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IL VOTO A SREBRENICA – europa, violenze etniche, globalmondo

Il voto a Srebrenica. A poco più di 15 anni dai tremendi fatti della guerra e dal massacro di Srebrenica, il voto per l'elezione del sindaco non può avere significato solo amministrativo. In Bosnia-Erzegovina, domenica 7 ottobre si sono svolte le  votazioni per il rinnovo  dell’Amministrazione comunale di Srebrenica.  Il sindaco uscente è musulmano come è sempre stato dopo l’eccidio del 1995. Le prime agenzie danno notizia sullo spoglio in corso: la candidata serba Vesna Kocevic è in testa sul candidato musulmano, sindaco uscente, Camil Durakovic. Srebenica nel luglio 1995 fu teatro del massacro di 8.000 musulmani, per mano delle truppe dall’esercito Serbo-Bosniaco di Mladić e dalle formazioni paramilitari serbo-bosniache, complice il non intervento dell’Onu presente nell’area con proprie forze militari. Un vergognosa colpa sula quale non si è mai discusso abbastanza. Domenica 7, per la prima volta, hanno votato solo gli attuali residenti e non quanti vi risiedevano prima della guerra ed erano iscritti nelle liste elettorali del 1991. La crisi economica e sociale di quell’area è profonda.

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http://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosnia-Erzegovina/Il-voto-di-Srebrenica-123674

 

La prossima domenica, 7 ottobre, a Srebrenica si vota per il sindaco. Quest’anno, a differenza del passato, solo chi è registrato nelle liste del Comune potrà recarsi ai seggi e ad oggi la maggioranza degli aventi diritto è serba; una situazione economica disastrosa, che rende vano ogni discorso sulla riconciliazione; le speranze, tradite, sul ruolo propulsivo della ricostruzione delle terme. A parlarne è Camil Durakovic, giovane candidato sindaco bosgnacco.

 http://www.unacitta.it/newsite/intervista.asp?id=2259

 

Pubblichiamo un diario di  viaggio da Bolzano a Tuzla, passando per Mostar, Sarajevo e Srebrenica; l’incontro con il generale Divjak, con il giornalista di "Oslobođenje”, e le intense giornate di Srebrenica con il giovane serbo che per la prima volta ha visitato il memoriale di Potocari; l’importanza di raccogliere e conservare i ricordi di chi c’era e di chi non c’è più. Di Andrea Rizza e Evi Unterthiner.

 http://www.unacitta.it/newsite/articolo.asp?id=796

 

Assieme al racconto della "MARS MIRA”. La Marš Mira è una marcia commemorativa dedicata alla colonna di circa 15.000 persone, principalmente uomini in età militare, che a luglio del ‘95, alla caduta di Srebrenica, tentarono la fuga attraverso le montagne per raggiungere i cosiddetti "territori liberi”, verso Tuzla. Poco più della metà riuscì a salvarsi.

 http://www.unacitta.it/newsite/articolo.asp?id=797

 (Dal numero 197 di "Una città", in uscita)

La redazione del sito www.unacitta.it così si presenta

in cosa crediamo –  Crediamo che la "militanza della domanda e dell'intervista”, la pratica dell’ascolto e del racconto, siano un’ottima cosa, sia per chi voglia governare il paese più importante del mondo sia per un giovane che voglia far qualcosa di buono nel quartiere più sperduto del globo.

E che il pluralismo sia un valore assoluto ma anche una cosa molto utile, così come l’idea, il pregiudizio vorremmo dire, che negli altri ci siano sempre delle ragioni da stare a sentire, da indagare.

Crediamo all’attualità dei grandi ideali di un tempo lontano, gli ideali del socialismo umanitario: democrazia e libertà, giustizia sociale, cooperazione e mutualità, comunalismo e federalismo, europeismo e cosmopolitismo.

Pensiamo valga la pena impegnarsi in una battaglia delle idee affinché la sinistra, anche riandando alla sua tradizione più antica, ritrovi la sua "ragione sociale” nella fiducia nelle persone, nella loro libertà e capacità di autonomia e nel loro bisogno vitale di associarsi, di cooperare. Ci sembra importante provare a raccontare, a giovani ansiosi di cambiamento, come si possa essere radicali senza essere antagonisti, come si possa costruire un mondo migliore senza dover prima distruggere.

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