AMMORTIZZATORI E CRISI – documento Confederazioni e Confindustria – risposta Governo –
Ammortizzatori e crisi aziendali: un documento comune è stato sottoscritto il primo settembre da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, è stato presentato al Governo che ha risposto nell'incontro del 6 settembre con la presenza del ministro Poletti. Valentina Conte, sito Repubblica, scrive sui sussidi prorogati. Due i criteri di fondo: soluzione tampone dal primo gennaio e intervento operativo parallelo e contestuale per accelerare le ricollocazioni o indennizzare i lavoratori che vi rinunciano. Nel primo caso, il governo si appresta a modificare il decreto legislativo 148 del 2015 che ha riordinato gli ammortizzatori sociali in attuazione del Jobs Act. Cassa integrazione straordinaria prolungata per dodici mesi, un sussidio da 500 euro al mese per un anno, politiche attive. Governo e sindacati trovano una soluzione per i 35-40 mila lavoratori nelle nove aree di crisi industriali, da Piombino a Termini Imerese. Un piano da 375 milioni, compresa la Naspi per gli stagionali. Entro il 15-16 settembre arriva il decreto correttivo del Jobs Act. Un miliardo e mezzo per la povertà (..)
Diversi i giudizi dei tre segretari confederali sulle risposte del governo: Cgil critica, Cisl bella notizia, Uil un primo passo. Un classico….
Per saperne di più aprire gli allegati.
- il testo sottoscritto da Cgil,Cisl,Uil e Confindustria_Roma 1-9-2016
- crisi aziendali 500 euro al mese incontro Governo-parti sociali_ V.Conte_Repubblica
- ammortizzatori e crisi_C.Tucci Il Sole 1 settembre 2016
Allegato:
proposte_per_le_politiche_del_lavoro_-_roma_1deg_settembre_1.pdf
crisi_aziendali_proproghe_ammortizzatori_conte_6-9-16.doc
ammortizzatori_piattaforma_comune_parti_sociali_tucci_il_sole.doc
Me ne guardo bene dal criticare l’accordo raggiunto in quanto, vista la realtà di crisi che vive il sistema economico e i costi che sopporta il mondo del lavoro, è sicuramente un fatto positivo. Considero però l’accordo come una prima risposta, ancora basata su modalità e contenuti tradizionali, ai drammatici problemi dell’occupazione e cui deve seguire un progetto organico che affronti, con una serie di misure compresa la riduzione dell’orario di lavoro, il tema del lavoro e quello, oramai divenuto strutturale, della disoccupazione, partendo dalla constatazione che anche il solo raggiungimento dei livelli occupazionali pre-crisi è obiettivo impossibile per molti dei prossimi anni.