I sindacati confermano lo sciopero generale di lunedì 12 dicembre. L’incontro di domenica sera a Palazzo Chigi tra il premier Mario Monti e i leader di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti non ha prodotto risultati concerti alle richieste dei sindacati; solo un impegno a tenerle nella dovuta considerazione. Troppo poco rispetto le richiste formalizzate in un documento da Cgil-Cisl-Uil ( vedi allegato) . Presente anche Giovanni Centrella (Ugl). All’incontro hanno preso parte anche il ministro Elsa Fornero (Welfare) e il viceministro Vittorio Grilli (Economia), oltre al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.
Il governo – ha spiegato Camusso al termine dell’incontro – non ha dato una risposta "nel merito" alle istanze dei sindacati, ma ha fornito "un generico impegno" alle loro richieste. "Se la soluzione si chiama indicizazione e Imu non risponde alle richieste che abbiamo fatto", ha aggiunto il segretario generale della Cgil. "Non abbiamo parlato di numeri", ha spiegato Angeletti, ma "il risultato finale è stato per noi del tutto insoddisfacente". "Riteniamo ci debba essere molta più equità", ha detto invece Bonanni. “Se sarà un percorso di guerra nei prossimi mesi – ha aggiunto -, voglio capire chi dovrà provvedere alla coesione sociale nel paese, a stringere le persone, quelle che lavorano, intorno a un paese che ha bisogno di essere sostenuto. La politica sarà in difficoltà e dovrà ricorrere al voto di fiducia. Facendo saltare la concertazione, si crea un danno gravissimo al Paese".
I sindacati hanno avanzato una serie di richieste per modificare la manovra, ma lo stesso Angeletti ha ammesso di non nutrire “grandi speranze” sulla possibilità che vengano accolte.
Monti avrebbe, nel corso dell’incontro, avvertito i sindacati: "I mercati ci guardano. L’Italia deve collocare i suoi titoli di Stato, tentando di abbassare la spesa per gli interessi". Una frase riportata dalle agenzie di stampa e sostanzialmente confermata dal comunicato ufficiale diffuso da Palazzo Chigi, dove si evidenzia che "la presentazione del governo ha preso le mosse dalla situazione di estrema emergenza finanziaria ed economica che ha investito il nostro paese all’interno della più vasta crisi europea". Il governo "ha ribadito l’imperativo di mantenere invariati i saldi del pacchetto in discussione in Parlamento, nonché la composizione e la natura strutturale dei provvedimenti". E’ stato ricordato che il decreto include solo i provvedimenti più urgenti, ma ad essi seguiranno altre misure per completare il processo delle riforme avviato.
Fornero: i saldi devono restare
"I saldi ahime’ devono restare. I saldi vogliono dire soldi sottratti, questo è indubbio, è inutile che ci giriamo intorno ma questi saldi sono quelli che permettono al malto di sopravvivere". Lo ha affermato il ministro del Lavoro Elsa Fornero alla trasmissione condotta da Lucia Annunziata ‘In ½ ora’ su Rai 3 spiegando che "quindi se all’interno di questi saldi ci sono spazi per ridurre l’area di deindicizzazione, ossia di ampliare la platea di coloro che potranno l’anno prossimo e nel 2014 avere una sorta di indennizzo per l’inflazione che ci sara’ , oppure anche di rimodulare questa nuova imposta sulla casa noi saremo felici di questo, però bisogna trovare altri soldi" ha concluso.
Confermato dunque lo sciopero unitario di tre ore, a fine turno, per lunedì 12 dicembre. Si terranno anche presidi davanti alle prefetture e davanti alla Camera e al Senato "fino alla conclusione dell’iter parlamentare previsto per la manovra".
I singoli settori aderiscono alla protesta. I trasporti scioperano per 3 ore il 12 dicembre, spiegano i sindacati, "a sostegno delle richieste di modifica della manovra economica del governo". Lo annunciano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in una nota unitaria. Si ferma il personale dei porti, delle autostrade, dell’autonoleggio, del trasporto merci e della logistica, delle autoscuole e pratiche automobilistiche, del trasporto funebre e degli impianti a fune.
Il 12 dicembre è anche sciopero dell’industria poligrafica dei quotidiani. I sindacati di categoria proclamano l’astensione il lunedì con effetto dello sciopero il martedì "per affrontare i problemi derivanti dalla manovra".
I lavoratori del pubblico impiego, invece, sciopereranno per l’intera giornata lunedì 19. Insieme a loro, si fermano i lavoratori delle Poste Italiane per le ultime 3 ore del turno. Anche qui, grande insoddisfazione verso la manovra Monti e protesta "per chiedere i necessari cambiamenti".
Questo, invece, il calendario dei sit-in davanti al Parlamento: 12 e 16 dicembre piazza Montecitorio dalle 16 alle 19; 13 e 14 dicembre pazza della Rotonda (Pantheon) dalle 16 alle 19; 15 dicembre a piazza Santi Apostoli dalle ore 10 alle 12; 17 dicembre a piazza Montecitorio dalle 9,30 alle 13.
Anche la Fiom sciopera il 12, ma otto ore
Lunedì 12 dicembre insieme a Cgil, Cisl e Uil sciopererà anche la Fiom, che così ha deciso di anticipare lo sciopero che aveva indetto per il 16 dicembre contro la disdetta degli accordi da parte della Fiat. Lo stop sarà di otto ore, per protestare sia contro la manovra sia contro il Lingotto. “Abbiamo deciso – ha annunciato Maurizio Landini, Segretario Generale della Fiom Cgil – di anticipare a lunedì 12 dicembre lo sciopero generale inizialmente previsto per il 16 per contestare la manovra decisa dal governo, nei confronti della quale abbiamo un giudizio negativo, e per denunciare – ha concluso – la scelta della Fiat di estendere l’accordo di Pomigliano a 86mila dipendenti del gruppo".
Da rassegna.it del 11/12/11
Allegato –
Le modifiche richieste da Cgil-Cisl-Uil al decreto governativo 4 dicembre 2011
Sindacalmente
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