncio che la Segreteria Confederale non applicherà per i propri stipendi il massimale del 40% previsto (art.8) dal Regolamento trattamento economico, ma solo il 20%. E’ un articolo che va cancellato, come alcune categorie già hanno proposto e fatto!
Il documento finale ( allegato) riassume i principali “occorre” e “si deve” delle priorità contenute nella relazione introduttiva, dalle questioni internazionali a quelle domestiche.
Infine l’odg sul caso Scandola (allegato). In poco più di 30 righe si fotografa “il peggio” di quel modo di esistere di questa Cisl che annuncia rinnovamenti epocali per poi arenarsi sulla rotazione di qualche decina di “grandi” dirigenti e altrettante di dirigenti “intermedi”. Questo odg (leggetelo e fatelo circolare in tutte le sedi in cui ci sono iscritti Cisl) contiene un paio di “capolavori” tipici di una grande Confederazione di sindacati di categoria che si sta trasformando, non da oggi, in una grande Corporazione di sindacalisti che hanno regole proprie di comportamento, non necessariamente scritte ( ne faremo oggetto di approfondimento).
Un solo astenuto! Nessuno ha chiesto di inserire qualche frase che riecheggiasse le proteste scaturite in periferia? Non pochi dirigenti territoriali, e anche di categoria, tra questi la Fim-Cisl, hanno detto che l’espulsione di Scandola è stato un errore. Tutto dissolto per “fare quadrato” a difesa del quartier generale, del sindacato messo sotto accusa da più parti?
Questo comunicato, ahinoi, rispolvera “modi di essere e di giudicare” rintracciabili nel vetusto e antistorico clericalismo o nel modo di partiti unici di tradizione comunista di garantire compattezza.
Ci riferiamo in particolare alla formulazione del capo d’accusa, contenuta nell’odg, che porta ad isolare l’imputato e a “battere le mani” alla Segreteria Confederale e agli stessi Probiviri nazionali che più che giudici imparziali hanno assunto il ruolo di Pubblico Ministero.
Si legge in quell’odg quanto segue. Il Consiglio Generale prende atto positivamente del lodo del Collegio dei Probiviri che afferma che non è compatibile con la permanenza nell’associazione chi esprime un giudizio sulla persona del Segretario Generale della Cisl, come su qualsiasi dirigente o iscritto, affatto suffragato da prove effettive, di «indegnità morale a rappresentare i milioni di associati alla Cisl» quale è stato pubblicamente espresso da un associato che pertanto è meritevole della sanzione comminatagli dal massimo organo di garanzia interno all’Organizzazione(…).
A parte che un giudizio sbagliato lo si contrasta e si combatte a suon di argomenti, a parte il fatto che l’espressione “…vi siete venduti l’anima, ci avete svenduto.. e simili” fanno parte del linguaggio sindacale da sempre. A parte che non pochi di coloro che hanno utilizzato queste espressioni, anziché essere espulsi o sanzionati, sono diventati validi dirigenti sindacali, a parte altre cose che rimandiamo ad un successivo articolo….
…qui e ora, ci preme porre una domanda. Nel Consiglio Generale Cisl che ha voluto testimoniare tanta vicinanza alla Segreteria Confederale, qualcuno a fatto presente “…ma Scandola non ha proferito quell’accusa a Annamaria Furlan.”. Alleghiamo ancora quella lettera riservata inviata, il 13 aprile con raccomandata, da Scandola a Furlan che non ebbe mai risposta. Lettera che si è scelto di non fare conoscere alle Rsu, e agli iscritti della Cisl.
L’odg votato al Consiglio Generale Cisl cita con virgolette una frase, un concetto mai espresso da Fausto Scandola. Certo è stato “manipolato” con meno grossolanità di quanto avevano fatto la Segreteria Confederale con l’appello ai Probiviri Nazionali. Questo metodo, anche se raffinato, ha un nome nella storia, risale a tempi antichi ma riemerge, ti tanto in tanto, qua e là!
Come proseguiremo con le nostre iniziative? Come si può dare senso a chi ha e vuole tenere, non solo in tasca, la tessera della Cisl?
Una prima indicazione è contenuta nell’intervento di Franco Aloia (vedi allegato) fatto nel corso dell’incontro tra i firmatari dell’appello dei 140 e la Ust di Torino e Canavese del 8 settembre. Aloia insisteva sul nesso “ rinnovamento, valori, comportamenti”. Di lì ripartiamo.
Dopo il Consiglio Generale Cisl del 21 settembre stiamo valutando un paio di iniziative, diverse da quelle ipotizzate due settimane fa, che proporremo alla vostra attenzione tra due-tre giorni.
Qui ci fermiamo alla pubblicazione dei tre documenti ufficiali del Consiglio generale Cisl (che, temiamo, non sarà così semplice trovare nelle sedi periferiche del sindacato e nelle sedi delle Rsu) con i primi nostri commenti di redazione. Quelli già pervenuti saranno allegati nel prossimo articolo.
Per una maggior informazione leggere gli allegati
Allegato:
relazione_annamaria_furlan.pdf
documento_finale_cg.pdf
ordine_del_giorno.pdf
intervento_di_franco_aloia_incontro_ust_to_8-9-15.doc
lettera_di_scandola_al_sg_furlan_13-4-15_2.pdf
Qualche osservazione alla relazione della Furlan al Consiglio Generale Cisl del 21 setembre.
La prima parte(5 pagine della relazione e certamente condivisibile nella sua declinazione; però mi chiedo: seguiranno i fatti? Qual’è il fine? Perchè il contenuto è di discreto spessore politico e di ampio respiro internazionale quando é risaputo che la segretaria da un bel pò si affanna nel sottolineare che la Cisl “é solo un sindacato” e dunque si deve occupare di contratti e preoccupare dei pensionati e lavoratori lasciando il resto alla politica. Non sarà un tentativo di motivare i max-stipendi (da Capo di Stato) che sono circolati questa estate?
Proseguendo richiamo l’attacco al fiscal compact per chiedere dov’era quando il governo Monti lo introdusse? Modificando la Costituzione in pochi mesi da Aprile a Dicembre (bruciando tutte le tappe senza avere il minimo ostacolo da parte di nessuno); eppure allora, non oggi in una assemblea di pensionati il sottoscritto ed altri sollevarono il problema, evidenziando che quella riforma Costituzionale segnava la fine dello stato sociale, colpendo in particolare proprio lavoratori e pensionati.
Nelle pagine da 5 a 9 circa si evidenziano segnali di una timida ripresa dovuti alla politica renziana e pochi sindacalisti illuminati; il fatto che: l’Europa da mesi è costantemente inondata di euro, che il prezzo del petrolio è sceso da 100 a 40 dollari al barile e tutto il resto, possono essere la vera causa è del tutto secondario.
Il passaggio sulle pensioni poi mi ha fatto pensare ai prossimi tavoli di lavoro con i diversi rappresentanti……; e quali saranno i commenti dei pensionati (iscritti e non) a prescindere dai risultati; al lettore l’ardua risposta.
Bisogna arrivare alla pagina 11 per parlare di modelli contrattuali e contrattazione; ricordo che secondo la visione Furlaniana questa deve essere la sola missione del sindacato.
Circa 2 pagine vengono poi dedicate all’assemblea organizzativa (meno male che è stata indetta appositamente per affrontare questo delicato e storico passaggio della Cisl), mi sarei aspettato una approfondita analisi delle cause e delle proposte adeguate per affrontare il futuro e invece ….? Carta bianca.
Per la vicenda Scandola penso che, suo malgrado gli toccherà passare alla Storia come il Matteotti della situazione per avere risvegliato i cuori e le menti di tanti iscritti che, obbligati a difendersi da accuse improprie, hanno cominciato a prendere coscienza e conoscenza di una realtà che non gli appartiene e cioè che il sindacato che avevano conosciuto non è più tale ma si é trasformato in un mostro che ha il corpo del vecchio sindacalismo e la testa di una neo-oligarchia.
Convengo dunque con l’interrogativo “Da grande Confederazione di sindacati a corporazione di sindacalisti a pieno tempo?” Penso però che il termine più appropriato sia oligarchia (dall’enciclopedia Treccani: il potere è nelle mani di pochi).
Sul da farsi la mia proposta, provocatoria quando volete, é che rebus sic stantibus, sia opportuno fondare un sindacato tra gli iscritti di tutti i sindacati e cominciare col lanciare una sottoscrizione per aiutare Scandola a portare avanti le sue ragioni. Luigi Viggiano Fnp Savona
Riflessioni e domande inutili?
Essendo uno dei firmatari dell’Appello per la nullità dell’espulsione di Scandola, proposto da Sindacalmente, e in ragione di quanto scrivo di seguito, potrei dire: vediamo un po’ se riescono ad espellere anche me dalla CISL.
Infatti ho intenzione di affermare la mia totale contrarietà alle decisioni assunte dal Consiglio Generale della CISL in merito al caso “Scandola”, e in particolare non condivido il comportamento della Segreteria Confederale per le modalità con le quali ha gestito questa squallida vicenda. Squallida non per la denuncia fatta da Scandola, ma per i fatti in sé, cioè i maxi stipendi percepiti da alcuni dirigenti della CISL che non trovano giustificazione alcuna né sul piano politico, né su quello etico comportamentale e, ancor meno, su quello morale.
Con questa decisione del Consiglio Generale, che la Segreteria formalmente e ufficialmente non ha proposto ma ha pienamente condiviso, tanto da non fare assolutamente nulla né per chiarire né per bloccarla, si conferma solo quanto sia ampio il coinvolgimento e la corresponsabilità del gruppo dirigente al più alto livello dell’organizzazione in quelle vicende, non essendo possibile che queste fossero determinate solo dalla volontà dei diretti interessati.
Non condivido neanche la motivazione dell’espulsione contenuta nell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Generale in quanto, sulla base di questa motivazione, non sarà più possibile esprimere alcuna pubblica critica ai dirigenti della CISL, pena l’espulsione dall’organizzazione.
Visto che il Consiglio Generale e le Segreteria Confederale difettano di memoria storica, vorrei sapere in che termini si configura il fatto che Savino Pezzotta, confermato Segretario Generale della CISL con oltre il 95% dei voti al congresso del luglio 2005, sia stato costretto alle dimissioni soltanto nove mesi dopo. Orbene, non si era espresso, anche allora, un giudizio sulla persona del Segretario Generale, non da parte di un semplice iscritto ma dal gruppo dirigente nazionale?, e tale ragione non era implicitamente di “indegnità morale a rappresentare i milioni di associati alla CISL?. Nella logica del citato Ordine del Giorno quali sanzioni avrebbero dovute essere comminate e nei confronti di chi?
Che devo concludere da questa vicenda se non che la casta difende se stessa? Rodolfo Vialba