L’Italia unita e la scoperta della mafia. Già prima dell’unificazione del paese sotto la dinastia sabauda, alcuni miti resistenti che i viaggiatori europei dell’ultimo Settecento avevano irradiato della Sicilia, a partire da quello di Palermo «città felicissima», prendevano a venir meno: non senza fondamento. Di massima, gli osservatori stranieri in quei decenni usavano toni cupi nell’annotare la città, sottolineando più che in passato il disarmante spettacolo dei poveri, il commercio decaduto, il terrore borbonico, lo spionaggio, le brutalità, la corruzione degli uffici. La capitale siciliana si mostrava in effetti come il centro di una suppurazione sociale e politica. E benché non tutto apparisse in disordine, pure in virtù dei commerci e delle relazioni che intessevano i protagonisti dell’industria, i più importanti dei quali stranieri, come gli Ingham e i Whitaker, i deficit civili riuscivano ad adombrare le curiosità architettoniche, il paesaggio, la storia millenaria. Non venivano riconosciute realtà criminali di rilievo, perché il regime poliziesco dei Borboni di Napoli in qualche modo le oscurava. Qualcosa avveniva tuttavia nella segretezza delle comunicazioni di Stato
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Nota – Carlo Ruta (Ragusa, 26 agosto 1953) è un giornalista, saggista e storico italiano.
Da vari decenni opera nei campi della
storiografia e del giornalismo d’inchiesta.
Ha pubblicato libri di investigazione storica e sociale come:
Il binomio Giuliano-Scelba (
Rubbettino 1995),
Gulag Sicilia (
Rubbettino 1993),
Appunti di fine regime (
Rubbettino 1994),
Cono d’ombra. La mafia a Ragusa (
Edizioni La Zisa,
Palermo 1997),
Il processo come tarlo della Repubblica (Era Nuova,
Perugia 1994)
Politica e mafia negli Iblei (
Edizioni La Zisa,
1998),
Giuliano e lo Stato (Edi.bi.si.,
Messina 2003),
Segreti di banca. L’Antonveneta dai miracoli del nord-est agli intrighi siciliani (Edizioni Le Pietre,
2004),
Morte a Ragusa (Edi.bi.si.
2005), sull’assassinio del giornalista de
L’Ora e de
l’Unità Giovanni Spampinato. E ancora al cronista siciliano ucciso nel 1972 ha dedicato, nel 2008,
Segreto di mafia.
Dirige alcune collane editoriali, in particolare "Biblioteca storica del viaggio in Sicilia" della casa editrice Edi.bi.si. di Messina. Per tale collana ha firmato alcuni titoli, fra cui Viaggiatori in Sicilia nel Settecento. L’immagine dell’isola nel secolo dei lumi. Ha altresì curato diverse edizioni del Viaggio in Sicilia di Goethe, e testi antologici come Viaggiatori arabi nella Sicilia medievale e Viaggiatori in Sicilia nel primo Ottocento.
Ha fondato il sito di informazione civile
accadeinsicilia.net, di cui è stato imposto l’oscuramento nel dicembre 2004. Dal febbraio
2005 fino al marzo
2009 ha curato il blog di documentazione storica e sociale
leinchieste.com. Ha scritto e scrive sul mensile "Narcomafie", su "Libera Informazione" di Roberto Morrione, su "
Il Manifesto", sul portale telematico per la pace "Peacelink" su "L’isola possibile", rivista-inserto mensile del settimanale "Left Avvenimenti". Cura inoltre la rubrica
Qui mafia, per il settimanale on-line "Domani" diretto da Maurizio Chierici. È socio onorario di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e di altre realtà associative, come il Centro Studi e Ricerche "Aleph" di Palermo
Allegato:
La scoperta della mafia.doc
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