AUGURI PER IL NOSTRO SITO – redazione – (sindacato & politiche) 23-12-09

Questo messaggio arriva a qualche centinaia di navigatori internet. Così certificano le nostre statistiche dei primi mesi di attività. Scriviamo quindi per chi ci legge sul nostro sito, per chi collabora con articoli, per chi  invia commenti a Sindacalmente.org.

Per il nuovo anno auguriamo a noi tutti il raggio di un sorriso per la vita personale e famigliare, e di essere utili per l’obiettivo che sta alla base della nostra iniziativa Web. Credere cioè che si possano correggere le strategie delle Confederazioni Sindacali che hanno trasformato in miraggio la prospettiva dell’unità sindacale dei lavoratori, facendo venir meno le condizioni per operare con l’unità d’azione.
 
Ci auguriamo di essere utili per sollecitare un franco confronto per individuare le diverse responsabilità in casa Cisl, Cgil e Uil che hanno fatto deflagrare i rapporti tra le organizzazioni sindacali, e soprattutto di essere in grado di proporre idee ed iniziative per dare forza alla voci che in ogni organizzazione ( chi timidamente, chi con più tono) sentono la necessità di rompere la pericolosa spirale avviata nel 2009.
 
Senza unità dei sindacati non ci può essere quella dei lavoratori e in questa condizione non si conseguono risultati significativi, soprattutto per la tutela di chi è più debole sul mercato del lavoro. I co.co.pro e dintorni, le “partite Iva” sono, nella maggior parte dei casi, “lavoratori dipendenti mascherati”. I primi hanno ricevuto un’indennità molto bassa ( 140 € mese) quando hanno perso il lavoro, che è stata possibile solo per una percentuale minima di questo popolo ( 1.400 su 100.000) ; i secondi hanno ottenuto nulla. Le pensioni non sono state rivalutate ma le maturande sono state addirittura tagliate ( riduzione dei coefficienti). L’età pensionabile è stata allungata con un automatismo, una “scala mobile” per l’aspettativa di vita.
 
La rottura dell’unità d’azione e cosa del tutto diversa dal pluralismo sindacale, porta jella alla causa del lavoro. Pochi risultati e qualche benemerenza ministeriale per chi cade nell’equivoco di assimilare le compatibilità del paese con le “compatibilità governative” e del suo bilancio.
Ci auguriamo di essere capaci a migliorare il nostro lavoro, di aumentare i collaboratori ed i lettori, di essere letti dai sindacalisti a tempo pieno ( che dovrebbero utilizzare maggiormente Internet) e dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie d’azienda che purtroppo sono tutt’ora prive ( nella stragrande maggioranza dei casi) di posta elettronica e dell’accesso ad Internet.
 
Ci auguriamo di saper fare. L’unità d’azione serve oggi come è servita negli anni della vera e  grande divisione politica, quando una parte dei lavoratori italiani guardava convinta all’Est ed un’altra parte traeva insegnamenti invece dall’Ovest. In quei tempi, decenni di anni fa, fu coniato lo slogan del pluralismo sindacale “Camminare separati e colpire uniti”. Oggi si può fare di più, si può e si deve camminare uniti, perché è ciò che sta nella testa della maggioranza dei lavoratori, sarebbe sufficiente chiederlo ai lavoratori. Si fanno tanti sondaggi, a Porta Porta, a Ballarò; raramente si fanno sondaggi tra i milioni di tesserati della Cisl, della Cgil, della Uil, tra i lavoratori attivi ed i pensionati.
 
Ci auguriamo di saper alimentare le speranze per la ripresa dell’unità d’azione con obiettivi ravvicinati riguardanti non solo i lavoratori con rapporto a tempo indeterminato, ma estesa ai  disoccupati visibili ed “invisibili”, ai lavoratori immigrati regolari e non ( che lavorano però regolarmente otto e più ore con meno salario!).
 
Ci auguriamo che aumenti il numero di coloro che si battano per queste cose concrete e possibili. Se ne va un anno difficile caratterizzato da grandi annunci ed assicurazioni del Governo che però non si sono avverati. Anzi! Oltre 1.600.000 lavoratori, con i diversi tipi di contratti, sono ancora senza coperture. Buon anno, anche se quello che si prospetta sarà ancora più difficile per l’occupazione.
 
L’unità d’azione diventa il dovere di ogni sindacalista per ricercare il risultato massimo possibile. Si può fare. Nei sindacati unitari che hanno peso in Europa ( es. quello svedese, quello tedesco) esiste una dialettica interna molto vivace e marcata, motivata anche da aspirazione ideali molto diverse, eppure hanno trovato il modo di essere uniti. Buon anno all’unità d’azione.
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