MIRAFIORI PLANT: IL RESTO? – accordo per riorganizzazione –
Nelle ultime settimane spiccano tre importanti accordi sindacali. Due sono unitari confederali e costituiscono un fatto di assoluto rilievo. Il terzo, riguarda la Fiat Mirafiori, ed è ancora un accordo senza la Fiom. Le due intese confederali, sulla produttività e sulle rappresentanze, rappresentano una svolta nei rapporti tra Cgil, Cisl e Uil facilitando una possibile intesa con la Confindustria sulla rappresentatività delle Rsu e sulla procedura di certificazione del consenso dei lavoratori per dare efficacia erga omnes agli accordi sottoscritti ( unitari e non). Il nuovo corso per l’unità d’azione pattuito dai vertici confederali ( segreterie ed esecutivi nazionali) il 30 aprile a Roma non ha ancora prodotto risultati visibili in alcuni settori del sindacato, tra questi certamente alla Fiat dove è stato siglato un accordo ( senza la Fiom) per la riorganizzazione di Mirafiori e l’utilizzo della Cigs per riorganizzazione.
Ci proponiamo di presentare tre schede di lettura per gli accordi qui citati. Iniziamo oggi con l’accordo per la Fiat di Mirafiori, sottoscritto il 16 aprile ed in seguito ratificato in Regione.
E’ un testo da leggere con attenzione, ed a distanza di giorni si può farlo meglio, essendo calate le polemiche. A botta calda, il 16 aprile, il Segretario Nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano ha dichiarato: «Un investimento quantificato intorno ai 20 milioni di euro. Un investimento finalizzato a interventi sulle strutture di officina, sui sistemi di coibentazione dell’impianto di verniciatura, sul nuovo forno e sulle piste di collaudo. Con la realizzazione nelle ex-fucine di un polo per la logistica per la Maserati con relativo spostamento delle lavorazioni di lastratura. Questi i primi interventi che saranno realizzati, nei prossimi mesi, da qui ad agosto. Questa è la fase che rivendicavamo da tempo, siamo passati dalla politica degli annunci a quella delle prime azioni concrete sullo stabilimento torinese. Investimenti e lavori che porteranno nell’arco del prossimo anno al lancio di un primo nuovo prodotto e rafforzeranno il polo produttivo del lusso di casa Fiat-Chrysler insieme a Grugliasco».
L’accordo è stato ratificato e sottoscritto dalla Regione Piemonte nella prima settimana di maggio, per essere inoltrato al Ministero del Lavoro per l’autorizzazione definitiva. In tale occasione, la Fiom – che era stata convocata separatamente e non aveva sottoscritto il testo – aveva convocato un presidi di lavoratori per contestare quella scelta. Il Segretario Regionale della Fiom-Cgil Federico Bellomo precisò: « ..non esistano impegni e la causale della cassa integrazione è del tutto irrituale. La cassa per ristrutturazione prefigura investimenti, quella per riorganizzazione no. Mirafiori resta uno dei buchi neri nel futuro dell'auto Fiat, campione di promesse fatte e non mantenute».
L’accordo riguarda i 5.315 lavoratori della Carrozzeria di C.so Tazzoli e non c’è alcun riferimento al destino delle migliaia di dipendenti (operai, impiegati, quadri) che entrano dalle portinerie di C.so Agnelli e di Via Settembrini. Sono circa altri 10.000 i dipendenti di Mirafiori !
Sottolineiamo che fa parte integrale dell’accordo una lunga premessa sull’andamento del mercato auto mondiale, europeo ed italiano che giustifica il rinvio ripetuto rinvio di Sergio Marchionne per un piano industriale per la Fiat Mirafiori e Fiat Italia.
Ma la Fiat con le sue scelte e con quelle non fatte non ha forse influenzato quei dati europei e italiani? Quel preambolo suona o è interpretabile come una assoluzione della Fiat che subirebbe il mercato anzichè essere soggetto che interagisce con lo stesso. La Fiat ha investito poco in Italia perchè i profitti sono andati in altre direzioni, per gli azionisti è stato addirittura "L'anno migliore di Fiat-Chrysler" come hanno titolato a più colonne i media riportando il commento del Presidente Elkann ( vedi allegato).
Quella parte dell’accordo non sarebbe stato opportuno destinarla ad un allegato della Fiat e non già un testo sottoscritto dai sindacati?
Infine poniamo un’altra domanda. L’utilizzo del termine “Mirafiori Plant” significa che in futuro ci sarà una nuova società formata da Carrozzeria Mirafiori e ex-Officine Bertone? Cambierebbero molte prospettive. Si hanno notizie che l'indotto parla tedesco ( vedi allegato) è la notizia per alcuni aspetti è senz'altro positiva: ma se Mirafiori si trasformerà in uno stabilimento ( Carrozzeria) di mero assemblaggio di marchi Premium i livelli occupazionali saranno drasticamente tagliati e la disoccupazione destinata a salire.
Intanto, fatto allarmante che perdura, la discussione resta confinata alla dimensione aziendale, uno dei più gravi errori del sindacato e della politica. E la responsabilità non ricade certamente solo sui sindacati metalmeccanici.
Per saperne di più leggi gli allegati
Allegato:
130417_fiat_mirafiori_accordo_riorganizzazione.pdf
un_grande_risultato_fim_nazionale.pdf
fiom_non_firma_accordo_cigs_per_mirafiori_maggio_2013.doc
accordo_mirafiori_cigs_13-4-2013.pdf
fiat_chrysler_il_miglior_anno_di_sempre.doc
indotto_auto_parla_tedesco_il_sole.pdf
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