Sono i reportage da Diomedi, le lettere di chi ci vive a far capire che “da lontano, sembrerebbe un mega-camping. Dentro, c’è un lager a cielo aperto. L’inferno dell’Europa senza memoria, coscienza, vergogna”. Per conoscere quale sia la vita dei migranti ingabbiati a un passo dalla “rotta balcanica” verso l’Europa alleghiamo la lettera di una donna Kurda e il reportage di Ernesto Milanesi, pubblicato su Il Manifesto del 3 aprile.
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