IL SUCCESSO M5S AL SUD – S.Pezzotta – non convince attribuirlo al solo reddito di cittadinanza –

Savino Pezzotta è una voce fuori dal coro quando commenta il successo elettorale del M5S nel Mezzogiorno. Nell’articolo pubblicato su Il Dubbio scrive. E’ soprattutto il mezzogiorno che chiede un cambio di passo e un ricambio radicale del personale politico. Dire che al sud si è votato per Cinque Stelle perché ha promesso il reddito minimo garantito è una valutazione poco convincente e particolarmente ipocrita. Bisogna prendere atto che la gente del Sud è stanca (questo alla fine potrebbe essere un fatto positivo) di una classe politica locale che non è riuscita o ha voluto affrontare le questioni della povertà, del malaffare, del clientelismo corruttivo, quando non è convivente con la criminalità organizzata. (…) Conclude così. Non possiamo dimenticare che siamo ancora una Repubblica parlamentare e che tocca al Parlamento risolvere la questione che gli elettori gli hanno posto in mano. Penso che sia opportuno affidare in tempi brevi al partito di maggioranza relativa il compito di trovare una soluzione. Conosco le obiezioni e anch’io, per le mie convinzioni politiche, fatico ad accettare, ma questa è la realtà della democrazia. Dopo le elezioni tutti dovranno misurarsi sul campo e mostrare quello che realmente sanno fare nell’interesse del Paese.

Sul sito qui indicato potete leggere i commenti, i primi sono di Luigi Viggiano e Rodolfo Vialba, all’articolo di Pezzotta pubblicato su Il Dubbio del 10 marzo.

https://savinopezzotta.wordpress.com/2018/03/10/4424/#more-4424

Allegato:
valutazione_poco_convincente_sul_voto_al_sud_pezzotta.doc

2 commenti
  1. redazione-d84
    redazione-d84 dice:

    Condivido la valutazione di non dover legare il grande successo dei 5 stelle in tutte le regioni del Sud esclusivamente alla promessa del Reddito di cittadinanza, ma credo sbagliato escludere questo collegamento in regioni caratterizzate da un elevato tasso di disoccupazione giovanile e di disagio. Se “la gente del Sud fosse veramente stanca di una classe politica locale..” farebbe anche altre scelte nelle amministrative..
    Ad es. nel tracollo del PD pesa anche il voto degli insegnanti contro la buona scuola, o perché non riescono a entrare nella stabilizzazione nei ruoli della scuola o per il grande processo di mobilità che c’é stato per gli insegnanti tra Sud e Nord, conseguenza della fretta con cui é stato gestito questo complesso processo di immissione in ruolo, come in diversi avevamo detto, ma conseguenza anche del fatto che essendo i posti liberi in prevalenza al Nord, non si poteva pensare si spostare al Sud gli allievi, invece di spostare al Nord gli insegnanti precari .
    Ho trovato poi nello stesso articolo qualche passaggio che mi irrita, che probabilmente é sfuggito di penna, come ad esempio: “analisi catastrofiste che sono INCOMPATIBILI(???) con la democrazia..” oppure ..”in democrazia i voti si contano non si giudicano…(???). Ma come? In democrazia tutto si giudica. I voti si contano, si rispettano, si analizzano e anche si giudicano. Non faccio più pesanti riferimenti nella storia …, ma poi lo stesso Pezzotta più sotto riconosce che lo sconvolgimento politico verificatosi col voto del 4 marzo può “immettere nella società virus, di cui faremo fatica a liberarci ed estirpare (xenofobia, razzismo, intolleranza)”.
    Io sono ben disponibile e sensibile ad ogni critica politico- sociale, ma vorrei che fosse sempre approfondita e suffragata dalla maggior documentazione possibile.
    E mi spiace di tutto ciò, perché Savino Pezzotta io l’ho anche non poco apprezzato per coraggio e lucidità negli anni un po’ complicati e oscuri del Patto per l’Italia…
    Ne approfitto infine per segnalare al Blog alcuni articoli che a mio parere approfondiscono meglio quanto avvenuto col voto: Anna Finocchiaro su Huffington Post su “Rispondere alla solitudine degli lettori…”; Paolo Pombeni sul Sole-24 ore dell’8 marzo “Il PD al bivio tra riti e credibilità” ; Magnani sulla “formidabile conquista grillina dei dipendenti pubblici…” del 9 marzo.
    Sempre in tema di approfondimenti e di non ripetizione solo di luoghi comuni, mi permetto ancora di segnalare l’articolo di Maré e Rossi sul Corriere di domenica 11 marzo “Le ragioni di una reale riforma del sistema fiscale” e l’articolo di Mario Deaglio sulla disoccupazione giovanile su La Voce e Il Tempo di domenica 4 marzo. Renato Bresciani

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  2. giulio cometto
    giulio cometto dice:

    I risultati di queste elezioni sono un segnale inequivocabile che i cittadini Italiani vogliono dei cambiamenti profondi delle politiche economiche e sociali perseguite dai Governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni, di Destra o Sinistra che siano.
    In questi anni abbiamo visto un progressivo peggioramento delle condizioni di vita di milioni di persone,con la perdita di diritti per lavoratori, pensionati, ecc. Le riforme proposte dai vari Governi, sono servite solo ad acuire i problemi, invece di risolverli, creando una distanza sempre maggiore tra la classe politica al potere e la maggioranza della popolazione.
    Penso che sia doveroso prendere atto, da parte di tutti, come fa S.Pezzotta in questo articolo,che continuare a demonizzare in maniera semplicistica le proposte e i valori che forze politiche come il Movimento 5 stelle rappresentano,sia una scelta miope e sbagliata che il mondo sindacale dovrebbe evitare di perseguire, per non fare la stessa fine di un certo ceto politico, visto come una casta intoccabile, che le elezioni politiche del 4 marzo 2018 hanno severamente bocciato. Giulio Cometto

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