Domenica 7 Febbraio a Venaria si sono tenute le primarie di coalizione delle forze del centrosinistra. Si sono misurati 4 candidati. Situazione di Venaria: 35.000 abitanti circa. Aventi diritto al voto 28.000 circa. Alle ultime Europee hanno votato il 70%, cioè 19.600. Alle primarie di coalizione del 7 Febbraio 2010 i votanti sono stati 4.000; quindi circa il 20% dei votanti alle Europee.Un buon risultato di partecipazione popolare. Ai vari seggi si vedevano tutte le fasce di età della popolazione di Venaria, segno che il messaggio di partecipare alle primarie è stato raccolto con soddisfazione dalla popolazione. E dire che la scelta di effettuare le primarie è stata decisa negli ultimi 7 giorni prima del voto.
Questi i risultati:
Nicola Pollari del PD 1.406 voti 35,79%
Vincenzo Russo del PD 373 voti 9,50%
Giuseppe Catania dell’IDV 1.854 voti 47,20%
Giulio Capozzolo di SEL 295 voti 7,51%
Come è andata: chi ha fortemente voluto le primarie è stata la neonata Sinistra Ecologia Libertà (SEL). Il sindaco uscente Pollari, ed i suoi del PD, erano drasticamente contrari alla consultazione ( ed hanno partecipato ad una manifestazione in piazza a Torino, di protesta, davanti alla sede del proprio partito). Nelle primarie si è candidato anche Vincenzo Russo, assessore in giunta, iscritto al PD e in quota Bersani.
Giuseppe Catania all’inizio nicchiava rispetto alla proposta delle primarie. Ha rotto gli indugi quando negli stessi giorni è entrato nell’IDV. E meno male che il PD e l’IDV provinciali hanno accolto la proposta di SEL per indire le primarie di coalizione. Saggia è stata questa proposta in quanto il dualismo storico tra Catania (IDV) e Pollari (PD) poteva aprire le porte ad un successo delle forze di destra che alle prossime votazioni presenterà un esponente delle Lega Nord.
Giuseppe Catania è ora il candidato del centrosinistra alle elezioni che si terranno a fine Marzo. È un medico della mutua, all’opposizione con una lista civica della giunta uscente. La sua base elettorale è fatta di elettori anche di sinistra, che una volta votavano PCI. E’ stato sindaco di Venaria negli anni ’90 in coalizione con le forze di sinistra (DS e Rifondazione Comunista), con Pollari come vice sindaco. Il Catania va dicendo che ormai i confini tra destra e sinistra per lui non esistono più e chiacchiere interessate di questo genere. Pollari è un personaggio più lineare, capace come amministratore, ma negli ultimi anni si è “fatto fregare” dal suo caratteraccio, mettendo in sottordine anche l’operato della sua giunta che ha ben operato. Vale per lui un pò quello che vale per tanti esponenti dell’attuale PD: una supponenza – che a volte sconfina nell’arroganza – nei confronti della partecipazione dei cittadini. Eppure un tempo non era così. Pollari, che proviene dalla GIOC ed è stato insegnante di religione, probabilmente ha smarrito alcune caratteristiche di quel mondo.
Nel corso del mandato amministrativo, c’è stato un pubblico dissenso tra Pollari e Catania, che è passato all’opposizione. La giunta uscente era composta, oltre il PD, da Rifondazione Comunista e dai “Moderati” una formazione ben strana, con elettori proveniente in parte da AN, in parte da dissidenti del PD, ed altri.
Hanno certamente influito anche le vicende della Sinistra Arcobaleno con i suoi esiti elettorali deludenti. Alla fine della fiera la quasi totalità del Circolo di RC è confluita in SEL, raccogliendo anche militanti dei DS usciti alla formazione del PD, militanti dei Verdi, alcuni socialisti e cani sciolti. Anche in questa formazione non c’era unità: una parte tifava per Pollari, una parte per Catania e meno male una parte per l’autonomia di SEL. Alla fine della fiera è venuto fuori la scelta di stare radicati ai programmi e di puntare con tutte le forze a riunire il centrosinistra di Venaria. Risultato raggiunto, e meno male.
Annotazione sul PD. Chi scrive (provenendo dalle fila del fu PCI) guarda alle vicende elettorali attuali con un pò di sconcerto in quanto vede una sorta di implosione nelle fila del PD, che nel bene e nel male aveva conservato uno stuolo di persone capaci, competenti nelle cose dell’amministrazione pubblica. Ad oggi la maggioranza di queste persone si sono trasformate i “cacicchi del territorio” di appartenenza, in lotte furibonde tra di loro. Stranissimo esito della Bolognina!
Adesso si tratta di raggiungere il traguardo più ambito e più ostico: vincere le elezioni del prossimo Marzo con Catania come candidato. Per SEL si tratta di essere ancorati fortemente al programma che prevede tra l’altro che in occasione di punti di vista diversi su questioni nodali per la popolazione di Venaria (es. andare o no ad una ulteriore cementificazione del suolo di Venaria) di passare la palla al voto popolare attraverso referendum: la parola ai cittadini!
Il problema vero per SEL è quello di mantenere la propria autonomia. Attualmente non è neanche una formazione di opinione. Si tratta di darsela a farla avere ai cittadini assieme però ad un radicamento nella popolazione a partire dai temi del lavoro, della crisi che attanaglia le fasce deboli (lavoratori, precari, giovani, anziani, migranti e donne) e della ecologia.
Una ultima annotazione: l’attuale legge elettorale per i comuni conferisce al Sindaco un elevato potere decisionale rispetto il Consiglio ( c’è chi commenta tale fatto come la riedizione di un moderno podestà). Inoltre quella legge consente la proliferazione delle liste: a Venaria nella passata tornata elettorale si sono presentate ben 28 (ventotto!), incentivando così il familismo, le clientele, le cosche ( anche quelle un po’ mafiosette). Di tutto ciò è responsabile quella maggioranza di parlamentari che ha varato simili leggi. Ma il popolo che vota….se ne accorge solo dopo! Quando la “frittata” è stata fatta.
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