UN’AMICA DELLA CISL – www.il9marzo.it – in ricordo di Fausto Scandola e Nadia Toffa –
Fausto Scandola era tornato molto contento da Milano, dove era andato per registrare la sua intervista con le Iene. Pochi giorni dopo, incontrando alcuni amici in una trattoria vicino alla stazione di Verona, spiegava con soddisfazione di essere riuscito a dire tutto quello che voleva dire, perché aveva trovato chi lo aveva capito e lo aveva aiutato ad esprimersi al meglio. Quando aveva dato quell’intervista, Fausto sapeva che non gli restava molto tempo da vivere, anche se forse non immaginava che la conclusione fosse ormai questione di poco più di un mese.
Ma ancor meno si poteva immaginare che anche chi lo aveva capito e lo aveva aiutato a fare quell’intervista che rimane come un’eredità spirituale da autentico sindacalista della Cisl (“bisogna combattere, bisogna impegnarsi”) non aveva molto da vivere, poco più di tre anni, nonostante che fosse tanto più giovane di lui.
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Nadia Toffa aveva preso molto sul serio la battaglia di Fausto Scandola, forse anche al di là del consueto impegno che metteva nel fare i servizi per le Iene. E la scena di Anna Maria Furlan che fugge di fronte alla sua domanda ripetuta più volte (“se siete per la trasparenza, perché avete espulso Fausto Scandola?”) rimane anch’essa nella storia dell’organizzazione – quella storia che non si trova negli archivi e che gli storici di professione non scriveranno mai – come il momento in cui è stata detta pubblicamente la verità. E cioè che nella Cisl si è creato un “sistema”, come lo chiamava Fausto, che non serviva più agli interessi dei lavoratori ma a quelli di chi li dovrebbe rappresentare.
Con quei suoi servizi Nadia Toffa, che poi la dirigenza della confederazione aveva cercato di far passare per una provocatrice ostile ai sindacati, aveva reso un grande servizio alla battaglia per una Cisl dove – per citare ancora l’intervista di Fausto – «il lavoratore è il sindacato, e ‘quelli là’ sono solo i suoi rappresentanti».
Per questo oggi la vogliamo ricordare come un’amica della Cisl, di quella Cisl per la quale Fausto Scandola si è battuto.
Con tristezza, ma soprattutto con tanta gratitudine.
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Don Maurizio Patriciello, il parroco della Terra dei Fuochi dove Nadia Toffa fu inviata dalle Iene, ha ricordato l’intraprendente e coraggiosa giornalista nel rito funebre nella Cattedrale di Brescia (16 agosto) e con un articolo su L’Avvenire, ricordando che la sua grande popolarità ha basi profonde: "Tu sei stata amata perché hai amato la verità. Sei entrata nel cuore di tutti, non sei stata solo stimata e apprezzata ma anche amata. Perché Nadia i social in questi giorni hanno parlano solo di te? Perché? Perché sei stata autentica, cocciuta, tosta, coraggiosa, una 'Iena' ma anche una colomba. Sei stata forte ma a me non me la dai a bere… Sei stata anche fragile. Nadia è arrivata là dove la gente era più maltrattata, bistrattata, dimenticata, è arrivata nella mia terra, la terra dei fuochi..". In chiesa c'è chi è arrivato in autobus anche dalla Puglia, viaggiando per tutta la notte. "Siamo qui – hanno detto in piazza – per rendere omaggio all'onestà di Nadia che ci ha insegnato a lottare a testa alta senza paura".
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