LE POCO CONVINCENTI INTERVISTE DI AIRAUDO T.FERIGO 11/2/

 L’intervista di Airaudo sul Manifesto, ma anche quella data con toni diversi a Repubblica  é , purtroppo , chiara dello stato in cui si trova sindacato. Lontano da me la pretesa di dare lezioni ma da un dirigente ci si aspetta indicazioni non battute o la ripetizione di cose già  dette, da tempo,anche da altri.

 

Cosa vuol dire in concreto " quattro soldi dovevano trovarli " per poi aggiungere che "l’auto è un prodotto che richiede grandi investimenti " ? E del pericolo del trasferimento a Detroit ne avevano parlato in tanti non solo la FIOM .Manghi ha ragione nel dire che era non solo prevedibile ma quasi scontato. L’inopportunità  è stata che a Marchionne é scappata la mano nell’assemblea con i rivenditori Chrysler. Chi le auto le conosce perché  ne progetta una parte, vedi Giugiaro ,avevano non taciuto le loro preoccupazioni riprese in una recente intervista a Repubblica. Il carrozziere che oggi lavora prevalentemente per VW,ha di fatto detto che Marchionne é un buon stratega ma non si intende di industria.

Chi si intendeva di industria era il suo predecessore l’ingegnere austriaco Demel uno dei massimi conoscitori del prodotto auto nel mondo. Non mi risulta che vi siano state critiche quando fu allontanato e Marchionne volle tutto il comando per se. E che Marchionne fosse un finanziere più che un dirigente d’industria era noto nell’ambiente e lo diceva il suo passato. Forse la FIAT aveva bisogno di questo, non so.

 

Certo è stato abile nell’approfittare delle difficoltà  di GM. In USA lo

definiscono un pokerista. E’ stato deciso nel cambiare management ,ma le

relazioni industriali non sono invece cambiate affatto anche per l’inerzia del

sindacato. Che senso ha per fare un esempio non affrontare il tema

rappresentanza perché si fa del referendum una questione di principio. Il

referendum che sostiene la FIOM non c’é da nessuna parte al mondo, tantomeno della tanto citata Germania. E’ una strategia che porta da qualche parte ? E essersi trovati ad affrontare l’affondo di Marchionne con questo problema irrisolto non é manifestazione di debolezza e anche di irresponsabilità ?. Lo stesso si potrebbe dire di molte altre cose.

 Il sistema di incentivazione e riconoscimento della professionalità . La scomparsa di una conoscenza diffusa dei sistemi di misurazione della prestazione. Perché non riconoscerlo ?

Dire poi che bisognava trattare su tutto é un’altra battuta . Certo. Supponiamo  che fosse accaduto, con quale posizione e ,perché no ,proposta si sarebbe

presentato il sindacato ? Che idee ha sugli enti centrali ? Sulla progettazione ? Se l’opposizione ha perso l’occasione di fare politica e “dire cosa avrebbe fatto al posto del Governo” e aggiungere " sarebbe bene alzasse la voce , caso mai ci fosse la possibilità  d’avere un’alternativa " e poi via con il tappeto rosso e il piano inclinato. Ma quale é l’alternativa proposta dai sindacati ? Se non si risponde  il problema non si risolve con l’uso di linguaggi vecchi ;vi ricordate i servi sciocchi della borghesia, i lacché dei padroni oppure i comunisti distruttori nello scontro politico di 50 anni fa ? Airaudo che il tappeto rosso non lo vuole srotolare che propone ?E i quattro soldi per " fare come in USA dove Marchionne sta restituendo i prestiti "  e in Italia " si sarebbe dovuto obbligare la FIAT a restituire con gli interessi gli italiani che pagano le tasse ( faccio notare che é un vecchio cavallo di battaglia della Lega ). Lega di cui Airaudo si dice "deluso" . Ma Obama non ha messo quattro soldi , ben di più,e si è esposto con

coraggio.

Si facciamo come Obama, senza dimenticare il fatto che la Chrysler ha ripreso a

fare un pò di utili ed è in rosso proprio perché deve restituire il prestito. Se

non lo fa le difficoltà  si ingigantisconoper tutti , Governo e azienda. L’opinione pubblica americana ,

sotto l’influenza della propaganda dei repubblicani, ha guardato con diffidenza

l’intervento dello Stato per salvare GM e Chrysler ,persino a Detroit. Tra le 

cause della sconfitta di Obama nelle recenti elezioni di metà  mandato c’é anche

questo dato. La Chrysler é "antipatica" in USA perché é stata salvato tre o

quattro volte " Una antipatia che suonava " non sprecate soldi   dei cittadini

che pagano le tasse. Se la Chrysler fallisce ,lasciatela fallire.Se gli prestate

i soldi li vogliamo indietro quasi subito !” Ci sono ancora ricorsi alla Giustizia , querele da parte di gruppi di cittadini e vecchi azionisti In Italia e in Europa vi é la situazione opposta. Chi mai  ha restituito soldi allo Stato ? La Renault, la Opel, la VW ? Molti cittadini italiani non chiedono restituzioni, semplicemente non pagano le tasse.

La differerenza tra noi e gli altri paesi non  é  solo  questo ma dal numero di centri di ricerca

 nel campo tecnologico, in quello dell’organizzazione d’impresa

( nella sola Germania vi sono almeno cinque Istituti e Università  specializzati

nello studio, ricerca sulle strategie di processo,le relazioni industriali ),

nell’intervento dei privati e del pubblico per costruire politiche industriali,

nella disponibilità di fondi perché l’evasione pesa poco sulle entrate dello

Stato. E il sindacato fa la sua parte elaborando, criticando se necessario ma

proponendo non inventando più o meno sul momento ad es. chiedendo ai politici

locali di favorire l’arrivo di un costruttore straniero. Dove, come ? Con nuovi

stabilimenti o prendendosi quelli esistenti ? Con quali incentivi ? Con quali

strumenti a disposizione ?

La conclusione é poi sempre la stessa:" i lavoratori hanno capito tutto" .

Naturalmente quelli del no. Gli altri di conseguenza hanno il difetto di non

aver capito , se non peggio. Con questi argomenti non si va da nessuna parte.  I

sindacati sono divisi ma speculari ,li accumuna solo l’assenza di una

strategia che non si risolve facendo i realisti da un lato e gli accusatori

dall’altro. Gli “io l’avevo detto “ e i “ tu cosa proponi di diverso “Una strategia che può nascere unicamente dal rimettersi ,tutti ,in discussione. E lavorare guardando al futuro . Che si fa adesso ? La FIAT sta costruendo una nuova linea e noi ?Stiamo a guardare. Se le ipotesi FIAT non andassero in porto come si reagisce ? Con l’accusa reciproca.  Dal passare dalle battute prima dette ad una proposta comune e un’azione comune discutendo davvero sulle responsabilità  di essersi trovati in questa situazione. Cambiare linguaggio. Presentare una diversa immagine di sé.

Incalzare la politica non solo con critiche polemiche. Riesaminare il passato

per non ripeterlo nel presente:cose ben diverse che procedere a interviste sui

giornali a giorni alterni. Comportamento non molto lontano da quello dei

politici tanto esecrati e simile a quello del segretario generale della CISL.

Non é un complimento, anzi.

 

T. F

 
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