ADDA PASSA’ ‘A NUTTATA – A. Serafino – La Fiat, Marchionne e dintorni
Adda passà 'a nuttata, è una famosissima frase del grande drammaturgo Eduardo De Filippo nel terzo atto della commedia Napoli milionaria! E’ un’affermazione pronunciata dal medico dopo aver somministrato la medicina, faticosamente ed affannosamente reperita nella giornata, alla piccola Rituccia; è un’affermazione che risuona in chiusura dell’’opera teatrale in bocca al marito Gennaro per rispondere alla moglie Amata che s’interroga “Come ci risaneremo? come ritorneremo quelli di una volta?…”. Come supereremo la crisi? E’ una affermazione spesso utilizzata in politica per sostenere l’attesa, il soprassedere dalle decisioni, oppure è stata parafrasata per sostenere il contrario, cioè non far propria quell’affermazione di Eduardo per decidere "qui e ora", essendo la crisi economica, la recessione cosa non paragonabile alla malattia della piccola Rituccia.
Adda ( oppure a da, o anche ha da ) passà ‘a nuttata può valere per la crisi del mercato Auto ed in specifico per la deficitaria situazione Fiat sul mercato nazionale ed europeo?
Marchionne sposa Eduardo De Filippo, Bonanni lo segue a ruota, una gomma dietro il Sindaco di Torino e gran parte dei parlamentari che determinano la “strana” maggioranza che sostiene il liberal pensiero del Premier Mario Monti, il quale finora – nonostante diversità all’interno del governo – mantiene la “barra dritta” su una scelta cardine del neo-liberismo europeo: le scelte strategiche e di gestione di una azienda sono prerogativa esclusiva dell’azienda e sono insindacabili.
In questa scheda di lettura limitiamo il campo ad articoli che riguardano tre avvenimenti recenti con al centro le dichiarazioni di Sergio Marchionne: il vertice con il Governo ( 21 settembre), la riunione dei quadri aziendali al Lingotto ( 25 settembre), il Salone di Parigi ( 27-28 settembre).
Con l’aggiornamento della prossima settimana inseriremo altre due schede di lettura: la prima sul mercato ( la nozione e le regole) e sull’andamento del mercato auto mondiale, europeo e italiano; la seconda su cosa s'intenda per indotto, filiera e produttività con una selezione di commenti di economisti con punti vista diversi. Ritorneremo anche sul "momento più idoneo" per l'avvio di nuovi modelli sui quali, a detta di Marchionne, nulla potrebbe essere indicato ora e comunque scelte esclusive insindacabili, come merito e tempi, dell'Azienda.
L’incontro tra Fiat e Governo ( 21 settembre) è durato insolitamente molto ( più di quattro ore) per poter essere valutato con le sole anodiche parole di un altrettanto inusuale comunicato congiunto governo-Fiat, quando è risaputa la ritrosia del Premier Monti in materia sulle prerogative del Governo. In quella sede la convergenza vera è stata quella sull’insindacabilità delle scelte aziendali per quanto concerne la scelta del momento più idoneo dove allocare le risorse. Nel caso c’è stata convergenza del Governo di attendere la scadenza annunciata da Marchionne per la fine di ottobre, momento in cui la Fiat rivedrà la sua strategia per l’Italia. La volontà espressa da Marchionne di rimanere in Italia ha la stessa credibilità delle intenzioni annunciate nella primavera del 2011 con Fabbrica Italia? Vedi allegati
Nell’incontro tra Marchionne e quadri Fiat, al Lingotto, che ha fatto seguito all'intervento dell'ad Fiat all'Assemblea degli industriali di Torino, sono state coinvolte 6.000 persone ( così l’Ufficio Stampa Fiat), alcune centinaia nell’Aula e la gran parte in video conferenza. E' stata una sorta di “chiamato alle armi” a difesa della sua strategia ( profitti con la Chrysler in Usa e della Fiat in Brasile per salvare la Fiat in Italia); Marchionne ha indicato la strada da percorrere ( rimuovere le molte zavorre che in Italia frenano la possibilità di fare azienda), ha assicurato a destra ed a sinistra ( il tono e le parole sono state ad effetto), ha continuato il “duello rusticano” avviato dall’industriale Della Valle e di contorno ci ha infilato anche i tedeschi della Volkswagen interessati all’acquisto dell’Alfa Romeo, richiamandoli con una frase in piemontese ( per lui impronunciabile) a stare al loro posto , sfidandoli sulla tecnologia e sulla qualità ad imitare la Fiat con la Ferrari. Un linguaggio, un “suonare la carica”, che ricorda per analogia altre vicende della Fiat; da leggere con attenzione e trarne le dovute considerazioni. Vedi allegati.
Al Salone di Parigi altro spartito. Sempre in primo piano il mercato europeo ed il sovradimensionamento degli impianti produttivi, necessità di tagli e di protezioni sociali europee. Ancora ricordate in parte le zavorre italiane. Ritornano le affermazioni di non aver richiesto e di non voler aiuti dal Governo italiano che risuonano in contraddizione con il batti-ribatti pubblico con il ministro Corrado Passera, che si saranno probabilmente ripetute nel lungo incontro di venerdì 21 a Palazzo Chigi. Infine piuttosto a sorpresa, l’affermazione che il ritiro di Fabbrica Italia deciso ufficialmente da Fiat (usa il termine ritiro) non ha nulla a che vedere con le scelte conflittuali messe in campo dalla Fiom_Cgil. L'occasione è stata utiizata per esplicitare che per Mirafiori nulla è stato deciso, che non è detto che si produranno Suv, per la qual cosa i sindacati del Sì hanno spiegato ai lavoratori, non proprio convinti, la bontà di quella scelta ore in bilico. Dulcis in fundo, Marchionne afferma a chiare lettere di volere per Mirafiori "mani libere" scordandosi gli impegni assunti con l'accordo ed il referendum di Mirafiori. ( vedi allegati)
Inoltre, dopo la raffica di prese di posizione in Italia, Sergio Marchionne è partito lancia in resta verso lo scontro con i costruttori tedeschi. O meglio, contro la Volkswagen di Ferdinand Piech e Martin Winterkorn, prospettando le sue dimissioni da presidente di Acea (Associazione Costruttori Europea) per le critiche ricevute dagli stessi. Dopo la lenta e progressiva uscita della Fiat dall’Italia ( da Confindustria e dal mercato) si prospetta un inquietante passo della Fiat anche per lo scenario Europeo? Oppure sono colpi di teatro di cui non individuiamo i precisi obiettivi.
Per i Sindacati. Linearmente tradizionalista la posizione della Cgil e della Fiom (interviste di Landini e Airaudo). E’ sufficiente in un contesto di asimmetria dei rapporti di forza dovuti alla globalizzazione dei mercati e dell’alta mobilità che facilita l’allocazione degli investimenti? Sono invece francamente incomprensibile per la Cisl -un sindacato che vuole influenzare le scelte di un’azienda – le reiterate affermazioni del segretario generale Raffaele Bonanni, che ha scelto…la strategia di Eduardo De Filippo, di attendere che si esca dalla crisi prima di procedere con gli investimenti a Mirafiori e definire quelli per altri stabilimenti in Italia. Non sulla stessa lunghezza d’onda sembra essere, seppure con cautela, la Fim-Cisl Torinese con l'articolo di Claudio Chiarle e tantomeno con il volantino "Caro Monti" diffuso nelle aziende tramite le Rsu.( vedi allegati).
Ma Raffaele Bonanni ha scelto ora Eduardo De Filippo perché poche settimane fa ha optato pubblicamente per le scelte strategiche indicate da Pierferdinando Casini, con tutto quel che consegue? Ci ritorneremo con altri nostri articoli nei prossimi aggiornamenti.
Nella prossima settimana, con un'apposita scheda di lettura porteremo alla vostra valutazione l’attuale rapporto sindacati-governo, compreso l’inusuale comportamento della Cisl e Uil confederali (Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti) di non ritenere opportuna la loro partecipazione all’incontro promosso dal Governo ( Corrado Passera e Elsa Fornero) per informare sulla vicenda Fiat in relazione all’incontro del 21 settembre. Le motivazioni portate per tale scelta sono state insolitamente strane e supponenti, fatto che non rafforza la figura e la credibilità di un leader sindacale. Analogamente faremo per quanto è stato detto nel dibattito in Sala Rossa a Torino ed al Consiglio Regionale. Anche per questi contesti nelle rispettive maggioranze sono emerse posizioni che non sembano per nulla seguire il detto "adda passà 'a nuttata". Proveremo a selezionare articoli e dichiarazione fatte dagli esponenti di primo piano della giunta Torinese.
Ce ne siamo accorti che differenze non da poco che esistono? E nel sindacato Torinese?
Allegati e link per video e lettura diretta sul web
Link video discorso di Marchionne al Lingotto
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=LJAFUCmYrA0#!
attenzione !!!!!!! , dopo alcuni giorni questo video è stato rimosso dall'utente e non è stato possibile reperirlo su altro link. ALLEGHIAMO il testo completo dell'intervento di Sergio Marchionne ( 24-9-12) all'Assamblea dell'Unione Industriale di Torino.
link articoli
+ Marchionne ai seimila di Fiat: "Io resto con voi" teodoro chiarelli
+ Marchionne: "Rimuovere le zavorre che ancorano il Paese al passato" marina cassi, maurizio tropeano
+ "Ripensare il modello di business Non ho alcuna intenzione di mollare"
+ Vendite in calo e impianti a rischio Auto in crisi in tutta Europa alessio schiesari
Vedi anche allegati
Allegato:
fiat_confronto_governo-sindacati_25-9-12.doc
lo_stato_non_puo_sostituirsi_fornero.pdf
marchionne_ai_dirigenti_fiat_25-9-12.doc
marchionne_al_salone_di_parigi.doc
marchionne_non_cerchiamo_aiuti_salone_di_parigi_27-9-12.doc
marchionne_allassemblea_industriali_torinesi_24-9-12.doc
marchionne_x_mirafiori_mani_libere_28-9-12.pdf
laffondo_di_marchionne_25-9-12.pdf
limpegno_che_non_ce_fiat_airaudo_24-9-12.doc
bonanni_e_farina_su_fiat_20-9-12.doc
fiat_e_fim_torino_chiarle.doc
caro_monti_fim_to_.pdf
sm_assemblea_ui_torino_24-9-2012.pdf
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