Una scelta lontana dalla storia Cisl

Che dire? Non era Maurizio Landini il predestinato a fare il salto nella politica, in un partito \e nel parlamento? Invece è avvenuto per Luigi Sbarra, direttamente nel governo con una modalità insolita rispetto alla casistica di precedenti passaggi dal sindacato alla politica: è un caso unico l’essere cooptato nel governo per scelta del capo di governo, a cinque mesi dalle dimissioni da segretario generale della Cisl. Scelta personale? Fa un po’ sorridere ascoltare questa spiegazione (dalla neo segretaria generale Cisl Daniela Fumarola e dall’ex segretaria generale Anna Maria Furlan) quando la stragrande maggioranza dei commenti (a destra, centro e sinistra) attribuiscono ben altri  significati.

In Cisl abbondano i festeggiamenti per questa nomina, ritenuta (per noi erroneamente) coerente ai principi e alla tradizione Cisl in materia di passaggi alla politca e/o al governo, sicuramente la soddisfazione “esploderà” al Congresso Nazionale Cisl di Luglio, seguendo le parole di profonda soddisfazione espresse dalla seg.gen Daniela Fumarola “La nomina di Luigi Sbarra a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per le politiche per il Sud è una notizia che accogliamo con profonda soddisfazione. È un incarico che riconosce lo spessore politico e il radicamento sociale di una persona che ha dedicato l’intera vita alla difesa e la promozione del lavoro, alla coesione e allo sviluppo, in particolare nel Sud del nostro Paese”.

Siamo fuori da questo “coro”. I simpatizzanti dell’Associazione Prendere parola s’incontrano per una discussione con Savino Pezzotta suDove va la Cisl?“, Giovedì 26 giugno, a Torino alle ore 10 in C.so Matteotti 1\1 (sala Azione Cattolica al 5°piano) e a Milano alle ore 17 presso il Circolo Acli in V.Conte Rosso 5 Lambrate. Riunione è aperta.

In questo abstract segnaliamo alcuni articoli di militanti Cisl di lunga data – che hanno in passato ricoperto incarichi nell’organizazione – che si sono interrogati su domande più o meno simili a quella che è stata posta in questo titolo di giornale on line, http://www.lavitadelpopolo.it

Savino Pezzotta ha rilasciato un’intervista a Ilaria Proietti che è stata pubblicata su Il Fatto Quotidiano, del 14 giugno, con questo titolo “La mia povera Cisl è alla deriva, la destra mai stata nel suo Dna” che così inizia « È inutile girarci attorno: la Cisl è andata a destra. E per chi come me ne conosce la storia, questa è una torsione politica oltreché un pugno nello stomaco”. All’indomani della nomina a sottosegretario del governo Meloni di Luigi Sbarra, Savino Pezzotta, segretario della Cisl dal 2000 al 2006 (e parlamentare con l’Udc tra il 2008 e il 2013), non è felice di aver avuto ragione: da tempo segnala lo sbandamento meloniano del suo sindacato. “Ora siamo alla conferma”. Sono turbato. Non pensavo si arrivasse a tanto. La poltrona a Sbarra è evidentemente un premio. Su Sbarra al governo c’è il timbro della segretaria attuale Fumarola, entusiasta.

Pezzotta, che effetto le ha fatto vedere passare in pochissimi mesi Sbarra dal ruolo di segretario generale della Cisl a quello di sottosegretario del governo Meloni? Per che cosa? Evidentemente per una certa accondiscendenza rispetto al centrodestra. Sennò perché scegliere proprio lui? Sarà un caso? Direi di no. Meloni ora può dire: ‘Sbarra è dei nostri, abbiamo il sindacato amico’. Ma si può? (…) Per continuare aprire l’allegato

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Adriano Serafino ha pubblicato sul sito http://www.laportadivetro.com un articolo con questo titolo “Sbarra: una scelta lontana dalla storia e dai valori della Cisl” nel quale si legge « …numerose sono le critiche che circolano sui social e forse, ancora di più, quelle trattenute in serbo. Sul significato della svolta a destra della Cisl quattro eloquenti articoli[1] sono stati pubblicati su Il Foglio del 14 giugno. Nella Cisl si nega che si tratti di una svolta a destra, intesa nel termine politico. Prendiamone atto e riflettiamo allora perché Sbarra sia approdato alla “sponda” di un governo di destra-destra com’è quello di Giorgia Meloni, che non si dimentichi mai afferma con chiarezza e frequentemente di essere in sintonia con le scelte politiche di Donald Trump e dei più intransigenti sovranisti europei, nonché considerare un governo amico quello presieduto da Netanyhau. Quella di Sbarra è una scelta non solo lontana dalla storia e dai valori della Cisl ma pure contraddittoria con sé stesso, con gli impegni e le richieste formulate con forte voce – che non rientrano nel programma di questo governo – nel comizio  del Primo Maggio a Monfalcone nel 2024. Riascoltiamole https://youtu.be/tO__FudNp1g . (..) Vedi allegato

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Claudio Chiarle, nella sua rubrica sul sito http://www.lospiffero.com ha postato l’articolo con questo titolo “La scelta di Gigi (non della Cisl)” che così inizia « I segretari passano, le organizzazioni restano. Questo vale anche per la Cisl. I segretari quando gli scade il mandato non rappresentano più l’organizzazione di appartenenza e possono fare ciò che vogliono. Ed è ciò che legittimamente ha fatto Gigi Sbarra. Esistono poi le considerazioni se fosse opportuno fare determinate scelte o meno. Dico subito che tra le cose da non fare, come invece hanno dichiarato parecchi iscritti Cisl, ci sia quella di dimettersi dal sindacato indignati dalla scelta fatta da Gigi. Lo chiamo Gigi come lo abbiamo sempre chiamato in Cisl e come ha fatto anche la presidente del Consiglio in situazioni ufficiali (…) La cooptazione di Gigi in seno al governo di centrodestra è sicuramente parte di una strategia di avvicinamento del sindacato alle scelte del Governo Meloni in cui lo scambio è stata l’approvazione della stravolta, dalla destra, legge sulla partecipazione promossa dalla Cisl. Una legge totalmente cambiata dall’idea cislina iniziale ed è la prima legge che si basa sulla volontarietà e non sull’obbligo di applicarla e rispettarla. Ma se guardiamo ai mesi di amministrazione della destra, la Cisl ha ottenuto obiettivi parziali e teorici come la legge sulla non autosufficienza, la quale, sebbene approvata, ha attualmente solo una sperimentazione e molto limitata come accesso per gli utenti. Oppure scelte incoerenti, come il sostenere la riduzione delle aliquote irpef mentre siamo sempre stati per la progressività  “costituzionale” (…) per proseguire aprire l’allegato.

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Gaetano Quadrelli, ha fatto circolare un interessante documento di riflessione ( vedi allegato) nel quale si legge « ..In questi ultimi anni quali sono state invece le idee proprie della Cisl su politica dei redditi, previdenza, sanità, industria, energia, agricoltura e servizi, che hanno portato ad accordi interconfederali strutturali? Non ne troviamo.  Riscontriamo allo stesso tempo che, quando il livello del dibattito rischia soltanto di sfiorare criticamente il Governo Meloni, la Cisl abdica anche alla sua funzione di stimolo e sposta il dibattito su un’astratta difesa dell’autonomia. Che dire? Di fatto l’autonomia si manifesta sempre attraverso autorevolezza e competenza, senza timori reverenziali e manovre scivolose. Non dobbiamo ricordare qui che la Cisl disse diversi no ai governi democristiani.  Oggi siamo all’appiattimento sul governo. Nel documento confederale di 52 pagine a commento della Legge di bilancio 2025 pubblicato sul sito cislino, l’aggettivo maggiormente utilizzato è “positivo”, con l’aggravante affermazione che gran parte di quanto stabilito dalla norma finanziaria sia di recepimento delle posizioni espresse sempre dalla Cisl (…)». Per proseguire aprire l’allegato

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La redazione ded sito www.il9marzo.it pubblica “Il tetto squarciato, e altre pericolose corbellerie che così inizia « Il senso dell’operazione svolta a destra della Cisl l’ha spiegata il ministro Lollobrigida. “Con l’ingresso di Sbarra al governo abbiamo squarciato un altro tetto di cristallo”, annuncia il ministro sovranista sul giornale di partito (con sprezzo dell’italiano: il cristallo si “infrange” o si “spacca”, non si “squarcia”). Il “tetto” sarebbe stato quello per cui gli ex sindacalisti che volevano andare a destra trovavano questa barriera invisibile, allora ci ripensavano e finivano a sinistra. Finché non è arrivato il superuomo Sbarra che è andato oltre il limite, ha squarciato il tetto ed ha aperto la strada verso destra a tanti altri che seguiranno. Forse potremmo limitarci a dire che il superuomo è andato “in fondo, a destra”, ma lasciamo perdere le facili ironie e cerchiamo di capire il senso politico dell’operazione. (…) l’articolo prosegue con una narrazione di eventi ecsi conclude con un severo commento verso la seg.gen. Daniela Fumarola « (…) Nel suo intervento la segretaria generale della Cisl esalta la legge sulla partecipazione (quella che la Meloni ha rivendicato come coerente con la tradizione politica della fiamma tricolore), parla del conflitto con una carica di ideologia uguale e contraria a quella della Cgil (perché si può essere ideologicamente a favore, ma anche contro), e fra le altre encicliche sociali, cita solo la Quadragesimo anno. Cioè quella in cui Pio XI fece un’apertura di credito alla legge sui rapporto sindacali voluta da Mussolini, in cui si vietava lo sciopero e si imponevano la rappresentanza sindacale obbligatoria e l’intervento della magistratura nelle controversie collettive. Una cosa perdonabile a un vecchio papa che scriveva nel 1931, ma oggi no. C’è quindi un disegno reazionario (un po’ liberismo autoritario e un po’ destra sociale, un po’ trumpismo e un po’ clericalismo) che punta a fare della Cisl la gamba della destra nel mondo del lavoro attraverso il recupero di idee reazionarie ribattezzate nel fonte liberista e iscritte ex post in un presunto patrimonio genetico della Cisl (visto che quello reale ormai è andato perso). (…) ». il testo completo in allegato e con questo link https://www.il9marzo.it/?p=10538 dove potete leggere più commenti.

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[1] Così la Cisl trova una sponda a destra di Luciano Capone; Cisl, attrazione fatale di  Luciano Capone; Una storia negoziale di Maurizio Crippa; Con Sbarra rompiamo un altro tetto di cristallo intervista al ministro Francesco Lollobrigida; Sbarra ha competenze per il Sud. Non si lasci la Cisl alla destra intervista a Anna Maria Furlan