Elezioni politiche in Spagna. Rajoy e i popolari in trionfo. Grave sconfitta del Psoe. Risultati definitivi: i conservatori avranno 186 seggi su 350. Il miglior risultato di sempre. I socialisti crollano al minimo storico. Un esito annunciato, effetto dell’alto prezzo pagato dal Paese alla recessione. Buona affermazione degli indipendentisti baschi.Il conservatore Partido popular ha vinto le elezioni politiche spagnole con il 44,6% dei voti contro il 28,7% del partito socialista. Sono i risultati definitivi delle elezioni spagnole, le prime del dopo Zapatero. Un risultato annunciato, anche se non in queste dimensioni. I popolari avranno un’abbondante maggioranza assoluta, con 186 seggi su 350.
Inutile la corsa a limitare i danni del candidato del Psoe, Alfredo Pèrez Rubalcaba. Mai così male il partito socialista, che si ferma a 110 seggi. Mentre per il partito di Mariano Rajoy è il miglior risultato di sempre: Rajoy supererebbe i 183 seggi conquistati nel 2000 dal suo mentore Josè Maria Aznar.
Si chiude così l’era Zapatero, cancellata dagli effetti della recessione sulla Spagna che dopo anni di boom, soprattutto a causa del crollo del settore costruzioni, si ritrova oggi con il maggior tasso di disoccupazione fra tutte le grandi economie del mondo.
"Abbiamo perso chiaramente queste elezioni", ha ammesso Alfredo Rubalcaba in un intervento di 4 minuti davanti alla stampa e ai militanti nella sede del Psoe. "Il Pp ha vinto ampiamente" ha aggiunto il leader socialista. Rubalcaba ha poi fatto sapere di avere chiamato il leader del Pp Mariano Rajoy per congratularsi con lui per la vittoria e ha detto di avere chiesto al segretario generale del Psoe – il premier uscente Josè Luis Zapatero – di convocare presto un Congresso ordinario.
Per Rajoy, 56 anni, si tratta invece di una rivincita per la vittoria che gli venne strappata nel 2004 dalla miopia di Aznar: il premier uscente, subito dopo il terribile attentato dell’11 marzo del 2004 alla stazione madrilena di Atocha, malgrado i popolari fossero dati per vincenti, pur di stravincere attribuì all’Eta e non ai terroristi islamici la paternità dell’attacco che causò 191 morti e oltre 1.800 feriti. Tre giorni dopo, il 14 marzo, gli elettori punirono la menzogna dando ai socialisti 164 seggi e ai popolari 148.
"Tutti sanno che andiamo a governare nel momento più delicato degli ultimi trent’anni per la Spagna – ha detto Rajoy a verdetto acquisito – ma voglio dire a tutti gli spagnoli che rispetteremo fino in fondo tutti gli impegni assunti". Rajoy ha aggiunto di voler "ridare agli spagnoli l’orgoglio di esserlo", ma ha avvisato il paese: "Abbiamo davanti un compito immenso e non ci saranno miracoli".
Una grande novità della tornata elettorale è inoltre l’affermazione nei Paesi Baschi della sinistra radicale indipendentista con Amaiur, che entra in parlamento con 7 deputati, mentre perdono un seggio i nazionalisti baschi moderati di Pnv (5 seggi invece di 6) e cresce anche il piccolo partito centrista Upyd di Rosa Diez, con 5 seggi invece di 1.
Le elezioni si sono svolte nel giorno del 36mo anniversario della morte del dittatore Francisco Franco. Per non turbare la giornata elettorale, la giunta elettorale centrale ha vietato le tradizionali commemorazioni che i nostalgici del Caudillo organizzano ogni anno il 20 novembre in Plaza de Oriente a Madrid. L’estrema destra le ha rinviate a domenica 27 settembre.
Nota- E’ stata certamente la disastrosa situazione occupazionale ed in particolare quella dei giovani a fare da detonatore per l’abbandono del partito socialista spagnolo. Alleghiamo un chiaro articolo, del 19 novembre, tratto dal quotidiano "Il Giornale", un giornale della destra italiana, che illustra le decisioni del governo Zapatero che hanno determinato la bolla nell’edilizia pubblica e privata ( grandi opere, Tav, costruzione di alloggi oltre il fabbisogno) e il successivo tracollo dei debiti e dell’occupazione.
Un articolo su cui riflettere perchè la situazione Italiana è per molte analogie intrisa di scelte economiche che somigliano alla situazione spagnola per quanto riguarda edilizia e grandi opere pubbliche.
Allegato –
“L’eredità di Zapatero: appalti e debiti record” G.Micalessin su Il Giornale del 19/11/11
Allegato:
Zapatero e Grandi opere.doc
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!