Prosegue con successo l’attività de “La miniera culturale in periferia” ideata da Franco Aloia. L’ultimo appuntamento, quello di Martedì 16 Aprile sempre alle 17, è stato dedicato alle testimonianze, ai valori e alle idealità della Resistenza, facendo conoscere il libro “Un prete in galera” la storia di un parroco di montagna in Valle Susa, Don Giuseppe Marzabatto, maestro e partigiano.

Don Giuseppe Marzabotto è stato un grande uomo e sacerdote, un maestro e un partigiano, uno dei tanti “ribelli per amore” che tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 ha messo in gioco la propria vita per conquistare e lasciarci libertà, pluralismo e democrazia. Nel dopoguerra Don Marzabotto pubblicò la sua straordinaria storia autobiografica di prete e comandante partigiano, con il nome di “Tevere Tre”, operante tra il Sestrieres e il Monginevro.

Diresse un servizio di controspionaggio. Tradito, fu arrestato a Cesana, più volte torturato e condannato a morte. Una storia affascinante che appassiona, che fa capire il valore di quel manipolo di eroi che, in un’ Italia distrutta e disgregata dalla ingiusta guerra fascista, seppero testimoniare la propria vocazione civile e religiosa e la speranza nella rinascita. Seppero vedere la luce mentre ancora tutto era avvolto dal buio opprimente dal terrore della guerra, dalle rappresaglie più orribili e vergognose.

In pochi si batterono per i molti, mal equipaggiati e con cuore indomito, cantando “ Fischia il vento…Urla la bufera… Scarpe rotte… eppur bisogna andar!!!” Per la conquista della libertà hanno dato tutto sovente sacrificando la propria vita.

L’iniziativa è stata promossa  per ricordare  la liberazione del 25 Aprile 1943 e coloro che hanno consentito tale successo. Per ricordare le tante anime culturali, politiche, religiose che hanno reso possibile, con enormi sacrifici la Liberazione dallo straniero nazista e dalla dittatura fascista.

Gli interventi di Gianfranco Morgando, per la Fondazione Donat-Cattin, e di Laura Meli, dell’Anpi sezione Dante Di Nanni, si sono soffermati  sul pluralismo – non sempre adeguatamente sottolineato negli anni passati – che ha caratterizzato la Resistenza e sul fondamentale apporto della Resistenza partigiana nella lotta armata e civile contro la dittatura nazifascista fino alla Liberazione del 25 aprile’ 45.

Hanno destato empatia l’efficace la testimonianza di Carlo Daghino, alunno di don Marabotto, sulle peculiari caratteristiche del prete-maestro e del prete- partigiano. Caratteristiche ricordate anche dal nipote Giuseppe che ha sottolineato come lo zio avesse preso la decisione di andare in montagna con i partigiani dopo l’ 8 settembre ’43 e l’eccidio di Boves, proprio mentre suo fratello Matteo, alpino, rientrava dalle campagne della guerra fascista in Francia, Albania e Russia.

Molto bravi anche i due attori dell’Anpi Alta val di Susa, sezione di Chiomonte, che hanno letto, con intensità ed emozione, brani del libro autobiografico di  don Marabotto “Un prete in galera” editrice tipografica Baima-Ronchetti & C

Emozionando il numeroso e, più che mai, attento pubblico. Si può affermare che le persone arrivate a “La Miniera Culturale” come pubblico spettatore, ne siano uscite come cittadini maggiormente consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Un corale applauso finale ha concluso questo ben riuscito incontro.

Segnaliamo i due prossimi appuntamenti, inseriti nel programma del Salone OFF del Salone Internazionale del Libro di Torino.

  • Il 9 maggio arriva Tiziana FERRARIO,  nota conduttrice, inviata e giornalista, con il suo romanzo storico “CENERE” ed. Fuori Scena, intervistata da Simonetta RHO, anche lei volto noto della Tgr Piemonte.
  • Il  14 maggio incontro con incontro la sociologa Chiara Saraceno, intervistata da Paolo Griseri, sul  libro  “LA POVERTA’ IN ITALIA” ed.” Il mulino”.

Per più informazione e notizie Franco Aloia Whatsapp  335 6654599   E mail  faloia228@gmail.com

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