A Milano e Treviso i metalmeccanci di Fim e Uilm dicono che “lo sciopero serve” e lo dichiarano. Aggiungono un "pezzo" importante alla strategia attendista di Cisl e Uil. I metalmeccanici della Fim e della Uilm di Milano hanno scioperato due ore, ieri venerdì 2 settembre, contro "la polpetta avvelenata del Governo", specificando che si tratta soltanto di "una prima iniziativa di lotta". La notizia non è di poco conto ed è rimasta un po’ in sordina. Da Treviso arriva un segnale ancora più forte in quanto i metalmeccanici della Fim aderiranno con uno sciopero di 8 ore, il 6 settembre, contro l’iniqua e depressiva manovra del Governo.
Sono segnali in aperta controtendenza all’agire di Cisl e Uil che hanno scelto di fare pressione sul Governo solamente con presidi davanti al Senato ed alle Prefetture. Anche in altre province c’è stato un "premere" della base della Fim e della Uilm, come pure in altre categorie, ritenendo del tutto inadeguato il “passo” indicato da Cisl e Uil.
Nel volantino dei metalmeccanici milanesi si legge “Giù le mani dai lavoratori", che si chiedono anche, dopo il ritiro della norma sulle pensioni ("grazie alle pressioni di Cisl e Uil!"), "cosa ci prepareranno come ennesima polpetta avvelenata?".Prosegue "I lavoratori e le lavoratrici hanno sempre pagato personalmente le manovre finanziarie, perché le loro tasche sono un luogo certo dove trovare i soldi! Adesso basta, siamo alla stretta finale della Manovra e da Milano deve partire un messaggio forte e chiaro: giù le mani dalle pensioni, giù le mani dalle tasche dei lavoratori dipendenti!". Fim e Uilm milanesi ribadiscono poi il loro no ad un aumento dell’Iva (che invece è
tornato in auge) e ad altre manovre sulla previdenza. "I soldi vanno cercati da chi fino ad oggi li ha nascosti: grandi patrimoni, grandi e furbi evasori ed elusori fiscali, sprechi della politica".
Scatteranno atti repressivi dei vertici nazionali? Il modo per scoraggiare chi coltiva cattive intenzioni è quello di estendere prese di posizione e decisioni come quelle sopra ricordate, sostenendo un risveglio del protagonismo della base e dei territori nella base e negli organismi territoriali della Cisl e della Uil.
Intanto ancje a Bologna le Rsu Cisl in alcune fabbriche hanno annunciato la loro adesione allo scipero del 6 settembre –
Vedi allegato
Intanto una buona notizia: la Commissione Bilancio ha accolto un emendamento del Pd ripristinando la ricorrenza come da calendario delle tre festività civili ( primo maggio, 25 aprile e festa della repubblica) che il decreto accorpa alla domenica. Alla domenica vengono accorpate le feste patronali ad esclusione di Roma.
Allegato:
Scoppia l’ira in casa Cisl_Bologna.doc
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