SU VOTO E PROGRAMMI – così la pensano R.Bresciani,A.Celestino,M.Dellacqua,Gg.Migone –
Sul voto del 4 marzo Sindacalmente.org ha pubblicato alcuni abstract con più allegati, selezionando articoli che confrontavano i programmi elettorali evidenziando la stima dei costi pubblici per attuarli. La campagna elettorale è stata sconfortante, i leader politici hanno scelto di “deformare” deliberatamente le richieste dei concorrenti più che approfondire quelle presentate dal proprio partito. Un cattivo costume italiano. Assenti i faccia a faccia. A commento ci sono giunti contributi, nell’ordine di tempo, di Mario Dellacqua, Renato Bresciani, Aldo Celestino e Gian Giacomo Migone. Commenti e anche dichiarazioni di voto. Pensiamo cosa utile raccoglierli come allegati a questo abstract. Buona lettura.
Inoltre alleghiamo il Promemoria di Franco Astengo in cui illustra le negatività e le parti a rischio di costituzionalità del Rosatellum. Infine l'e-mail, di Tonino Lettieri a Gian Giamo Migione.
Allegato:
carissimi_voglio_dirvi_bresciani.doc
una_mia_riflessione_sulle_elezioni_celestino.doc
appello_la_pazienza_degli_asini_dellacqua.doc
un_voto_necessario_migone.doc
per_una_nuova_politica_estera_italiana_migone.pdf
promemoria_di_franco_astengo.doc
caro_gian_giacomo_tonino_lettieri.doc
1-Renato Bresciani ha scritto Sabato 3 marzo ore 13.36 . Grazie per i vari documenti che ho letto con attenzione. Ma credo che dovremmo approfondire molto.
Sono convinto che le varie sinistre (comprese anche le posizioni più moderate…) sono state tutte inadeguate rispetto ai problemi e alle conseguenze positive e negative della globalizzazione. In particolare quando si cerca una soluzione a sinistra ma in un ‘ottica di maggiore o minore chiusura nazionalistica, qualunque autentica sinistra dovrebbe saper collocare in un contesto di forte internazionalismo ogni prospettiva di giustizia e di futuro della classe lavoratrice e delle nuove generazioni.
Ad es. per fare un riferimento all’articolo di Gian Giacomo, se un Corbyn può essere convincente nella difesa più o meno tradizionale della classe lavoratrice, non credo sia stato utile il contributo che, a mio parere, ha comunque dato ad es. alla Brexit. Ho voluto fare solo un cenno a questioni che a me non sono chiare in generale, ma in particolare a posizioni che non mi convincono nelle posizioni che assumono le formazioni della cosiddetta sinistra-sinistra.
Grazie dell’attenzione e a …. dopodomani Renato
2 – GianGiacomo Migone ha risposto Sabato 3 marzo alle 15.51. Con affetto, ma Renato si sbaglia. I laboristi di Corbin, stimolati da 2.000.000 giovani “for another Europe” é da tempo impegnato in una marcia di riavvicinamento all’Europa a favore della quale é schierata con chiarezza LeU. Renzi sempre equivoco sull’argomento. GianGiacomo Migone
3-Replica di Bresciani a Migone, Sabato 3 marzo ore 22. Può darsi che mi sbagli, caro GianGiacomo. Ma non credo che Corbyn abbia svolto un ruolo coerentissimo in occasione della Brexit. Io resto contrario ad ogni tipo di nazionalismo, da cui non può nascere nulla di buono per le prospettive della sinistra. Comunque molto disponibile ad approfondire. Cari saluti Renato
4-Toni Ferigo scrive sabato 3 marzo ore 23. Corbin ha dovuto fare i conti con una situazione che vedeva: la disillusione di molti lavoratori e ceti popolari all’Europa. Non contava il nazionalismo ma la disoccupazione. La destra del suo partito sempre pronta a utilizzare ogni cosa contro il “comunista “. Un referendum voluto da Camerun per tattica politica che si è poi rivelato un boomerang (come Renzi). Una Europa poco presentabile su tutti i piani. Comunque non ha fatto campagna pro Brexit, ha semplicemente detto che se si vuole restare in Europa occorre darsi da fare per cambiarla. Stessa cosa ha detto Varoufakis. Faccio notare che in Scozia il Labour ha massicciamente sostenuto no Brexit anche se un po nazionalista scozzese. Il nazionalismo è una piaga ma facciamo attenzione a qualificare come nazionalista qualsiasi cosa. Lo stesso vale per populismo. Gentiloni è andato a Davos per difendere Berlusconi che non è populista, si è dimenticato di dire che è alleato principe con la destra più inpresentabile. Ah la politica come si è ridotta! Saluti in amicizia Toni Ferigo
5 – Sul significato e sul valore del voto. Non è un gesto qualsiasi. È un gesto che deve riempirci d’orgoglio e di soddisfazione. Con il voto gustiamo la democrazia!
Ricordiamoci, con immensa riconoscenza, di quei tantissimi giovani che hanno dato la vita, oltre 70 anni fa, per cancellare la dittatura e perché noi oggi potessimo prendere una scheda, trovarvi stampati vari simboli di partito (e non uno solo) e tracciare tranquillamente sopra uno di essi una croce. Non avviene dappertutto. Non è un gesto normale. Nel mondo siamo in pochi a poterlo fare. Rendiamocene conto!
Settant’anni fa, quando venne scritta la nostra Costituzione, quel voto “personale ed eguale, libero e segreto” appariva come un tesoro prezioso e irrinunciabile, di cui fummo orgogliosi ed entusiasti. Gaetano Quadrelli