I PACIFISTI A TRIPLA MANDATA – A.Sofri – Siria –
I pacifisti a tripla mandata. Adriano Sofri scrive un articolo critico verso chi non vuole intervenire, subito e con la forza, per fermare massacri e genocidi. Una polemica dura anche verso i pacifisti. Inizia così. Abbiamo avuto cinque anni per vedere. E duecentomila morti dopo, amate così a occhi chiusi la "pace" da non volere l'uso della forza per fermare il massacro. Prosegue con affermazioni nette: sappiamo come arginare la risacca che ci fa arrivare addosso, i vivi e i morti. Ci chiudiamo a tripla mandata. Senza l’apporto aereo occidentale, Kobane sarebbe ancora dell’Isis come le città italiane sotto i nazisti 70 anni fa. La chiusura dell’articolo, molto polemica con tre pacifisti citati, interroga chiunque non voglia rassegnarsi a quanto succede in medio oriente e di in specifico in Siria.
Scrive Sofri. So che cosa mi direbbero, indignati, i tre pacifisti che fossero arrivati a leggere fin qui queste mie del resto ennesime righe: vorresti forse che persone che aspirano alla pace e hanno orrore delle guerre e della violenza marciassero nella notte con la loro fiaccola e con uno striscione che rivendichi l'impiego della forza per metter fine ai massacri e alle persecuzioni? Sì, vorrei. Anche delle bombe? Sì, anche delle bombe, sepolcri imbiancati.
E sappiano i miei amici, compresi i bravi autori di Radio 3, che sono respinti da quello che penso e dico, che io a mia volta non so darmi ragione di che pensano e dicono loro, quelli del Vietnam. Allora avevamo ancora il modello delle brigate internazionali, della guerra di Spagna: siamo molto vecchi, infatti. Poi siamo cambiati, per fortuna.
Loro sono così cambiati che riescono a tirare avanti senza invocare una polizia internazionale a protezione di chi soccombe, nel momento in cui soccombe. Che cosa sono diventati i miei amici… Era già angoscioso vedere che cosa erano diventati, tanti miei amici, negli anni di Sarajevo assediata. Vent'anni dopo, Aleppo, Mosul… Gli amici se li porta il vento, e ha soffiato alla nostra porta, ci ha portati via.
Alleghiamo anche la dichiarazione del Movimento nonviolento (fondato da Aldo Capitini, ideatore della prima marcia Perugia Assisi nel 1961) che motiva la non adesione alla Marcia del prossimo 9 ottobre, pur apprezzando e sollecitando la partecipazione di tanti, soprattutto giovani, che cercano davvero di rompere l'indifferenza e stare dalla parte giusta. Il presidente Mao Valpiana ha segnalato che la novità di quest'anno è il cambiamento del nome, da Marcia della Pace a Marcia della Pace e della Fraternità, e che in compenso nella sua promozione non una parola viene dedicata alla Siria e ad altri obiettivi specifici verificabili, come ad esempio la Legge 185 e commercio delle armi bloccando la vendita armi a Arabia Saudita
Per ascoltare l’intervista di Mao Valpiana attivare il link (ctrl + clic)
https://www.radioradicale.it/scheda/486987/il-movimento-nonviolento-non-aderisce-alla-marcia-perugia-assisi-2016-intervista-a-mao intervista | di Andrea Billau Durata: 14 min
Allegati
- I pacifisti a tripla mandato A.Sofri Il Fogio 28-9-16
- Documento sulla marcia Perugia-Assisi del Movimento Nonviolento
Allegato:
i_pacifisti_a_tripla_mandata_sofri.doc
il_movimento_nonviolento_sulla_marcia_perugia.doc
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