CIAO,CIAO EX-FIAT – redazione – sindacato & politica 9/10/11

Più che un’uscita dalla Confindustria quella decisa da Sergio Marchionne è l’abbandono progressivo della Fiat dall’Italia. La questione dell’articolo 8 e dell’accordo interconfederale del 28 giugno è un mero pretesto. Infatti, l’accordo sottoscritto definitivamente il 21 settembre ridimensiona a valore simbolico gran parte dell’articolo 8, ed in particolare la possibilità di derogare all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, ma è pur vero che garantisce retroattività erga omnes agli accordi di Pomigliano, Mirafiori, ex-Bertone. Fiat si incorpora in Chrysler, la produzione negli stabilimenti italiani diventa secondaria rispetto il mercato di vendita italiano: è anche la conseguenza delle politiche di questo governo Berlusconi IV, un guasto al momento irreparabile, una delle pagine più nere della nostra storia industriale.

 "Un errore l’uscita di Fiat da Confindustria". Lo ha dichiarato il presidente onorario di CIR, Carlo De Benedetti, a margine della visita di Giorgio Napolitano a Dogliani, per il 50mo anniversario della scomparsa di Luigi Einaudi. Secondo De Benedetti si tratta di un passo che prelude all’abbandono dell’Italia da parte della Fiat. "In realtà la Fiat sta uscendo dall’Italia, non dalla Confindustria. Certamente la Fiat ha fatto molto per il paese, ma credo che l’Italia ha fatto di più per la Fiat" ha aggiunto De Benedetti. Infine l’affondo nei confronti della Fiat: "Francamente non credo si possano addossare al sistema Italia le responsabilità della mancanza di modelli o il perché si facciano portare via le persone migliori, come Luca De Meo e Valter da Silva"’, manager che da Torino hanno traslocato alla Volkswagen

Si avverte la necessità di una vera e profonda riflessione critica sulle strategie sindacali fin qui seguite per i grandi gruppi e per le aziende che operano sul mercato globale. In particolare per le multinazionali. Riflessione critica per tutti i sindacati ed in specifico, per la rilevanza avuta, di quelli che hanno sottoscritto l’accordo di Mirafiori concedendo “ tutto ciò “ che Marchionne ha preteso per uscire dal Contratto Nazionale e dagli accordi interconfederali del 1993 che regolavano la rappresentanza sindacale.

Le scelte di Sergio Marchionne sono maturate in progress con gli eventi o facevano parte di una strategia fin dal giorno della presentazione del progetto Fabbrica Italia ( i famosi 20 miliardi di investimento nel nostro paese) che non sono mai diventati un progetto industriale? 

 In allegato alcuni articoli per approfondire

  • Ciao, ciao Chrysler ex-Fiat      di G.Principe su www.eguaglianzaeliberta.it   del 6-10-2011
  • A Mirafiori hanno perso tutti  di G.Principe  su www.eguaglianzaeliberta.it del 26-01-2011
  • Il divorzio all’’americana di Marchionne di F.Liuzzi su www.rassegna.it del 8-10-11
  • Mirafiori: Marchionne conferma la produzione di Suv   www.rassegna.it del 4-10-11
  • Cara Emma  la lettera di Sergio Marchionne del 4-10-11
  • Pochi modelli e fuga di talenti_dichiarazioni_Longhin del 9 -10-2011

Allegato:
Ciao Ciao Chrysler ex Fiat_principe.doc
A Mirafiori hanno perso tutti_Principe.doc
Il divorzio all’americana di Marchionne_Liuzzi.doc
Fiat MIrafiori produrrà Suv.doc
Cara Emma.doc
Pochi modelli e fuga di talenti_Longhin.doc

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