DANIMARCA E KENYA – due fatti – venti opposti –

A distanza di pochi giorni due notizie di segno opposto: una gela la solidarietà, l’altra gli da gran vigore e speranza. In Danimarca, patria del welfare, una proposta di legge vorrebbe “espropriare" all'ingresso tutti i migranti di ogni bene al di sopra di una piccola cifra, un anticipo per le spese di asilo e di assistenza. In Kenya, patria di tanti dannati della terra, una ventata nelle vele della speranza: musulmani coraggiosi fanno scudo a cristiani minacciati di morte da jidhaisti.

Sul primo allarmante fatto Adriano Prosperi in “Se in Danimarca tramonta l’Europa”, pubblicato su La Repubblica del 20 dicembre, ricostruisce il contesto ed esprime considerazioni. Citiamo questa. “La nostra Europa così poco unita sembra divisa solo dalla diversa asprezza delle prove a cui sottopone i dannati della terra. E gli europei, cioè noi, sembrano impegnati in mutevoli giochi di ruolo: oggi carnefici ieri spettatori. Pronti comunque anche a livello politico ufficiale a rigettare responsabilità sul vicino e sempre protetti da chi caccia le cattive notizie nelle pagine interne dei giornali: come quella dei cinque bambini annegati due giorni fa nelle acque turche. Bambini sì, ma migranti. Fossero stati figli di gitanti ne avremmo conosciuto nomi e nazionalità e visto le foto in prima pagina. Chi non ricorda il corpo del piccolo Aylan, quella sua t-shirt rossa e quei pantaloncini blu scuro?” (..)

Dopo i muri di cemento e/o di filo spinato, in Danimarca si agisce diversamente: pugno di ferro in quanto di velluto utilizzando la legalità.

Con il risorgere impetuoso del nazionalismo (per difedersi da minacce esterne, dalle conseguenze dell’immigrazione incontrollata) soffia anche il vento della xenofobia, del razzismo. Si stagliano ombre e spirano venti di un passato che si pensava non potessero potessero ritornare, ciò che temeva Bertold Brecht con il suo monito: il ventre che generò il nazismo è ancora fecondo. E' fuori luogo richiamarne l'attualità?

Sul grande gesto di coraggio collettivo di musulmani che fanno scudo per proteggere altri passeggeri cristiani da minacce di morte da parte di milizie jidhaiste, scrive Lorenzo Simoncelli in "Kenya, musulmani fanno da scudo ai cristiani sul bus" su La Stampa del 22 dicembre. Racconta come è stato sventato un assalto contro i cristiani. I miliziani somali Al Shabaab hanno dovuto desistere di fronte all’inaspettato e coraggioso gesto di passeggeri musulmani.

Il coraggio collettivo può dare scacco alla violenza, anche se armata. E’ una grande notizia che soffia vento nelle vele della speranza. Hanno gridato: «Ammazzateci tutti musulmani e cristiani, oppure lasciateli andare».  In allegato la cronaca che scuote l'animo e commuove …

In allegato

  • Se in Danimarca tramonta l'Europa di A.Prosperi  Repubblica 20-12-15
  • Kenya:musulmani fanno da scudo a cristiani di L.Simoncelli La Stampa 22-12-15

 

 

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