ANCORA SCIVOLATE SULLE PENSIONI – redazione – politica & manovra 3/12/11

E’ paradossale quanto avviene in Italia in tema di pensioni. Qualsiasi modifica che allunga l’età pensionale riceve l’etichetta di riforma. Così questo termine non significa più nulla di ben definito in quanto è parola onnipresente. Anche i sindacati abusano di questo termine. Così accade che una vera proposta innovativa di riforma per le pensioni è presentata con un editoriale " Il lavoro e la vita" di Gianpiero Dalla Zuanna su il Corriere della Sera del 2 dicembre. Ripropne l’uscita flessibile  dal lavoro alla pensione in modo ben diverso da quanto si è fatto finora. Ripesca un’idea che era in discussione con il secondo governo Prodi e poi è stata smarrita. Lavorare a ful time oltre i sess’antanni va bene per alcune tipologie di lavoro e di condizioni. Non certo nelle officine di montaggio con lavori in turni, magari anche di notte. Peggio ancora a 65 anni. La prosta si snoda sul consentire dopo una certa età e con un certo numero di anni contributivo di potere lavorare con un regime orario ridotto (part-time) anticipando una parte della pensione maturata in modo da mantenere una sicurezza di reddito. Abbiamo già pubblicato articoli che sostengono questa idea innovativa su questo sito.

Dai sindacati Confederali nessuna reazione. Addirittura il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni non trova di megli che polemizzare nuovamente con Susanna Camusso perchè troppo rigida sui quarant’anni di contributi per averec diritto alla pensione di anzianità. Bonanni se seguiamo quanto sostiene nelle tante interviste vorrebbe un trattativa reale con il governo Monti ( in 24 ore!!) per scambiare la previdenza integrativa obblicgatoria con il superamento delle pensioni d’anzianità. Non sono sospetti, più indizi ( le tante interviste che battono su questo punto) fanno una prova.

Sarebbe una grande novità che Cisl, Cgil e Uil rispondessero alla proposta di Giampiero Dalla Zuanna e per quanto riguarda le pensioni d’anzianità si partise dal fatto di affermare quanto è già realtà: con le finestre di uscita in pensione d’anzianità si va con 41 anni e tre mesi di lavoro di cui un anno e tre mesi di contributi sono versati all’Inps senza determinare alcunchè pe rla pensione percepità d’anzianità.

Allegato

Il lavoro e la vita di Giampiero Dalla Zuanna su Il Corriere della Sera del 2 dicembre

 

Allegato:
Il lavoro e la vita_Zuanna.pdf

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