PROFONDO SULCIS – l’isola dei cassaintegrati – occupazione
Sardegna .Come per l’Alcoa e la Vinyls di Porto Torres, i lavoratori dell’isola non si arrendono e mettono in atto proteste di forte impatto mediatico. Gli operai della Carbosulcis occupano la miniera e fanno sapere : «Abbiamo un quintale di tritolo». Chiedono di non chiudere e propongono un piano alternativo per rilanciare il sito e salvare il lavoro. Il contro-progetto dei minatori necessita di un investimento di 1,5 miliardi di euro nei prossimi 8 anni
La chiusura ventilata della Carbosulcis avrà forse delle ragioni economiche, ma per diversi aspetti ha un forte contenuto politico, e un non meno rilevante potenziale di innovazione del modello industriale. Se le ragioni economiche finissero per prevalere sulle altre, come rischiano di prevalere, sempre in Sardegna, nei casi dell’Alcoa, dell’Euroallumina, della Portovesme, le relazioni industriali in Italia farebbero un altro passo all’indietro, e le spinte a innovare qui e ora un modello industriale superato subirebbero un lungo rinvio.
Il contenuto politico deriva dal fatto che si tratta di minatori. La memoria non può non andare al durissimo attacco che venne sferrato dal governo Thatcher nel 1984-85 contro il sindacato nazionale dei minatori, il più forte del Paese. Ben più che ridurre i costi dell’industria mineraria o avviarla a qualche tipo di conversione, esso aveva lo scopo manifesto di spezzare le reni all’intero movimento sindacale. L’operazione ebbe successo.
Allegati
- Il lavoro tradito.La guerra dei minatori di Luciano Gallino 28-8-12
- Profondo Sulcis di Marco Ligas 28-8-12
- L'isola dei Cassaintegrati di Teodoro Chiarelli 28-8-12
Allegato:
il_lavoro_tradito_gallino.doc
profondo_sulcis_ligas.doc
isola_dei_cassaintegrati_28-8-12.pdf
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