IL BAMBU’ E LE FORMICHE – redazione – sindacato e metafore 1/1/2011
Alla vigilia di Capodanno c’è stato uno scambio di e-mail tra nostri redattori e collaboratori con oggetto le scelte della Fiom alla Fiat. Lo spunto iniziale è stato favorito da Gianni Marchetto con l’invio di un testo di Antonio Gramsci ad una mailist di una trentina di nominativi, a cui ha risposto Piero Pessa con una annotazione tratta dal libro “Gli anni duri alla Fiat” di Garavini-Pugno. Adriano Serafino ha integrato il commento di Pessa, a cui è seguito uno scambio di mail con Vittorio Rieser.Così passo a passo si è costruita una favoletta, una metafora, chiamando in causa le caratteristiche del bambù (che flette quando spirano i monsoni per non spezzarsi) e le potenzialità di attacco che hanno le formiche quando si organizzano.
- La sequenza delle mail che hanno costruito la favoletta-metafora
- L’articolo di Antonio Gramsci
- La deriva della Fiom di Sergio Soave su L’Avvenire del 31 dicembre; questo articolo è citato nella mail di M.Dellacqua
Allegato:
La seguenza delle mail sul bambù e formiche.doc
Articolo di Antonio Gramsci.doc
La deriva rissosa della Fiom_Soave.doc
Prima o poi scriverò qualche cosa anche io. Non ho la penna veloce.Invece non poca confusione in testa . Così per " divertimento" ,al momento, una sola osservazione su quanto scrive Mario Dell’Acqua. In molti commenti a sostegno dell’accordo si accusano i critici di ideologismo. L’ideologismo è peccato mortale quasi quanto il relativismo per il Papa. Dimostrazione di arretratezza , di "essere fuori dalla storia etc…, Ti ricordi, Mario, le sparate di Merli Brandini contro il sorelismo della CGIL ? Sorel e la CGIL sono come i cavoli a merenda basta leggere il primo libro di Baglioni-Manghi sul lavoro operaio di 40 anni fa ). Tra un po’ salterà fuori anche l’anarco sindacalismo. Nel frattempo per far vedere che non si è ideologici si usa il pragmatismo pensando, forse, che non sia una ideologia.Solo realismo e buonsenso.
Probabilmente citerebbe il pragmatismo anche Sergio Soave ( ma non è stato dirigente FIOM a Milano prima di tangentopoli ? ) oltre a Sacconi e Bonanni lo associerebbe, ma forse lo ha già fatto, con la responsabilità di cui pensa d’avere il monopolio.
E invece…è una scuola filosofica di prima importanza, non appiattita sulla realtà immodificabile, con una forte influenza storica sulla sinistra americana di ieri e…di oggi ;ad esempio nella copiosa biografia di Obama i pensatori più citati sono i contrattualisti (Rawls)e la tradizione pragmatista della quale Richard Rorty ( introdotto in Italia da Vattimo ) è stato il massimo esponente contemporaneo. Rorty , scomparso da poco, ha lasciato oltre che importanti saggi filosofici anche articoli, interviste in cui commentava i fatti sindacali e criticava la sinistra USA per essersi allontanata dalla condizione materiale dei lavoratori.E per sostenere ciò usava categorie di pensiero pragmatiste.
Sia chiaro non sto proponendo di mettersi a studiare Rorty o altri per risolvere i problemi della sinistra ( anche se un pò di lavoro teorico non guasterebbe ).Non lasciamo però il povero pragmatismo in mano a chi se ne serve in malo modo.