Si sono ritrovati a Villa Lascaris, a Pianezza il 23 gennaio. La convocazione era dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro del Piemonte e Valle d’Aosta per una riflessione spirituale ed etica per sindacalisti. Il Prof. Giannino Piana ha introdotto i lavori premettendo “ Il sindacato e’ chiamato ad essere presente nelle dinamiche di costruzione dell’attuale società italiana, non può quindi eludere il terreno etico – culturale che sottostà a tale progetto, ed ai valori di fondo che guidano la propria azione. Il sindacato non può prescindere dall’analisi complessa della società, ed allo stesso tempo, dal porre estrema attenzione ad una serie di soggettività sociali che si muovono per promuovere la crescita della persona ed il bene comune…”.
La relazione del professore dell’Università di Urbino si è articolata in due parti.
1 – Nella prima parte sulla crisi della società e di un certo modo di fare sindacato. Ha sollecitato l’attenzione sull’affermarsi della complessità sociale e la soggettivizzazione dei comportamenti. Sulla crisi di senso e dei grandi progetti.
2 – Nella seconda parte ha indicato alcune prospettive a livello etico. Occorre – ha detto – “partire dai sistemi etici diversi ed arrivare ad un minimo etico comune ( Cfr. Horkheimer, Habermas ). Su questo versante ci può aiutare la riflessione di Weber sull’etica della responsabilità…”. Soffermandosi sull’etica del sindacalista ha ricordato che “..Il sindacato è sorto come anima dell’organizzazione tra emarginati, a tutela dei più deboli. Solidarietà, uguaglianza, giustizia, sono state storicamente le motivazioni dell’aggregarsi dei più deboli e dell’impegno dei suoi militanti..”.
Il relatore ha infine posto alcune considerazioni sull’etica del sindacato e sull’etica all’interno del sindacato.
Vi invitiamo a leggere i due allegati. Il primo con gli appunti della realzione non corretti dall’autore. Il secondo un interessante commento di Armando Pomatto al titolo di quell’incontro "Sindacato come stile di vita" .
Allegato:
sindacalismo come stile di vita.doc
Commento di Armando Pomatto.doc
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