Unità rotture, lotte e personaggi
La buona sorte mi ha fatto essere presente all’incontro con Carole ,la moglie di Ezio Tarantelli e il figlio Luca , alla presentazione del lungometraggio “ La forza delle idee” sull'avventura umana, intellettuale e di impegno sociale di Ezio.
Trenta e più anni fa ai cancelli di Mirafiori si concluse la lunga lotta dei 35 giorni e la Federazione Lavoratori Metalmeccanci (FLM) – costruita come rappresentanza dei Consigli di Fabbrica e dei sindacati territoriali – subì una sconfitta strategica tanto pesante che ne determinò il progressivo declino, prima con la paralisi ed il superamento dei Consigli di fabbrica e del relativo modello elettorale, poi la crisi dell’unità d’azione e lo scioglimento formale della stessa FLM.
L’interessante libro di Aris Accornero, “Quando c’era la classe operaia”, edizioni “Il Mulino”, ripercorre la storia di una delle più significative vertenze sindacali della provincia di Torino e, forse, della stessa regione Piemonte: la vertenza del Cotonificio Valle Susa, CVS, il gruppo fondato dagli svizzeri Abegg e poi acquistato dalla famiglia milanese Riva.
Era il 1955, prima della clamorosa sconfitta della Fiom alle elezioni delle Commissioni Interne, fu firmato un accordo separato sulla regolamentazione del cottimo e dei tempi di lavoro. Rinnovava il precedente accordo del 1946 sottoscritto dalla Fiom Unitaria. Poi le esperienze ed accordi unitari degli anni '70. Gianni Marchetto in una sua nota dello scorso anno ripercorre quegli eventi. E' ancora attuale e la puoi leggere in allegato.
L’attualità de “Il Tamburino” a 50 anni dalla pubblicazione. Un aiuto per l’emergenza educativa e formativa in campo sociale, sindacale e politico. Il 19 aprile scorso ho partecipato, presso la “Società di mutuo soccorso d’ambo i sessi Edmondo De Amicis” a Torino, alla presentazione del libro collettivo “il TAMBURINO, storia di un gruppo di giovani rivolesi”.
Vittorio Rieser ricorda Dario Lanzardo, scomparso sabato a Torino, come un compagno fuori del comune, un militante e un intellettuale poliedrico e innovativo; un intellettuale autentico e non “per mestiere”, anche perchè la sua formazione intellettuale se l'è costruita da sé, in un'esperienza di lavoro e politica incasinata e multiforme. Alla fine del periodo dei Quaderni rossi, dal 1966 al 1968, fu uno degli animatori di una delle esperienze più interessanti sul lavoro operaio che precedettero la primavera e l’autunno del 1969.
Piero Mulassano è stato un protagonista sociale e sindacale. Ci ha lasciato a 73 anni. Era un personaggio. A None è stato un protagonista controverso e discusso della vita sociale e pubblica a cavallo fra gli anni Cinquanta e Settanta. Era cresciuto nell'Azione Cattolica che allora era l'unico punto di incontro per i giovani e le famiglie. In tutte le sue espressioni parrocchiali, associative e politiche, il mondo cattolico contendeva la guida della comunità locale a tutti gli altri (i laici e gli “indipendenti” del Campanile di matrice liberale). La gara era vivace, ma i due mondi in competizione avevano in comune il mal celato desiderio di dirigere la baracca apparendo il meno possibile.
Prima e dopo Cristo. Lo sapevate che il primo sciopero al mondo, di cui si ha documentazione, risale al 1154 avanti Cristo? Un papiro di quell’anno custodito nel Museo Egizio di Torino racconta l’evento messo in atto dagli artigiani di Deir el-Medina che preparavano le tombe della Valle dei Re. Il manoscritto, in ieratico, fu redatto dallo scriba Amennakht. L’articolo a cura della d.ssa Bruna Camerano è stato pubblicato sul numero di dicembre 2010 della rivista “Lettera ai soci” dell’Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari (ANDAF) con l’appropriato occhiello “Speciale Primo Maggio”.
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