80 EURO TRA DUBBI ED IRONIA – tecnici Senato e critici – replica ministro Padoan –

Disboscare e tagliare gli alti stipendi, i compensi spesso non meritati dell’alta burocrazia che così tanto condiziona in Italia l’attività di ogni governo. Non è impresa facile. Il premier Renzi ne ha fatto una delle frontiere principali del suo governo. Nel mirino del ridimensionamento del ruolo esorbitante e degli altrettanti elevati scompensi sono anche i tecnici del Senato. Sì, sono quelli che giorni fa hanno sollevato rilievi e dubbi su diversi aspetti del decreto Irpef  che garantisce 80 euro netti.

Non sarebbero sicure e stabili le coperture per il taglio Irap, le rendite finanziarie, l’Iva sui pagamenti della pubblica amministrazione e la costituzionalità delle norme sulle nuove quote per Bankitalia.

Una pura coincidenza? C’è da nutrire più di un dubbio, ovvero che sia un chiaro modo di far intendere al premier Renzi il peso del loro condizionamento.

Alla vigilia della trasferta a Bruxelles in vista dell'Eurogruppo il ministro Padoan replica con chiare parole ai dubbi dei tecnici del Senato sul Decreto Irpef «I dubbi del Senato li stiamo valutando» spiega . «Francamente mi sembrano non molto solidi, le coperture ci sono. Probabilmente avremo più risorse di quelle che scriviamo. Penso che nella seconda metà dell'anno avremo sorprese positive». ( vedi allegati)

Altri, per rafforzare la propria immagine o per mero calcolo elettorale, affermano che gli 80 euro sono promesse di stampo propagandistico o elemosina elettorale. A questi risponde con poche righe ironiche Mario Dellacqua (vedi allegato)

 

Allegato:
coperture_80_euro_e_dubbi_tecnici_senato_2-5-14_corsera.doc
padoan_dubbi_senato_non_solidi_4-5-14.doc
ottanta_dellacqua.doc

1 commento
  1. Emanuele Visciglia delegato RSU FIM FOMAS cernusco L.ne (Lc)
    Emanuele Visciglia delegato RSU FIM FOMAS cernusco L.ne (Lc) dice:

    Riguardo alla questione delle riforme fatte e proposte dal governo in questi giorni, volevamo essere chiari e non dire cose ovvie.
    Il problema, secondo la nostra umile opinione da semplici operai e delegati, non sono le “8o euro al mese”!
    il problema è:
    la permanenza della precarizzazione (con l’aumento del periodo del contratto a termine e per 5 volte in tre anni la possibilità di rinnovare o revocare il contratto senza motivazioni o causali), che viene ulteriormente aumentata e altre riforme (riguardo autocertificazioni e sanzionatorie a favore dei padroni) che influiranno sulla sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro e che potrebbero diminuire l’attenzione su questo a scapito ancora della vita e della salute dei lavoratori ma, questa cosa, nessuna la evidenzia!
    Poi ci chiediamo:
    Ma i conti il governo li sa fare?
    Bene 80 euro (nn per tutti)! Ma, se la matematica non è un’opinione (come dice un nostro funzionario n.d.r.) 80×12 mesi fa 960€, non fa 640€ l’anno di limite come stabilito dalla riforma!
    Va bene la campagna elettorale ma bisogna essere onesti e chiari senza nascondere le, cosi’ dette, postille di contratto!
    Questo metodo di spiegare le riforme si chiama nascondere le verita’ o meglio: dire mezze verita’!
    Emanuele Visciglia delegato RSU FIM FOMAS cernusco L.ne (Lc)

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