LA CISL DEL FUTURO – vicino o lontano? – documenti approvati a Riccione, rinviato il codice etico –
Riccione, 16-19 novembre 2015. “La Cisl del futuro sboccia da idee e scelte di oggi”: è uno dei tanti efficaci slogan della Conferenza Organizzativa Cisl. Alleghiamo i documenti ufficiali scaricati dal sito Cisl. La relazione introduttiva di Giovanna Ventura e i tre documenti conclusivi delle commissioni. Il codice etico? La Segreteria Confederale ha promesso di proporlo al prossimo Consiglio Generale. Che dire? Si accentrano sempre più le decisioni, anche quando è necessario far partecipare un'ampia base. Vi invitiamo ad un’attenta lettura. I nostri commenti su tali documenti li rinviamo ad un successivo articolo dopo una rilettura dei testi. Alcune cose su Riccione attirano l’attenzione.
E’ stato scritto “Un percorso cominciato a settembre dove circa 15 mila delegati/e di base hanno animato in tutta Italia le Assemblee organizzative cisline, realizzate grazie all’impegno di 70 unioni territoriali (Ust), 19 unioni regionali (Usr-Usi), 17 Federazioni nazionali di categoria, 2 interregionali. Una lunga maratona di incontri, dibattiti, proposte su come riorganizzare e rivitalizzare il sindacato…”. La Segreteria Confederale ha comunicato di essere stata presente a tutte queste Conferenze Organizzative, e di aver ricevuto molti documenti inviati da Federazioni di categoria Regionali e Territorilai che hanno riunito i loro direttivi, o direttivi allargati (assemblee organizzative).. La Fnp ha svolto le conferenze a tutti i livelli, partendo dalle Rappresentannze sindacali locali. d ogni livello. ( pag.3 relazione Ventura)
Facciamo un rapido calcolo, presupponendo che ai livelli regionali e territoriali siano stati convocati tutti i Direttivi. In tal caso per le 17 Federazioni Nazionali di categoria sono state promosse 1513 assemblee o direttivi: 323 (17 x 19) + 1190 (17 x 70). Sommando le 108 Conferenze Organizzative Regionali,Territoriali e Nazionali di Categoria, si ottiene 1621 (Conferenze, assemblee, direttivi). Un bel numero teorico! Supponendo che il 33% dei direttivi di categoria siano rimasti alla finestra il numero complessivo risulterrebbe di oltre 1.100, ancora rilevante.
Chi sono i 15.000 delegati/e di base di cui parla la relazione introduttiva di Riccione? Si tratta della sommatoria dei direttivi e dei consigli generali ai vari livelli, con qualche invito in più. In questi organismi una quota consistente è rappresentata da sindacalisti a tempo pieno o a tempo parziale. Non solo: una parte dei 15.000 ha certamente partecipato a due o tre Assemblee Organizzative di livello diverso. Almeno la metà? In tal caso sarebbero state coinvolte non più di 7.500 persone, o suoi dintorni, e non 15.000.
E’ una domanda a cui la Confederazione potrebbe rispondere se lo volesse, se le Federazioni nazionali fossero interessate… Comunque è certo che gli iscritti non hanno partecipato, al massimo sono stati informati dell’evento, così pure per la maggioranza delle Rsu e dei Rsl.
Chi sono i 1.300 delegati che erano a Riccione? I numeri sopra richiamati non lasciano dubbi, a meno che molti segretari generali (di strutture territoriali o di categoria) abbiano ceduto il loro posto ad un Rsu. Possibile? Le Rsu hanno avuto il loro spazio su Conquiste del Lavoro con oltre 200 interviste ben presentate.
I documenti conclusivi sono stati predisposti da apposite commissioni prima dello svolgimento delle Assemblee, i dibattiti non ha modificato nulla di tali documenti né era previsto che dovessero farlo. Si è privilegiato il metodo della sintesi preventiva delle Commissioni. Ma ciò modifica di molto anche la caratteristica degli interventi che si fanno nell’Assemblea.
Se le nostra considerazioni sono veritiere, si può ben dire che a Riccione se la “sono suonata e cantata” i segretari generali delle varie strutture; pertanto non sembra per nulla appropriata la frase del poeta Friedrich Holderlin "Dove massimo il pericolo, là cresce anche cio' che si salva", che apre la relazione della Segretaria Organizzativa Cisl, Giovanna Ventura.
I segretari generali delle categorie e delle strutture unionali e regionali sono sindacalisti che lavorano sodo, nel contempo dispongono di una forte tutela sociale (stabilità occupazionale) e di un onorevole stipendio. Quindi avvertono molto meno il pericolo e il rischio di chi quotidianamente vive nei luoghi di lavoro o campa di sussidi o espedienti lavorativi. La stessa struttura del sindacato non facilita momenti di empatia con chi si vuole rappresentare.
Allegati
- Relazione introduttiva di Giovanna Ventura, Segretaria Organizzativa Cisl
- Cambia la società, cambia il lavoro; aprirsi alle nuove rappresentanze – Prima Commissione
- Confederalità, Contrattazione, Bilateralità, Welfare. Relazioni di prossimità, territorio, alleanze sociali” – Seconda Commissione
- Organizzazione e risorse – Terza Commissione
Allegato:
relazione_ventura_riccione.pdf
doc_prima_commissione_riccione.pdf
doc_seconda_commissione_riccione.pdf
doc_terza_commissione_riccione.pdf
Non mi risulta che si siano fatte assemblee organizzative di categoria a livello teritoriale o almeno non la Fim che ha detto di volerle fare a valle di quella Nazionale almeno nei propositi.
Per cui i numeri delle assemblee sono un pò diversi.
Nella struttura essenziale le assemblee organizzative sono state delle riunioni dei consigli generali allargati, nulla a che vedere con i modelli anni 80 che prevedevano un regolamento ed un percorso supponevano un percorso simil congressuale dall’assemblee di azienda o di zona a quella nazionale confederale. Davide