"Anche se amiamo gli animali, non vogliamo che i nostri figli diventino dei somari" questo lo slogan della manifestazione a Torino organizzata dai sindacati regionali della scuola FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA. Era da molto tempo, troppo, che a Torino non sfilava una manifestazione. Una delle ultime, tanti mesi orsono, era stata organizzata sempre dalla scuola. Da piazza Solferino a Piazza Castello si è snodato Sabato 29/5 pomeriggio un corteo di qualche migliaio di lavoratori della scuola per rivendicare attenzione e impegno nei confronti della scuola piemontese che il prossimo anno subirà il taglio di 2500 posti su 660 scuole: con il taglio dello scorso anno si è già a meno 4.000 posti.
Un breve comizio dei segretari regionali ha chiuso la manifestazione con voce unanime: proseguire uniti per la difesa e la sopravvivenza della scuola pubblica e dei suoi aspetti di qualità, allontanare la rassegnazione e rivendicare un giusto rispetto verso i lavoratori della scuola ulteriormente tartassati su stipendi, pensioni e buonuscita dall’ultima manovra del governo.
Che i nostri figli non diventino somari è un problema che dovrebbe interessare tutti.
C’è da porsi una domanda: perché le altre categorie sindacali non sono state mobilitate dalle Segreterie confederali territoriali del Piemonte e di Torino. Forse perché si è persa l’attitudine all’unità d’azione? Gli obiettivi al centro della manifestazione di sabato sarebbero stati ben compresi dai lavoratori che hanno figli in età scolastica. Perché Cgil-Cisl-Uil Torinesi non hanno proposto di indire assemblee di zona e di utilizzare un certo numero di assemblee in grandi aziende pubbliche e private per fare conoscere e per dare forza a questa importante manifestazione unitaria della scuola? Sarebbe stato anche un bel modo per ricordare il quarantennio dello Statuto dei Lavoratori.
In allegato –
"Non vogliamo avere figli somari" di Stefano Parola su La Repubblica del 30 maggio
Allegato:
Non vogliamo avere figli somari.doc
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