DUE PASSI INDIETRO E BASTA ! – redazione – sindacato 27-12-10

Contratto aziendale separato di Mirafiori. La modifica di una regola non significa di per sé innovazione. Eppure tale termine è stato utilizzato ampiamente, tranne eccezioni, per commentare l’accordo di Mirafiori del 23 dicembre. Leggendo il testo si potrà ben capire che le nuove norme dell’accordo separato, che al momento sganciano l’accordo aziendale dagli accordi nazionali di categoria e tra Cisl-Cgil-Uil e Confindustria, sono novità ma non significano per nulla innovazioni delle regole industriali.

 

Per innovazione s’intende, in genere,un’attività che elevando le conoscenze, perfeziona un processo, determina un cambiamento che genera progresso umano, porta con sé valori e risultati positivi, mai negativi. Il cambiamento delle relazioni industriali e della condizione lavorativa che porta un peggioramento non è innovazione: è un regresso. Questo può essere valutato al pari di una “amara medicina” per assicurare una prospettiva produttiva a Mirafiori, ma regresso rimane.

 

Se ne può evincere leggendo l’accordo separato. Sembrerebbe che molti di coloro che – sui media – hanno commentato a caldo quell’intesa non abbiano letto il testo integrale, oppure abbiano scelto il conformismo della maggioranza, sorvolando quelle parti dell’intesa che peggiorano la vita dei lavoratori e le relazioni sindacali.

 

Sui media e sui siti web abbiamo trovato, prima e dopo Natale, molti commenti, ed altri commenti sui commenti. Il Fismic ha pubblicato, per primo e dopo poche ore, sul suo sito Web il testo integrale titolando “Accordo per la rinascita di Mirafiori”. Anche la Fiom Nazionale, dopo Natale, ha inserito quel testo con gli allegati. Non così, fino al 27 dicembre, gli altri siti sindacali.

 

Alleghiamo il testo dell’accordo ed alcuni commenti pro e contro; inoltre una scheda dei nodi da risolvere come erano riassunti da Conquiste del Lavoro e Il Sole 24 ore poco prima  dell’accordo: il taglio delle RSU ed il ritorno alle RSA solo per chi firma non era neppure accennato.

  • Il testo integrale dell’accordo di Mirafiori con relativi allegati.
  • Il commento favorevole di Giuseppe Berta su Il Sole 24 ore del 24 dicembre
  • Il commento di Luciano Gallino su La Repubblica del 24 dicembre
  • I commenti critici di Aris Accornero e Tiziano Treu su La Repubblica del 24 dicembre
  • Lettera della Fim-Cisl Torinese alle Rsu Mirafiori_24-12-10
  • Intervista ddel Seg.Gen. Fiom Maurizio Landini _ 26-12-10

 

Allegato:
10_12_23- Accordo Mirafiori.pdf
Chi accetta la sfida e chi si autoesclude_Berta.doc
ACCORDO MIRAFIORI_treu_accornero.doc
L’America a Torino_Gallino_24-12-10.doc
Fim_Torino alle RSU_24-12-10.pdf
Intervista a Maurizio Landini 26-12-10.doc
Scheda i nodi per l’accordo di Mirafiori.doc

1 commento
  1. redazione-d84
    redazione-d84 dice:
    Se la Fim di Claudio Chiarle ha negoziato "l’accordo possibile e non quello dei desideri", perchè mai sottoporlo a un referendum e per giunta definirne vincolante l’esito? Non sarebbe più coraggioso e dignitoso assumersi per intero la responsabilità della firma anche di fronte al malcontento prevedibile dei lavoratori? e che cosa fa la Fim se il malcontento supera il 50%? Non ha scrupolo alcuno nel momento in cui esclude il sindacato maggioritario? Attenzione ad ammantare di sorrisi di compassione il termine "testimonianza". La testimonianza della resistenza irriducibile ha la sua altra faccia nella testimonianza della propria impotenza, ammantata da un ruolo protagonistico assegnato dall’azienda ai sindacati firmatari ringraziati sui media e davanti agli smarriti lavoratori per questa prova innovativa, moderna e suprema di responsabilità: suprema fino alla certificazione della propria eclisse.
    mario dellacqua
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