SUL TERREMOTO MARCHIONNE – P.Carniti ed altri – sindacato & politiche 20/9/10

Sergio Marchionne ha impresso un ritmo frenetico alle sue iniziative. La nuova filosofia implica la rapidità di decisioni che non sarebbe possibile, a suo giudizio, con il sistema di relazioni industriali e norme contrattuali vigenti nel nostro paese. Così è iniziato il terremoto di Pomigliano e le divisioni sindacali si sono divaricate.Vi invitiamo a leggere i tre articoli allegati.

Il primo a firma di Pierre Carniti analizza gli interventi di Marchionne, in particolare quello al meeting di Rimini, separando i problemi oggettivi ( sovraproduzione mondiale, basso utilizzo degli impianti Fiat in Italia, produttività) dai diversivi estivi ( siamo sulla stessa barca, finito il conflitto tra capitale e lavoro, la presunta non governabilità a causa della Fiom). Carniti ribadisce la sua convinzione che Marchionne scelga la pericolosa scorciatoia di fare a meno del sindacato che contratta con una visione nazionale dei problemi e della solidarietà. Per Carniti Il vero problema del supermanager non è la Fiom: è la Fiat, che in Italia non guadagna, e non per colpa degli operai, ma perché non riesce a vendere abbastanza auto e gli impianti lavorano al 30%, facendo salire i costi. I discorsi sulla fine della lotta di classe sono solo chiacchiere estive”.

Il secondo è la nota Isril che riprende le pubblicazioni dopo la pausa estiva. Illustra i temi collegabili allo scambio produttività-occupazione ricordando che  – è l’esperienza degli altri paesi che lo dice – la sostenibilità nel tempo della necessaria propensione produttivistica da parte dei lavoratori, deve trovare compensazioni più ampie che non la mera occupazione. Altrove si è operato per un riposizionamento del lavoro e del capitale in modelli di “governance aziendali” in grado di incentivare entrambi i fattori attraverso modalità partecipative, congeniali alla cultura dei diversi paesi. La nota Isril introduce anche qualche riflessione in materia di partecipazione finanziaria dei lavoratori per valutare le prospettive nel nostro sistema.

Il terzo è l’articolo del Segretario Confederale Cisl Giorgio Santini che, giovedì 16 settembre,   replica all’intervista di Pierre Carniti pubblicata il giorno prima su Il Manifesto ( che trovate sul nostro sito). Santini esordisce con Spiace immensamente, ma non possiamo far finta di niente: nell’intervista di Pierre Carniti apparsa sul manifesto di mercoledì ci sono molte, troppe note stonate. Non tanto sulla ricostruzione storica dei fatti di 30 anni fa, dei 35 giorni di lotta, della sua travagliata conclusione. Di sicuro invece quando individua una similitudine tra ieri e oggi e ancor più quando con molta approssimazione egli ripropone la tesi dello smantellamento del contratto nazionale e dei diritti dei lavoratori . A noi sorprende invece che al segretario confederale della Cisl sia sfuggita la premessa dell’affermazione di Carniti per quanto riguarda l’analogia della criticità del gruppo Auto Fiat, ovvero che “ La capacità produttiva dell’auto a livello mondiale è di circa 90 milioni di veicoli mentre la domanda si ferma ad un terzo in meno, a 60 milioni di auto vendute…”. L’affermazione è stat fatta pochi giorni fa da Sergio Marchionne in Brasile. In questa situazione la Fiat, in Europa, è più esposta di altri concorrenti sul tasso di utilizzo degli impianti, perché i modelli non “tirano”. Come all’inizio degli anni 80. Appunto.

Allegati

1 –  I diversivi di Marchionne di Pierre Carniti su Eguaglianza e Libertà del 17/9

2  – Nota n.26 dell’Isril " La partecipazione finanziaria dei dipendenti: quali prospettive"

3 –  Caro Carniti di Giorgio Santini  su Il Manifesto del 16/9

 

Allegato:
I diversivi di Marchionne.doc
Nota ISRIL N. 26-2010 – La partecipazione finanziaria dei dipendenti quali prospettive.doc
Caro Carniti_Santini.doc

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