Due o tre cose che non ho capito sui taxi. Mercoledì 11 gennaio, il sito di Repubblica si apriva con il titolo: “Monti alla Merkel: ‘Azione per ridurre i tassi’”, e per un momento l’ho letto con l’accento sulla i, e mi sono detto: “Ehi, ora andiamo anche a discutere in Europa della situazione dei nostri tassì. Il fatto è che non so voi, ma io non ho capito molto della famosa liberalizzazione dei taxi, eppure è uno dei pochi ambiti della vita sociale di cui ho qualche esperienza. E ho letto quello che potevo, dai volantini dei tassisti al vivace saggio di Cerasa sulla Roma postbersaniana del 2007. Ecco le cose che non ho capito.
di Adriano Sofri “Piccola Posta” su Il Foglio 12 gennaio 2012
Leggi anche l'allegato La gran confusione liberalizzata_ Il Foglio del 12 gennaio
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La gran confusione liberalizzata_Il Foglio 12-1-12.doc | 31 KB |
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analisi
Analisi perfetta e obbiettiva.
Due o tre cose sui taxi
Finalmente un'analisi lucida e serena sulla nostra situazione (sono un taxista licenza di Milano). Alcune considerazioni sull'ultimo capoverso: a Milano è accaduto proprio quello che Lei dice essere stato da noi osteggiato: 1) Assegnazione nuove licenze: il sindaco Albertini ne concesse 285 (pari al 5% del contingente di allora ahinoi a titolo gratuito, cosa non prevista neanche dal decreto Bersani che autorizza l'emissione in caso di necessità a titolo oneroso). 2) Ampliamento dei turni: a Milano sono state recepite, come da decreto Bersani, le doppie guide tali da portare un'unica licenza capace di offrire il servizio da 10 a 16 ore (scegliendo tra 8+8 o 10+6. 3) Norme che impediscono alle macchine dei comuni limitrofi di caricare nel capoluogo: ed anche qui abbiamo attuato una formula (definita forse impropriamente CONURBAZIONE) dove i taxisti dei comuni limitrofi dietro richiesta del comune di appartenenza potevano ottenere l'autorizzazione di operare a Milano e nei 3 aeroporti del sedime aeroportuale; unico vincolo uniformare le tarife a quelle di Milano, in quanto ovviamente non sarebbe stato giusto che un cliente prendendo il primo taxi di un posteggio potesse avere differenti tariffe magari a sua insaputa. E forse sono state anche queste innovazioni a portare il servizio taxi meneghino al 4° posto in una classifica stilata dagli Automibil Club Europei nelle principali città del vecchio continente. RingraziondoLa per lo spazio concessomi La saluto cordialmente, Ubaldo Cibei
tentativo di risposta
Se Adriano Sofri è quel Adriano Sofri, merita alcune risposte.
Iniziamo dalla fine: i tassisti non vogliono che i tassisti (ma soprattutto i noleggiatori) dei comuni limitrofi carichino per poi tornare indietro, perchè in Italia (noto paese di banditi)nessuno viene controllato e quindi alla fine sacaricano nel comune che hanno caricato. Se, ad esempio oggi a Bologna ce ne sono 150 di questi che noi chiamiamo abusivi e non ci metti un fermo, domani questi diventano 1.500 e noi vogliamo che si rispetti la territorialità che per noi è come il dogma della cristianità (è così in Germania, Francia, Spagna, NYC, ecc). Sinceramente io non mi sento odiato dalla mia utenza. Se tu sei gentile col prossimo, il prossimo è gentile con te, perchè non dovrei essere gentile con chi mi da il pane? La gente, in generale, capisce il nostro lavoro. Il problema è che mi sento odiato da chi mi vuol fregare il lavoro, leggasi i poteri forti (nello specifico il c.d.a. di NTV), i quali con i loro giornali stanno fomentando una campagna di odio nei miei confronti. Più taxi a minor prezzo, si così intasiamo il mercato, si così alla fine arriva il Cavaliere Bianco Luca Cordero che compra tutte le licenze con 2 lire e ci frega tutti, noi e gli utenti e si fa le tariffe da solo (le tariffe vengono controllate dai comuni, a tutela dell'utenza). A Bologna le ultime 41 licenze sono state rilasciate dal Comune in completo accordo con i tassisti, se c'è dialogo ed onestà, non ci sono problemi.
Finisco dicendo che alla fine troveremo un accordo con il Governo solo se capiranno questo. Un sincero saluto.
Per saperne di più sui taxi www.unicataxibologna.it. Siamo la CGIL dei taxi
you get the point
e' compito degli intellettuali onesti trasmettere la loro lucida visione del mondo al popolo, e guarda caso tu pur non essendo tassista hai beccato in pieno il bersaglio speriamo ti leggano in tanti e che gli stessi abbiano voglia di capirti e capire quanto e' aberrante questo esperimento di gestione degli umori delle masse