Il leader massimo della Lega ha lanciato la sua paola d’ordine per fronteggiare le masse in fuga conseguenti alle rivolte nel Maghreb, in dialetto “ Fora di ball”. Ora dopo aver lanciato la pietra, ritrae la mano. Traballa l’intesa con Berlusconi che deve trovare un’intesa con Tunisi. La stategia doc leghista, tradotta in italiano ha un fatale sbocco: l’egoismo individualista e di gruppo diventa il paradigma per selezionare e declinare i diritti umani, per chiudere gli occhi su quanto è avvenuto in particolare nelle terre della Tunisia. Ora, in quel paese, dopo la “rivoluzione di gelsomini” si è insediato un governo provvisorio, con i poteri e l’autorevolezza che può avere un governo privo della legittimazione di una elezione democratica. Eppure quel piccolo paese di meno di 10 milioni di abitanti su 163.000 Kmq non si è tirato indietro per fronteggiare la marea di persone ( circa 150.000) in fuga dalla Libia in fiamme. Poveri e solidali come insegna la storia. Ricchi ed egoisti l’altra faccia della storia.
L’Italia governativa come quella sociale è a metà strada tra l’egoismo e la solidarietà. Per la solidarietà i campioni si ritrovano nel mondo del volontariato religioso e laico. Si distingue in particolare la Caritas che premendo sulle autorità ecclesiastiche ha portato su posizioni coraggiose di accoglienza la Chiesa torinese, come ha voluto specificare il vescovo di Torino, Monsignor Nosiglia, invitando ad organizzare l’accoglienza per piccoli gruppi e mettendo a disposizioni sedi e risorse della chiesa.. Per l’accoglienza suddivisa tra i Comuni, ed in piccoli gruppi, si è espresso anche il Presidente della Regione Toscana. Il sindaco di Torino Chiamparino è inciampato in una frettolosa disponibilità al primo progetto governativo del ministro Maroni con l’innesco di una stucchevole polemica con il Governatore del Piemonte Cota.
A tutti coloro che sono sbarcati a Lampedusa, in fuga dalla Libia e dintorni, tramite le terre di Tunisia, si deve concedere il permesso temporaneo previsto dalla normativa dell’Europa.
Il sindacato deve fare la sua parte e mobilitarsi. Sono giuste e nobili le affermazioni della Cisl Siciliana, per questo la Cisl Confederale, oltre a rimettersi al Governo per quanto di sua competenza, deve promuovere – con Cgil e Uil, attività unitaria, assemblee con i lavoratori che possono essere facile preda dei richiami leghisti, duri e sbrigativi, che assicurano i diritti, anche i più universalisti, in base all’anzianità di territtorio e dintorni. Si sà con l’anzianità i lavoratori hanno una particolare attenzione.
Il sindacato per sostenere l’accoglimento e l’ospitalità per piccoli gruppi in tanti Comuni deve promuovere occasioni di lavoro, anche solo 10-12 ore settimanali, anche pagate con i voucher dell’Inps, per lavori utili a quel Comune che li ospita, per tenerli impegnati e socialmente utili e non a carico. Hanno vent’anni e debbono fare non rimanere voon le mani in amno e gli occhi persi nel vuoto.
Prendiamo coraggio e facciamo assemblee nelle fabbriche magari un part-time lo troviamo pure lì.
Per saperne di più leggi gli articoli allegati
Allegato:
Nosiglia, la chiesa offre risorse e posti letto.doc
Il modello toscano_Regione.doc
Emergenza profughi la Cisl a voce alta.doc
Respinti_Reportage.doc
Non fermeremo l’immigrazione_Bocca.doc
Agli stranieri i nuovi posti di lavoro_Ricolfi.doc
La lezione dei somali a Torino_2009.doc
Accordo Italia-Tunisia.doc
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