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CRESCITA REALE E PER DECRETO – R.Prodi – diseguaglianze & Eu –

"Se anche il Pil scopre l'innovazione" titola l'editoriale di A.Quadrio Curzio (allegato) a commento  del nuovo documento europeo "Industrial compact" per portare l'industria al 20% del Pil europeo. Poi c'é l' Esa 2010. Sarà merito di questo acronimo se saranno, a breve, modificati gli anacronistici criteri di Maastricht che sono concausa della grave recessione in molti paesi dell’Unione Europea. La Ue intende aumentare “per decreto” il valore Pil trasferendo nei bilanci  le spese per ricerca e sviluppo ( conteggiate nelle uscite) alla casella investimenti ( attività). Ciò per i bilanci dell Eu e dei paesi membri. Per il Pil italiano, secondo la Commissione Ue, significherebbe una crescita del Pil nominale tra l’1-2%. Stessa sorte di classificazione dovrebbe toccare alle spese militari per nuove armi, alle merci lavorate all'estero e alle polizze assicurative.

Sarebbe un beneficio contabile non da poco conto per quanto riguarda l’osservanza dei criteri di stabilità che regolano il credito e il finanziamento dei debiti sovrani.

Per andare oltre al beneficio contabile, che serve eccome, Romani Prodi  propone interventi nell'economia del paese per aggredire ed invertire la recessione e l’insidiosa ripresa che si prospetta con disoccupazione in aumento!

Le prime cause di questa crisi economica, secondo Prodi, sono le crescenti diseguaglianze e il credit crunch ( stretta creditizia)  che affronta in due articoli, pubblicati nell'arco di una settimana su Il Messaggero. In Piemonte tra settembre 2012 e settembre 2013 lo stock di prestiti alle imprese con meno di 20 addetti é calato del 5,1%, é quanto emergedal recente rapporto della Confartigianato. Quello del Piemonte é tra i peggiori dati nazionali. Alla fine del 2011, in Piemonte, le imprese artigiane erano 136.000, a metà 2014 saranno poco più di 135.000 con una perdita ( in 30 mesi) di oltre 2.700 posti di lavoro.Situazione aggravata  dalla pesante frenata dell'apprendistato: nel 2007 furono avviati al lavoro 40.000 giovani, nel 2013 solo 18.500.

Nell’articolo “La macchina pubblica è un freno alla ripresa” pubblicato il 17 gennaio, la sua diagnosi propone una ben individuata terapia, rivitalizzare la domanda interna attraverso la ripresa del credito alle famiglie e alle imprese. A nostro avviso l’editore avrebbe dovuto dare un diverso titolo stante il contenuto dell’articolo che alleghiamo e vi invitiamo a leggere.

Nell'altro articolo “Almeno dieci miliardi di euro per combattere la povertà, altrimenti addio ripresa” affronta con risolutezza il nodo gordiano delle diseguglianze che bloccano qualsiasi ripresa, la questione della crescente povertà storica e quella nuova dell’impoverimento di ceti medi. Da grande rilievo economico, e non solo etico, alle Parole del Papa. Sottolinea che “Le più recenti ricerche degli economisti rovesciano il tradizionale stereotipo e riportano scientificamente in auge il buon senso, che ci dice che l’economia può crescere solo se arrivano i soldi nelle tasche di chi vorrebbe consumare ma non ne ha i mezzi”.

Mette in rilievo le prime iniziative di revisione nel campo della scienza economica e della politica, seppure ancora lente, per ridurre le diseguaglianze, così riassumendo “ L’unico aspetto innovativo della nuova coalizione di governo tedesca consiste infatti nell’aumento del salario minimo, mentre negli Stati Uniti il nuovo sindaco di New York ha vinto a mani basse le elezioni con una piattaforma non solo in favore del salario minimo ma tutta proiettata verso quella che è stata definita la politica di Robin Hood, avendo promesso un aumento delle tasse per coloro che hanno un reddito di oltre 500.000 dollari all’anno ( che a New York sono molti e influenti ) in modo da sollevare le condizioni di vita e migliorare le strutture scolastiche dei quartieri più poveri. Il dibattito americano, che ha trovato alimento nel cinquantesimo anniversario del programma di lotta alla povertà del presidente Johnson, offre aspetti del tutto inediti. Esso non è limitato all’interno del Partito Democratico ma coinvolge tutto il panorama politico, compresa la sua parte più conservatrice. Ancora più interessante è notare che al centro di questo dibattito sono soprattutto le parole di Papa Francesco che, come nota con una certa sorpresa il New York Times, non solo ha catturato il mondo con un messaggio di giustizia e tolleranza ma, “pur partendo dal Vaticano che è 4.500 miglia lontano”, è ora al centro di tutto il dibattito politico di Washington”.

In allegato il testo completo dell’interessante articolo di Romano Prodi con molte parole interattive per completare le informazioni. Il Testo è anche presente sul sito dell’economista.

Inoltre per completare l'informazione aprire l'articolo "La Ue rivede il calcolo del Pil" di Rodolfo Peiretti pubblicato su Il Giornale del 17 gennaio e "Se anche il Pil scopre il valore dell'innovazione" di Quadrio Curzio su Il Sole del 21 gennaio.

 

 

 

Allegato:
combattere_la_poverta_per_avere_la_ripresa_prodi.doc
la_macchina_pubblica_un_freno_alla_ripresa_prodi.pdf
la_ue_rivede_il_calcolo_del_pil.doc
se_anche_il_pil_scopre_linnovazione_quadrio_curzio.pdf

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