I TEDESCHI EMILIANI E LA FIOM – accordo Lamborgini – sindacato
La Lamborghini Vw convince la Fiom ma non la Fim. Come si può vedere dall'articolo di Repubblica/Affari e Finanza che pubblichiamo in allegato, in Italia ci sono anche aziende automobilistiche che vanno bene (sia pure con un prodotto di nicchia), e che-a partire da questo- concludono col sindacato accordi ben diversi da quelli "stile Marchionne". L'accordo Lamborghini è interessante per più ragioni:
– anzitutto per i suoi contenuti: che non consistono solo negli aumenti salariali legati al buon andamento dell'azienda, ma in prospettive di incremento occupazionale legati a uno sviluppo qualificato degli stabilimenti italiani, in regole e garanzie certe per la stabilizzazione dei precari, in un ampliamento dei diritti dei lavoratori e dei sindacati (attraverso uno sviluppo di commissioni di partecipazione che – conoscendo l'esperienza tedesca – non sono destinate a "rimanere sulla carta").
– l'altro aspetto di interesse è paradossale: questo è un accordo separato.
E’ stato firmato dalla sola Fiom. Perché la Fim ha rifiutato di sottoscriverlo? Perché contiene una clausola che indica che le proposte aziendali e sindacali vanno sempre sottoposte al voto dei lavoratori. E' questa clausola che avrebbe fatto scattare il "no" della Fim (con la paradossale motivazione che essa violerebbe l'accordo del 28 giugno 2011!) e che – secondo l'articolo di Repubblica – l'avrebbe addirittura portata a chiedere alla Confindustria di intervenire in proposito.
Per ora ci limitiamo a riprodurre l'articolo di Repubblica – in seguito indicheremo dove si può trovare il testo integrale dell'accordo ( che non abbiamo trovato né sul sito Fiom né su quello Fim) ed eventuali commenti ad esso da parte sia di Fiom che di Fim.
Allegato:
lamborghini_convince_fiom_2-7-12.doc
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