ILVA:SITUAZIONE PERICOLOSA – chiusura impianti a freddo – assemblea permanente
Il processo è agli errori ed agli illeciti del passato remoto e prossimo? Non solo. I nuovi provvedimenti riguardano anche gli attuali vertici dell’Ilva perché considerati responsabili del No Stop agli impianti richiesto dalla magistratura tarantina che però – commentano alcune fonti – avrebbe colpevolmente ignorato o sottovalutato sia il varo dell’AIA, sia il piano degli investimenti deciso dall’Azienda in risposta alle prescrizioni dell’AIA. In 24 ore gli eventi sono precipitati: dopo gli ultimi arresti ed ulteriori sequestri degli impianti l’Ilva a deciso la chiusura di attività per 5.000 lavoratori a Taranto. Sono stati disattivati i controlli magneti d’ingresso.
I sindacati metalmeccanici hanno indetto un assemblea permanente e gli operai sono rimasti all’interno dei reparti attendendo l’arrivo di quelli del turno di notte. In seguito hanno occupato la Direzione e poi sempre in assemblea hanno avuto alcune assicurazioni sui pagamenti. In tanto oltre all'incontro di Giovedì a Roma, presente il Premier Monti, si attende il giudizio del Tribunale del Riesame.
Erano così urgenti i nuovi provvedimenti da parte della magistratura tarantina? Alleghiamo alcuni articoli, di martedì 27 novembre, a commento della grave situazione che si è determinata. Abbiamo scelto quelli che più di altri illustrano i contraccolpi ed i timori per la chiusura dell’acciaieria e le pesanti ripercussioni per gran parte del settore manifatturiero in Italia.
Alleghiamo inoltre un paio d’articoli di domenica 25 novembre che illustrano i piano degli investimenti, il crono programma presentato dall’Ilva in risposta all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) approvata dal Governo e dalla Conferenza dei Servizi che al cui tavolo partecipano tutti gli Enti pubblici con competenze d’indirizzo e /o di vigilanza in materia ambientale.
Con la chiusura dell’impianto a freddo dell’Ilva di Taranto restano senza lavoro 5.000 lavoratori, e a cascata i circa 2.500 lavoratori degli stabilimenti Ilva di Genova, Novi Ligure e Marghera per un totale di 7.500 lavoratori, oltre il 20% degli occupati nel settore dell’acciaio in Italia. Il totale dell’organico Ilva è di 11.967 lavoratori, con età media di 36,5 anni. Con l’Indotto si arriva a 25.000 lavoratori, calcola Confindustria, e l’impatto della chiusura potrebbe così comportare costi per un miliardo di euro tra cassa integrazione e oneri sociali.
E’ un problema che precipita nella settimana del ballottaggio delle primarie del centrosinistra: da come Bersani, Renzi e Vendola ( chiamato direttamente in causa) renderanno chiare le loro parole per come uscire da una situazione tanto difficile potrebbe dipendere l’esito del voto di domenica 2 dicembre per la guida del centro-sinistra.
Allegato:
piano_interventi_25-11-12.pdf
nuovo_sequestro_e_ilva_chiude.pdf
i_dati_dellacciaieria_piu_grande_deuropa.doc
taranto_ilva_26_novembre.doc
i_diritti_negati_dellindustria_orioli.pdf
un_colpo_alla_cerdibilita_del_paese_baroni_la_stampa.doc
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!